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Autore: Sacchan_    19/05/2013    4 recensioni
Miku, giovane ragazza diciottenne, riceve una lettera da un misterioso mittente che si fa chiamare Unknown Shadow chiedendole di raggiungerla nel bosco poco distante dal suo villaggio.
Perso il sentiero per la via del ritorno, la ragazza scopre una Villa dove i suoi abitanti la accolgono organizzando per lei una festa coi fiocchi.
Ma chi sono davvero quelle persone? E per quale motivo il misterioso autore della lettera l'ha fatta arrivare fino alla Villa?
Long Fiction ispirata alla canzone Bad End Night (Miku+Gakupo+Gumi+Rin+Len+Meiko+Kaito+Luka)
[Revisione dei capitoli in corso]
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Night ∞ Series'
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BAD - END - NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE CHE NON FINISCE MAI
ATTO II SCENA II



"Come posso fare per tornare a casa?"
Si interrogava Miku mentre scendeva le scale per ritornare nel salone dove tutto aveva avuto inizio.
"Quelle persone vogliono che io resti, ma perchè?"
Domandò ondeggiando da una parte all'altra.
"Ci deve essere qualcosa che mi sfugge..."
Scese l'ultimo scalino.
"Forse è così che devono andare le cose... forse devo soltanto renderle ancora più pazze".
Si fermò davanti all'orologio.


"E naturale che sia spaventata, non è facile abituarsi a tutto questo." disse qualcuno alle sue spalle.

"Sono io la star di questo spettacolo..."

"Ma una volta che si sarà abituata tornerà a scherzare e ridere come prima ed ogni Notte sarà una festa"

"Ma se sono io... allora significa che sono sempre io a decidere come dovranno andare avanti le cose... no?"

"Ed a noi piacciono le feste, no?"

"Perciò... non devo fare altro che le cose diventino ancora più pazze... ed una volta fatto potrò tornare a casa" .

"Ci piacciono eccome!"

Miku proseguiva a restare assorta nel suo mondo immaginario puntando fisso il quadrante dell'orologio.
O meglio, si sentiva ossessionata.
E l'oggetto della sua ossessione erano quelle lancette ferme immobili nonostante il meccanismo degli ingranaggi interni non presentasse guasti.
Quanto tempo era passato da quando aveva messo piede in quella Villa?
Le lancette non segnavano quel tempo, le ore e i minuti erano rimaste immutate.
I suoi ragionamenti, quindi, si perdevano fra gli abitanti della Villa che provavano a convincerla che se sarebbe rimasta tutto sarebbe finito bene e quelle lancette così affascinanti nella sua mente.
Alzò il braccio destro, lentamente.
Poi, veloce come un lampo, lo piegò e con una forza che non pensava di possedere ruppe violentemente il vetro del quadrante fregandosene del dolore e dei tagli. Voleva quelle lancette perciò allungò le dita e le strappò a forza, l'adrenalina che aveva in corpo le diede l'aiuto necessario.
Frammenti di vetro caddero sul pavimento di marmo tra le espressioni stupite dei presenti e le esclamazioni di sorpresa.
Rin e Len, i due più vicini a lei, sbatterono le palpebre visibilmente impalliditi.
"Sorellona... ma che ha fatto?" la interrogò per prima Len.
"L'ha completamente... disfatto..." rispose la sorellina al fratellino, per la prima volta non era riuscita  a rispondere prontamente con la rima intenta ancora come era ad ossevare i frammenti di vetro che cadevano a terra.
Miku sollevò le lancette dell'orologio in alto, uguagliandole ad un trofeo e le osservò per bene.
Non erano solo scintillanti come apparivano ma anche splendidamente rivestite di vernice dorata e... con la punta acuminata, proprio come si aspettava.
Sorrise sia con gli occhi che con le labbra. Quella dei minuti era di almeno 10 centimetri più lunga della sua intera mano mentre quella delle ore le arrivava circa alle punta delle dita. Erano perfette.
"L'ho TrOvAtA" esclamò fiera di sè stessa.
"Uh? Trovato cosa?" si sentì domandare da più di una voce.
Le riabbassò accarezzandole amorevolmente con i  polpastrelli.
"La ChIaVe PeR pOrRe FiNe A tUtTo QuEsTo" rispose con una vena di sadicismo nella voce.
Gumi avanzò di un passo.
"Signorina, è sicura di stare bene?"
Miku si girò di esattamente 90°e con il volto ancora sorridente si inginocchiò davanti ai piccoli gemellini ancora troppo vicini a lei.
"Piccoli, vi piace giocare a rimpiattino?" chiese raggiante e sorridente.
Rin e Len inizialmente si guardarono titubanti poi, realizzando che Miku voleva giocare ad uno dei loro giochi preferiti, giunsero le mani saltellando.
"Ci piace rimpiattino!"
"E' una variante di nascondino".
"Bene" rispose la ragazza cambiando completamente il tono della voce, passando da quel tono gioviale di poco prima ad uno cupo e minaccioso "Allora, iniziate a correre".
Si udì il rumore di carne lacerata.
Len ricadde all'indietro con un verso strozzato. Con la schiena cozzò il pavimento allargando sotto di sè una pozza rossa scura. Sul ventre c'erano due fori profondi, dove il sangue usciva copiosamente a grandi goccie.
"Eh...?" esclamò a mezza voce Rin.
Miku innalzò davanti al suo sguardo le lancette dorate grondanti. 
Un grido generale si levò in aria e Rin era quella che urlava più forte di tutti.
"Ma che hai fatto?"
Miku ignorò la domanda guardando affascinata quelle lancette adesso color oro e scarlatte.
"Ah... sono appuntite come immaginavo. A cosa assomigliano? A fermacarte, mmmm?"
Rin sollevò il corpo del fratello che si scuoteva a terra in preda di violente convulsioni sputando sangue.
"Len! Len! Oh ti prego... rispondimi!" chiamava la gemellina.
"Oh, cosa c'è tesorino? Non riesci più a parlare in rima senza il tuo adorato fratellino? Vieni qui dunque, ti darò io un aiutino!"
Allungò il braccio afferrando rudemente Rin per i capelli per poi stringerla a sè cingendole il collo con l'avambraccio piegato e strozzandola.
La piccola si lamentava con versi sordi e la sua poca forza di ragazzina non le bastava per ribellarsi. Miku le recise il collo con un taglio netto e preciso da sinistra verso destra e poi la lasciò andare inerte dove cadde con un tonfo sordo sopra il corpo del fratello.
"Ma tu guarda quanto è fragile!" gridò Miku strozzandosi nelle risate.
I cinque abitanti della Villa rimanenti, inizialmente rimasti muti per via dello schock, indietreggiarono tremando stenti nel credere che nel giro di pochi secondi due loro colleghi erano stati assassinati.
"Che vi SUC-CE-DE...?"
Scavalcò con i piedi i due corpicini stesi a terra.
"Non può essere..." diceva una dei cinque.
"E' impossibile..." ripeteva un altro.
"Non è così che la Notte deve andare avanti...." proseguiva una seconda voce femminile.
"Aveva detto che se avessimo continuato a festeggiare tutta la Notte tutto sarebbe finito bene..."  ripetè la prima voce.
Miku sbattè gli occhi più di una volta sinceramente confusa.  
"Ahh? Ma che state dicendo? Chi avrebbe detto cosa?" la voce le usciva naturalmente distorta "L'avete sempre detto voi fin dall'inizio, non ricordate?"
I cinque si raggrupparono vicini tutti tremanti. Non ricevendo risposta Miku decise di rispondere per loro.
Imitando qualche passo di ballo, ferma sul posto, canticchiò con la voce melodiosa e intonata.


I'm the focus of this crazy night, with a knife in one hand and a skull in another. 
With one simple wave of my knife... I was having so much fun!♥♡



"Scappate... Scappate via!"
Furono le ultime parole dei cinque prima di fuggire per poter salvaguardare la propria vita.
L'ospite ormai pazza derise quella patetica scena.
"ScApPaRe E' iNuTiLeEeEe..."
Iniziò a rincorrerli, ma prima  di poterlo anche solo muoverlo un passo, avvertì le caviglie strette da due morse. Guardando in basso vide Len che con le sue piccole manine cercava di trattenerla.
Alzò gli occhi perennemente infastidita mentre osservava come il piccolo, strisciante sul pavimento e con lo stomaco lacerato, cercava in tutti i modi di alzare la testa.  
Sforzandosi e con la gola riempita di sangue lottava disperatamente per dirle qualcosa muovendo le labbra ma nessun suono d'aria usciva da quelle piccola bocca imbrattata.
La patetica scena esaltò ancora di più Miku che, per scrollarselo di dosso, gli assestò un calcio al viso.
"Povero piccolo! Non riesci a parlare? Il sangue ti sta soffocando?"
Len continuava a tenerla stretta ed implorante si sforzava di farsi capire lanciandogli dei muti messaggi che Miku non riusciva nè a vedere nè a percepire, ostruita come era da quella sua pazza furia omicida che si era impossessata di lei.
"Ma così io non ti capisco! Devi cercare di farti capire se vuoi che io ti ascolti!!"
E dandosi alla pazza gioia continuò a trivellare i due corpi riversi dei due apprendisti schiamazzando fra una pugnalata e l'altra.

Gumi, Gakupo e Luka, scappati insieme nell'ala destra della Villa, stavano ragionando sui fatti inspiegabili che si erano verificati poco prima.
"Che sta succedendo? Non era così che dovevano andare le cose..."
"E' impazzita, ma perchè? Pensate davvero che Rin e Len siano morti...?"
"Mi viene solo da pensare che abbia perso il controllo perchè non capisce ciò che sta accadendo...."
"Ma lei non era l'ultima di noi che doveva arrivare?
Luka si coprì la bocca con il palmo della mano dopodichè la riabbassò tenendola comunque vicino al viso.
"Non sarà il caso di informare Unknown Shadow di quello che è appena successo?"
Gumi e Gakupo sussultarono.  Luka aveva appena violato il divieto.
"E' contro le regole del nostro contratto lo sai, no?" disse la cameriera.
"Ci è proibito rivolgerci a lui, se ha qualche comunicazione da farci di solito ci manda una lettera o qualcosa di simile. Ma noi non possiamo metterci in contatto in nessun modo." spiegò il maggiordomo.
Luka tornò ad abbassare la mano pensierosa.
"Mmm... già, era una delle postille presenti quando abbiamo firmato".
Udirono dei passi e tutti e tre si ammutolirono, li riudirono ancora più vicini e poi scomparvero nel silenzio assoluto.
Si acquattarono contro l'angolo di un muro sbirciando furtivamente.
"Voglio andarmene da qui..." piagnucolò Gumi.
"Impossibile" aggrottò lo sguardo Luka "Fin quando la Notte non sarà conclusa nessuno di noi potrà andarsene. Lo ha messo in chiaro fin dall'inizio..."
Altri passi ancora più frenetici.
I tre si interrogarono su di chi potessero essere, se dell'ospite impazzita o di uno dei compagni.
Era impossibile avere una visuale intera del corridoio da dove provenivano senza esporsi in prima persona.
Tuttavia, era chiaro che qualcuno si stava avvicinando e Gakupo era più che sicuro di aver intravisto un'ombra nera all'estremità del corridoio opposto, là dove la luce arrivava più debole e non rischiarava completamente ogni punto nascosto.
Per l'equivalente di almeno dieci o venti battiti cardiaci l'unico rumore percepibile fu quello dei respiri mozzati.
"VI.HO.TROVATI." urlò improvvisamente a squarciagola la Miku impazzita correndo verso il loro angolo con l'arma del delitto in mano.
Sebbene i tre si erano tenuti pronti per la fuga l'urlo tremendo che Miku aveva lanciato li spiazzò talmente tanto da perdere dei secondi preziosi.
Precipitandosi giù per le scale con la folle assassina alle calcagna Gumi fu raggiunta e tirata per il fiocco del grembiule. La cameriera ruzzolò per i gradini assieme alla sua futura carnefice.
Per qualche momento buono restò stordita a causa dell'impatto con il pavimento, subito dopo, avvertendo la pazza omicida strisciare per venirle incontro cercò di sgusciare via ma le caviglie sembravano non rispondere bene ai comandi.
Fu quindi troppo tardi per la fuga, soprattutto quando si rese conto di avere Miku seduta a cavalcioni sopra di lei.
"Signorina, vi prego..."
Miku le schiacciò la testa contro il pavimento, Gumi provò in ogni modo possibile di liberarsi ma la mano che la tratteneva era troppo forte per lei, inoltre era ancora stordita per la botta. Riuscì a malapena a girare un po' di lato la testa affinchè potesse muovere le labbra.
"Dovete ascoltarmi... Qui... Niente è come... sembra..."
"Niente è come sembra, eh?" la schernì Miku "Certo, ovviamente. Ma quando avrò infilato questa lama nella tua testolina io inizierò a divertirmi così! E vedrai, quanto sarà reale quello che ti farò provare....".
Gumi urlò. Ed urlò parecchio quando vide la punta lunga e appuntita delle lancette proprio davanti ai suoi occhi. Con insistenza, Miku l'affondava in profondità godendosi di ogni lamento emesso dalla tenera cameriera.
Solo quando lo ritenne abbastanza estrasse via la punta da quella cavità, estasiata dagli splendidi suoni contorti che emetteva la piccola sotto di lei.
"Non è abbastanza... Non è abbastanza..." ululava Miku godendosi la sua pazzia.
Lacerò il vestito da cameriera della ragazza sulla schiena in corrispondenza della colonna vertebrale ed utilizzando entrambe le lancette iniziò ad incidere delle lettere sulla carne nuda presa da risolini isterici.
Non si erano accorti Gakupo e Luka, invece, della perdita di Gumi dato che, dopo essersela data a gambe, ognuno di loro aveva cercato bene di mettere in salvaguardia sè stesso. Ma quando Luka vide che Gumi non era più assieme a loro, a costo di ritornare in pericolo, tornò indietro arrivando proprio nel momento in cui Miku aveva appena finito di suggellare la sua opera d'arte sulla schiena martoriata di Gumi.
Restò scioccata davanti allo spietato spettacolo davanti ai suoi occhi. La cameriera sanguinante e cieca che strisciava a terra e Miku che la seguiva con gli occhi vitrei.
"Assassina..." mormorò Luka.
Miku incurvò le labbra distorcendole.
Caduta nella folle rete omicida piena di irrefrenabile pulsione fu troppo semplice per lei uccidere sia Luka che Gakupo. Recise le loro membra e li pugnalò al cuore, dopodichè scaraventò i loro corpi vicini a quello di Gumi prima di assestarle il colpo finale.
"Ne restano solo dueeeeeeee...." cinguettò sadica mentre si avviava verso la parte sinistra della Villa.

Nell'ala sinistra della Villa dove erano corsi Kaito e Meiko, i due fratelli trovarono la loro tomba.
Meiko fu sventrata proprio sul suo letto e mentre era intenta a fare il suo lavoro Miku moriva dalle risate domandandogliele se quella tomba le piaceva ora che si trovavano proprio sul letto insieme.
Kaito fu ucciso da dietro invece, cadendo a faccia in giù sul tappeto di velluto carminio del corridoio.
Completata la sua opera d'arte e godendosi il silenzio assoluto che era calato sulla Villa, Miku tornò indietro, nella hall dove era cominciato tutto, cantando e ballando la sua canzoncina preferita attorno all'orologio a pendolo. 
"Hai visto che silenzio che c'è ora che siamo rimasti solo io e te!! Solo io e te, mi capisci? Io e il tuo ticchettare!! Non è grandioso...?"
Un Thud!  la riscosse, un rumore improvviso proveniva dalla parte bassa della Villa, da quel seminterrato che conteneva le bare. Miku controllò i corpi immobili di Rin e Len giacenti poco distante, indubbiamente morti. Per sicurezza, si recò a controllare anche tutti gli altri cadaveri lì esattamente dove li aveva lasciati.
Ma il Thud! continuava a farsi percepire.
Scese la scala a chiocciola per controllare ridendo della sua vincita ai danni degli altri e urlando che chiunque fosse stato quel topo che si aggirava ancora per la Villa, l'avrebbe spazzato via.
Ma come da previsione, quando arrivò nella segreta circolare delle bare nessuna presenza viva vi si trovava, inducendo Miku a maledire sè stessa per poi iniziare a gioire davanti alle bare.
Imitando la loro danza ripetè il motivetto che avevano cantato i gemelli.
"Ci sono otto bare qua sotto e sono esattamente otto".
Ma alla terza volta la sua piroetta non arrivò nemmeno a metà.
Miku sgranò gli occhi.
"...sono otto?"




L'Autrice Sconosciuta:

All'interno del testo alcune frasi di Miku sono state battute in modo strano tipo in QuEsTo modo. Non è un errore ma un esperimento per trasmettervi la pazzia di Miku. Spero di esserci riuscita.
Miku è impazzita e ha fatto strage, poverina.  E' sempre destinata a combinarne una.  xD
Le parole in corsivo sono da... mmm collegare fra loro , anche se diventeranno più chiare in Crazy Night e in Twilight Night.  Dovrebbero iniziare a fornirvi degli indizi su cui rimurginare.
E' la primissima volta che mi trovo a scrivere un chapter dove la protagonista impazzisce e stermina tutti, se non vi è piaciuto non posso certo biasimarvi ma questa parte è fondalmentale per la storia e di sicuro non poteva essere tagliata via... Io mi sono messa alla prova intanto!  Ma se voi volete darmi dei suggerimenti per il futuro li accetterò tutti! 
Mi fa molto macabro pensare che delle lancette vengano utilizzate in quel modo, ma poi mi chiedo: è davvero possibile?? Convincetemi del contrario e che abbia usato un pugnale o qualcosa del genere ma... no sono le lancette quelle che lei tiene in mano. E' impossibile smontarmi questa cosa!! >.<
Piccolo sondaggino, -molto prevedibile credo anche- alla frase: "Ci sono otto bare qua sotto e sono esattamente otto... sono otto?" secondo voi cosa farà adesso Miku?
Il prossimo chapter sarà l'epilogo della Bad End Night.
_Flowermoon_

p.s. se l'avete notato Miku è molto influenzata dai gemelli, si può dire in un certo senso che sia una loro "vittima", no?
Del resto ditemi, chi di voi non gode a crepapelle nei video dove Rin e Len "prendono di mira" la povera Miku? xD
   
 
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