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Autore: AlBer    17/05/2013    0 recensioni
...Austeri pilastri sembravano penetrare un buio eterno...
...I demoni Husvik, mostruose creature che si nutrivano di filamenti di raggi di luce...
Genere: Comico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Notte che non ti aspetti...



L'antro in cui abitavano i Farkost era tetro. Nero quanto gli artigli di un Linje.
Beryll capì subito che le tenebre gli sarebbero state ostili e che avrebbe dovuto muoversi con estrema circospezione.
Arrancava nei canali sotterranei sotto una volta sorretta da colonne indefinite di cui non si vedeva la fine. Austeri pilastri sembravano penetrare un buio eterno, risultando come inghiottiti dalle tenebre.
Beryll era consapevole che in quel posto si nascondevano i demoni Husvik, mostruose creature che si nutrivano di filamenti di raggi di luce.
Un branco di Husvik avrebbe potuto fagocitare qualsiasi sorgente di luce, compresa quella che produceva lui e che illuminava i suoi passi.
Di tanto in tanto si poteva sentire il terrificante verso che emettevano mentre succhiavano i tenui lembi di chiarore che filtravano da chissà dove. 
Doveva essere veloce e non attirare la loro attenzione, anche se erano esseri vigliacchi che difficilmente lo avrebbero attaccato.

Ovunque ti trovavi li potevi sentire brulicare nell’oscurità più assoluta.
Beryll non aveva alcun timore. Era dai tempi in cui i le terre di Sända erano governate da Glansa che non si sentiva così sicuro di sé.
Cavalcava sul dorso del fedele Jansjö incurante della sovrastante minaccia nera. Sembrava passeggiare tra i vicoli della sua città natale: Ribba.
Aveva lo stesso sorriso di quando sognava di andare a pesca con Tidig e Tisdag sulle rive del torrente Kråmare.

All’improvviso alcuni rumori lo insospettirono. Non c'era dubbio... Qualcuno lo stava seguendo.
Si voltò di scatto, ma non vide nessuno. Forse era troppo buio per usare gli occhi. Proseguì stando attendo a non generare alcun suono mentre tutta la sua attenzione era concentrata a percepire il più insignificante dei rumori.
Eccolo! Di nuovo! Lo stesso rumore. Dietro di sé.

A quel punto non ne poté più. Si voltò di nuovo e si accese.

La sorpresa fu grande. Era il piccolo Basisk, tutto tremante perché il fratellone lo aveva scoperto.

«Basisk! Che ci fai qui!? Ti avevo detto di restare a casa!»
«Ma volevo vedere anche io il regno dei Bjornloka
«Torna indietro. Non è posto per quelli piccoli come te.»
«No! Non ci torno… e poi avrei paura dei Lekman, voglio restare con te. Voglio vedere anche io il regno dei Bjornloka. »
«Vabbene, dai! Seguimi. Però non dirlo a nessuno. Se mamma scopre che ti ho portato al reparto tappeti sono guai per entrambi…»

Beryll, il faretto quadruplo da parete, avvolse il piccolo faretto Besisk nel suo incarto e insieme proseguirono verso il regno di Bjornloka, il tappeto ultimo arrivato di cui tutti gli altri prodotti parlavano.
Insieme avevano ormai lo stesso identico pensiero: davvero avventuroso il mondo di Ikea durante le lunghe notti prive di visitatori.



Nota dell'Autore
Il mini racconto nasce dopo la lettura di una storia fantasy... non ricordo quale fosse, ma davvero non valeva la pena farlo...
mi rimasero impressi i nomi impronunciabili e il loro frequentissimo utilizzo, tanto che mi venne in mente il catalogo dell'IKEA.
Da qui l'idea di un racconto ingannevole che vuole un po' prendere in giro lo spasmodico utilizzo di termini foneticamente nordici.
Spero di avervi strappato un sorriso


 
 
 
  
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