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Autore: Debbie_93    18/05/2013    2 recensioni
Sì, avevo paura.
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardai a destra e a sinistra, ma non c'era nulla. Niente di quello che avevo sentito, era riconducibile a quello che avevo pensato.

Sentivo caldo, e il pavimento era tiepido sotto i miei piedi. Quella sera era luna piena e la sua luce illuminava tutto il corridoio, filtrando dal vetro della porta poco distante da me. Sospirai, forse era tutta la mia immaginazione. Chiusi gli occhi e decisi di tornare a dormire, dopotutto non sapevo nemmeno che ore erano e il campanile aveva fatto i suoi ultimi rintocchi alle nove e mezza.

Agguantai la maniglia della porta per richiuderla, ma mi fermai. Feci un leggero passo indietro, come se dietro di me ci fosse il vuoto che si apriva come un buco nero pronto a risucchiarmi e facendo vagare il mio corpo in uno spazio infinito. Rimasi a bocca socchiusa e lo sguardo puntato in avanti, con il respiro bloccato e il cuore che iniziava a palpitare veloce come se mi fosse venuta la tachicardia. Un’onda improvvisa di panico mi invase da testa a piede e il cervello percepiva un campanello d’allarme, un pericolo che si celava alle mie spalle. Non mi mossi e rimasi in ascolto, ma non sentii nulla solo un ronzio fastidioso emanato dal frigorifero della cucina.

Come una zampata di un felino, due mani mi tapparono la bocca e mi impedirono di respirare o di parlare. Sgranai gli occhi e rimasi immobile, scossa e impaurita. Sì, avevo paura. Quella sensazione che di rado provavo. Era maledettamente orrenda e come un fulmine colpì il mio cervello, provocando uno stato di paralisi del mio corpo. Tutto quello che riuscivo a sentire in quel momento era il mio incubo peggiore alle mie spalle, emerso dalle tenebre ed era venuto a prendermi e portandomi con sé annegandomi nelle mie paure.

Non riuscivo a opporre resistenza, perché è più forte di me. Mi trascinava, tirandomi a sé come una calamita. Tutto quello che riuscivo a fare, era guardare per l’ultima volta quello spiraglio di luce emanato dalla luna. 
   
 
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