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Autore: apple96    16/05/2013    0 recensioni
Da quando Geo ha ospitato Omegaxys nel suo bracciale la sua vita è cambiata. Ora è Megaman, il difensore della Terra ultra tecnologica in cui vive. Un giorno, durante una delle sue molte missioni, Megaman viene ferito e sta per essere sconfitto quando una ragazza bionda con una chitarra magica in mano mette in fuga i nemici e lo salva. La nuova arrivata è Lyra Note e Geo farà si tutto per scoprire l'identità di questa nuova eroina.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Omega-Xys dai...è domenica!" Geo era sfinito. Quei giorni lo impegnavano così tanto che tra scuola e combattimenti non sapeva più nemmeno cosa fare.
"Geo alzati! Tua madre ti sta chiamando, non sono io quello che ti vuole!"
Geo allora si alzò dal letto con il suo pigiama celeste a maniche corte e pantaloncini al ginocchio, con due occhiaie per essere stato sveglio fino a tardi la notte prima.
Da quando suo padre era misteriosamente scomparso nell'immensità della galassia non si dava pace e cercava in tutti i modi di far parlare Omega-Xys. Non riuscendoci stava spesso sveglio sotto le stelle con il suo visualizer, la speciale invenzione di suo padre, ma di lui nessuna traccia, solo onde magnetiche che viaggiavano qua e là. Era sotto quelle stelle che il suo amico gli era piombato addosso e gli aveva cambiato la vita facendolo diventare Megaman.

"Geo! Devo venire su?" Hope, la mamma di Geo, non aveva mai smesso di sperare che suo marito tornasse da quella sera in cui Aaron, collega e amico di suo marito, le aveva comunicato la triste notizia della sua misteriosa scomparsa. Aveva pianto lacrime amare per lui, sapeva che il lavoro di scienziato nello spazio era rischioso ma sapeva quanto lui tenesse alle sue ricerche su forme di vita diverse dagli umani. Tuttavia certi giorni la sua mancanza era insopportabile e allora toccava allo stesso Geo consolarla e ridarle la speranza che il ragazzo non aveva mai perduto.
 
Geo si decise infine a infilarsi le pantofole e a scendere. Un piatto di uova,bacon e toast lo aspettava fumante insieme a un bel bicchiere di aranciata fresca. 
"Mamma perchè mi hai svegliato così presto?è domenica, almeno oggi voglio dormire senza Luna che mi ripete costantemente di venire a scuola e di fare i compiti!"
La madre lo guardò con apprensione. "Lo so Geo, volevo portarti a vedere il nuovo planetario alla stazione spaziale."Gli occhi di Geo si illuminarono improvvisamente "Aaron mi ha telefonato mentre stavo preparando la colazione e mi ha chiesto di portartici dato che in città non ce n'è nessuno e domani c'è l'inaugurazione. Voleva che tu fossi la prima persona in assoluto a vederlo." concluse con un occhiolino.
"E va bene, però dopo pranzo mi riposo un altro pò." Geo si mise a sedere e cominciò a mangiare.
"Geo,tesoro, potrei chiederti perchè sei così stanco ultimamente?Ti turba qualcosa?"
Al ragazzo a momenti andò di traverso il boccone. "Ma no mamma, è tutto ok, davvero, sono solo i ragazzi che insistono che faccia il mio dovere a scuola e riprendere il ritmo non è facile, ci devo rifare l'abitudine"
Hope sorrise e Geo tirò un sospiro di sollievo.

Giacca rossa con due stelle bianche ricamate sulle maniche, pantaloncini blu,ciondolo giallo a tre punte  capelli castani a punta,visualizer in testa e aria piena di speranza e di fiducia: Geo Stelar, il più grande osservatore spaziale di tutti i tempi. Ecco come si vedeva Geo nel suo piccolo, e con Omega-Xys al suo fianco era pronto per ogni evenienza.

"Mamma io vado, ci vediamo dopo!"
"Aspetta tesoro!" lo richiamò Hope "Questo è per te" la madre gli porse una scheda. "è un software per il tuo transer, ci sono dentro tutte le foto di papà. Non sapevo quando avrei potuto dartelo ma sento che ormai sei un ragazzo forte e maturo, di sicuro ti servirà in futuro." Detto ciò gli baciò la fronte e lo lasciò andare.
Appena in strada Geo sentì una voce apostrofarlo. "Geo Stelar, che ci fai in giro di domenica?Mi aspettavo tu fossi sotto le coperte a russare, pigro come sei". Luna era sempre con il suo sarcasmo pronto, a far rigare dritto gli studenti per far buona impressione agli altri rappresentanti di classe, ma appena vedeva Megaman andava in brodo di giuggiole, anche se non le andava di farsi vedere così in pubblico non ci poteva fare niente: Megaman era il suo eroe. Ovviamente era ignara della vera identità del suo salvatore. "Luna, mi tengo in forma anche la domenica, faccio quattro passi fino alla stazione spaziale." Lei lo guardò circospetto per un paio di minuti prima di convincersi. Poi dichiarò: "Va bene,allora vengo con te". Geo si sentiva preso dall'esasperazione in quei momenti, come sempre tenuto sott'occhio o da lei o dal capo della polizia. Si incamminarono insieme in mezzo alle case e ai giardini intorno. "Senti Geo, per curiosità, che ne pensi di Megaman?"Il ragazzo fece una rapida analisi del suo alter ego spaziale e poi disse "Non c'è male, ha stile e finalmente la polizia ha pace. Con tutti quei droni in giro a disturbare la rete il suo lavoro è formidabile" E faticoso pensò anche. "Oh,io penso che è il più magnifico ragazzo del mondo. è così audace, coraggioso, semplicemente...figoooo!" e la ragazza passò di nuovo allo stato di adorazione con un sospiro. Se solo lei lo avesse visto così anche da semplice umano, ma le persone adorano gli idoli, non la gente comune. Gli tornò in mente Omega-Xys, quando gli aveva riferito che non capiva perchè si desse tanto da fare con persone a cui lui non importava granchè ma lui lo faceva solo per bontà, erano le persone che dovevano sempre esagerare ogni suo gesto. Lui voleva solo compiere buone azioni per assicurarsi che tutti stessero bene e fossero felici, la loro felicità rendeva sereno Geo, anche se magari non sapevano che sotto lil costume blu di Megaman c'era un semplice ragazzo reso speciale da un alieno nel suo transer e da una decina di carte che potenziavano attacchi e difese. In più uno stuolo di fans (non più grande di quelli di Sonia però), ovviamente con a capo Luna. Sonia era una ragazza che faceva la cantante in città, aveva la sua stessa età, eppure aveva già un lavoro. Geo a volte si chiedeva se fosse meglio stare a scuola e fare i compiti o avere già un lavoro che ti riempe di respondabilità ma che magari ti rende felice. I due ragazzi arrivarono infine alla stazione e Geo vide una costruzione a cupola vicino a essa. "Quello deve essere il planetario"disse il ragazzo indicando la costruzione con un dito. Aaron uscì in quel momento dall'entrata principale. "Geo,che sorpresa!Allora tua madre ti ha convinto a venire giù nonostante sia domenica eh?"sorrise. "Bè sì,le ci è voluta una buona mezz'ora ma come vedi sono qui. Ho portato una mia compagna di classe, nonchè rappresentante di classe, può venire anche lei?" "Certo!Seguitemi,si passa per dentro, le entrate esterne della cupola le apriamo domani." Omega-Xys sentì qualcosa. Una presenza strana che lo metteva in agitazione e in guardia. Non disse niente a Geo per lasciargli una mattinata libera e farlo restare calmo. "Ecco Megaman, le onde di Omega-Xys ci portano direttamente a lui!". I GeminiSpark lo avevano seguito per tutto il tragitto e stavano elaborando un piano per incastrarlo. "Oggi è il giorno in cui sarà definitivamente sconfitto!" Geo rimase a bocca aperta. Una miriade di costellazioni era sopra la sua testa, uno spettacolo bellissimo. Niente onde elettromagnetiche terrestri, solo piccole luci bianche brillanti che lo guardavano. Anche se sapeva che era solo un planetario, il ragazzo fu preso da un'eccitazione degna di un futuro astronomo e pensò istintivamente a come suo padre nutriva puro amore per quell'armonia perfetta e naturale. "Bah, mi sta venendo il torcicollo" commentò spocchiosamente Luna. "Per una volta tanto potresti risparmiarti questi commenti?"ribattè Geo visibilmente infastidito. Luna si indispettì e diventò rossa, ma, non avendo niente da ridire,puntò i piedi e si mise a braccia conserte a bocca chiusa.

  
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