15/05/2013
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*Il fiore squisito del ricordo*
“Profondo, magico incanto, del quale
il passato tornato a vivere ci inebria nel presente.
Così l’amante sopra un corpo adorato
coglie il fiore squisito del ricordo.”
(C. Baudelaire_Le fleurs du mal)
Il ricordo è uno specchio opaco che riflette e ci racconta il passato, aggiustandolo come vogliamo per adattarsi alle esigenze del nostro presente.
Aprì lentamente gli occhi, prendendo un profondo respiro.
Un profumo di fragola la inebriò stordendola appena, richiuse istintivamente gli occhi assaporandolo dolcemente.
Tante volte l’aveva immaginato che nemmeno ci fece troppo caso, ogni volta era una piacevole tortura che le confortava lo spirito.
Non si accorse nemmeno della presenza di un corpo vicino a lei, era troppo intenta a godersi quel magnifico momento di serenità.
Voleva prolungare quegli attimi il più possibile, quell’idillio era un effimero scherzo dettato dalla sua mente e presto sarebbe svanito portato via dal vento.
Oh, quanti ricordi poteva legare a quel profumo.
E quando provò a girarsi per abbracciare il cuscino, come tutte le volte faceva cercando un calore e una morbidezza che si avvicinasse il più possibile a quello dell’oggetto dei propri desideri, non ci riuscì, bloccata da un peso sul suo fianco.
Ma ubriaca di quei meravigliosi stimoli interni, ancora una volta, non se ne curò.
Era troppo bello.
Così rimase immobile a rimembrare di tutte quelle volte che si era svegliata così, con lei che la stringeva e il suo profumo che le riempiva i polmoni e ringraziò la sua mente che, in quel momento, era riuscita a rievocare le fantastiche sensazioni che ricordava di provare ogni volta.
Sensazioni che da mesi non faceva altro che sognare.
Il ricordo è un infido consolatore.
Sa giostrarsi i nostri sogni o i nostri incubi come il miglior burattinaio, usando fili fatti di errori commessi, delusioni mai perdonate, scelte giuste o sbagliate, amori mai finiti.
Il ricordo è un tremendo aguzzino.
Ti prende alle spalle, in silenzio, per soffocarti brutalmente.
Per questo lei non voleva svegliarsi, per questo non voleva aprire gli occhi, perché la realtà l’avrebbe schiacciata come un macigno e lei non voleva.
Vivere di ricordi è come costruire castelli di carte, sono belli, ma prima o poi crollano lasciando un immenso vuoto.
E come il ricordo anche la realtà, seppure violenta, ci appartiene ed è inevitabile.
Così, preso coraggio, riaprì gli occhi lentamente sperando in un impatto meno doloroso e si sorprese quando tutto rimase al suo posto.
Il profumo e il peso sul suo fianco erano ancora lì con lei.
Rimase qualche istante spaesata e il suo cuore accelerò i battiti.
Finalmente si girò e capì tutto.
Il passato si era finalmente aggiustato.
Perché l’azzurro che, la osservava dolce, questa volta non era una proiezione sbiadita dalla sua memoria, lei era li.
Brittany era li e le sorrideva come mai nei suoi più bei ricordi.
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Angolo dell'autrice:
Sinceramente non sò cosa sia venuto fuori di preciso, vista l'ultima puntata e dopo aver letto quei versi di Baudelaire (che tra l'altro adoro), mi sono immaginata questa scenetta tenera forse sperando in un loro futuro di nuovo insieme.
Spero solo possa piacere. =)
_Debs_