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Autore: Gege96    14/05/2013    0 recensioni
Questo racconto narra di come fu realmente l'origine di tutto,dalla creazione dei titani a quella della terra e il sorgere dell'era degli uomini. Ceo, Crio, Crono, Giapeto, Oceano e Iperione;questi sono i nomi dei Titani che condizionarono l'operato di Dio e marcarono la storia dell'universo una volta per tutte.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ceo, Crio, Crono, Giapeto, Oceano e Iperione; questi erano i nomi dei sei Titani celesti. Fin dall’inizio dei tempi furono creati da Dio per gestire al suo posto le sue entità. Essi furono creati in ordine di necessità.
 Per primo venne Ceo, a cui venne concessa la conoscenza e saggezza di dio. Per secondo venne Oceano che deteneva un inesauribile potenza generatrice. Per terzo venne Iperione il quale compito era osservare, capire e scoprire l’unica cosa che agli occhi di dio rimaneva ancora sconosciuta, l’universo. Quarto fu Giapeto che ebbe il compito di imporre la mortalità. Quinto fu Crio che custodiva la forza e potenza di dio. L’ultimo, il sesto fu Crono che controllava il tempo.
 Il padre eterno non è altro che energia positiva che come tale seguendo la continua espansione dell’universo si auto accrebbe  all’infinito. Pian piano questa energia e i suoi processi divennero talmente complessi da acquistare il potere di generare, all’inizio solo pensieri. Venne il tempo in cui anche lui pur essendo solo energia creò o scopri per la prima volta le emozioni, infatti impaurito e allo stesso tempo incuriosito da ciò decise di placare quella specie di vuoto che si veniva a creare al suo interno e che pian piano lo stava rallentando e distruggendo.
 Prese una decisone molto rischiosa, ovvero stabilì che l’unico modo per cercare di sopportare questo fardello era quello di dividersi in pezzi che poi vennero chiamati anime. Così si divise in migliaia e migliaia di parti. Arrivato a quel punto si accorse che l’unica cosa che ormai aveva veramente sotto il suo controllo era il nucleo della dimensione dei suoi pensieri, ovvero la sua mente. Da quel momento in poi decise che non avrebbe più influito direttamente in ciò che aveva creato ma piuttosto che ne avrebbe tirato le redini con il solo utilizzo del pensiero. Le parti di dio però non erano altro che fonti energetiche instabili e senza obbiettivi che generavano all’infinito  e tal volta scontrandosi si riunivano. Lui capi ben presto che questo caos in futuro gli avrebbe solo potuto nuocere e così decise di prendere un’altra rischiosissima scelta. Decise di donare loro anche l’accesso a quella che era la dimensione dei pensieri, in questo modo si vennero a creare nella mente di dio come tante micro bolle. Le quali, ognuna di esse conteneva la mente di un anima. In questo modo il padre poteva controllare direttamente il loro evolversi e inoltre diede ad esse la capacità di generare pensieri in modo simile a lui. Queste creature così completate vennero chiamate entità.
 Queste entità è vero che ora potevano generare pensieri e crescere in modo più sensato ma comunque sia non riuscivano ancora a relazionarsi fra loro per lavorare ad un progetto comune, anzi lavorando per proprio conto esse si allontanavano sempre più dalle altre e dal padre. Non ci volle molto perché lui notasse anche questo problema che andava nascendo, così per porre una guida a cui esse potessero far riferimento creò un entità molto più potente di tutte le altre e gli donò parte della sua saggezza e conoscenza di ciò che li circondava perché potesse guidarle verso lo sviluppo come lui aveva fatto. A questa sua creatura, perché si potesse distinguere dalla massa gli assegnò il nome Ceo e in seguito le creature a lui simili furono nominate titani.
 Ceo era molto abile e ben presto dio vide che il titano aveva portato notevoli benefici ma nonostante tutto gli mancava qualcosa per rendere il proprio operato perfetto. Così sotto consiglio dello stesso Ceo decise di affiancarli un altro titano, Oceano, il quale con la sua forza generatrice avrebbe fornito un esempio più concreto a tutte le entità di come bisognava relazionarsi all’universo.
 Lui però per quanto enorme ed infinita fosse la sua onnipotenza ben comprendeva che l’universo era almeno infinito quanto lui visto che fin dai primi istanti entrambi crebbero alla stessa velocità.
Così generò Iperione, un titano al quale, abilissimo osservatore, venne affidato il compito di osservare e scoprire sempre di più su ciò che li circondava ovvero l’universo. 
  
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