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Autore: Tadako    22/05/2013    5 recensioni
-davvero non l’hai capito stupido cuoco?! Rufy sta rivivendo la scena di cinque anni fa attraverso Nami. vede in lei suo fratello Ace, risente tutto il dolore riprovato quel giorno più quello per la navigatrice. Mi sorprende che abbia solo spaccato un muro, Starà cercando di controllarsi perché ci siamo anche noi...- parole di Zoro involontariamente origliate dalla sottile parete che mi divideva dai miei compagni. Non mi interessavo molto di cosa pensassero, in quel momento avevo problemi ben più gravi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'One piece moments'
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Camminavo frettoloso per il corridoio della nave, il cuore che batteva frenetico preoccupazione e il sangue che ribolliva di rabbia. Era tutta colpa mia, se non fosse stato per me non sarebbe successo nulla. Invece un’altra persona a me cara si era dovuta sacrificare e gli avvenimenti del passato si ripetevano. Cinque anni erano passati dal triste avvenimento e ora, quella che era una vecchia ferita si stava riaprendo ricreando il dolore passato. Stringo un pugno  e lo scaglio contro una parete, frantumandola come vetro. Il rumore attira gli altri componenti che mi si avvicinano
-calma Rufy, così distruggerai la nave! Anche noi stiamo soffrendo per la situazione, ma in questi momenti bisogna mantenere la calma e sperare che tutto vada a finire per il meglio..- Sanji parlava con voce calma, cercando do tranquillizzarmi. Non dissi niente, nascondendo il mio sguardo sotto il cappello
-facendo così non risolverai niente- continuò Usopp
-e cosa dovrei fare?! Di la c’è un mio compagno che sta rischiando la vita! Tutto per colpa mia. Io sono qua vivo e vegeto, impotente di fronte a quello che sta accadendo- gridai, mostrando per un attimo i miei occhi neri diventati ormai lucidi. Mi girai incamminandomi verso un’altra sala, volevo stare solo.
-ma che diavolo gli è preso?! Tutti siamo in ansia ma lui sta delirando, si comporta quasi come se Nami fosse già morta..- Sanji era infastidito dal comportamento del capitano, non capendo la sua reazione ed essendo già agitato per la situazione
-davvero non l’hai capito stupido cuoco?! Rufy sta rivivendo la scena di cinque anni fa attraverso Nami. vede in lei suo fratello Ace, risente tutto il dolore riprovato quel giorno più quello per la navigatrice. Mi sorprende che abbia solo spaccato un muro, Starà cercando di controllarsi perché ci siamo anche noi...- parole di Zoro involontariamente origliate dalla sottile parete che mi divideva dai miei compagni. Non mi interessavo molto di cosa pensassero, in quel momento avevo problemi ben più gravi.
Il rumore della porta che si apriva mi fece sussultare
-abbiamo fatto il possibile, ora sta a lei e alla sua voglia di vivere- disse uno dei chirurghi con occhi stanchi. Balzai in piedi e senza esitazione entrai a passo svelto nella stanza. Tutti i presenti si allontanarono facendomi  rimanere solo con la navigatrice, stesa sul lettino della camera operatoria. la temperatura era scesa e la ragazza aveva un respiro più tranquillo, ma io non notavo i miglioramenti. Vedevo solo una parte della mia vita, una mia compagna, incosciente e con  ferite su tutto il corpo. molte delle quali erano solamente graffi, ma ce n’era una ben più grave e profonda  che mi tormentava,  posta esattamente al centro dello stomaco, una terribile coincidenza che non faceva altro che aumentare la mia pena.
Mi sedetti vicino al lettino e con delicatezza le scostai una ciocca di capelli dal viso sudato.
-avrei dovuto prendere io quell’attacco.. non tu..- cominciai a bassa voce, come se in qualche modo potesse sentirmi
-cosa diavolo ti è saltato in mente?! Davvero credevi che sarei riuscito ad andare avanti? Era già difficile sopportare il disastro di anni fa. pensi che.. sarei riuscito a.. superare anche questa prova?!- balbettai, gli occhi che cominciavano a rilasciare qualche lacrima che non era più possibile trattenere
-non capisci, che sarei morto pure io con te?!- le gocce cominciarono a trasformarsi in rivoli
-che diritto ho di vivere io, che ho lasciato che tutto riaccadesse? Non solo non sono riuscito a difenderti, ma ho lasciato che tu difendessi me!- i denti stretti  nella speranza di trattenere i singhiozzi
-s-sono un fallito, un debole che non merita i vostri sacrifici! Ma soprattutto non merito te, Nami, che mi sei sempre stata accanto e combattuto al mio fianco. Ho infranto la mia promessa di proteggervi e non mi perdonerò mai per questo!- il tono della voce si era alzato a tal punto che gli altri avrebbero potuto sentirmi, ma non mi importava. Niente ormai era più importante.
I pugni serrati sulla maniglia del lettino, le lacrime scorrevano copiose e qualche goccia cominciò a bagnare le lenzuola.
Un dolce tocco sulla testa, una flebile carezza che mi fece lievemente sussultare
-n-non è vero- un sussurro di una voce che conoscevo bene, alzai di scatto la testa
-Nami!- dissi felice, gli occhi ancora lucidi
-c-certo stupido, davvero credevi ti avrei lasciato solo a crogiolare in false colpe che ti inventi?-
-Nami, Sei viva!- pazzo di felicità la strinsi a me in un forte abbraccio
-non lo sarò ancora per molto se non mi lasci!- finito di stringerla ricevetti un forte pugno sulla testa
-ahi! Perché l’hai fatto?!-
-per i tuoi deliri di poco fa! Cosa vorrebbe dire che non meriti di vivere?! Non lo devi mai più dire o giuro che ti uccido io con le mie stesse mani!- lo sforzo improvviso le provocò una fitta di dolore,  che la costrinse a rimettersi sdraiata. Non avrebbe dovuto agitarsi non avendo forze, ma le mie affermazioni avevano smesso di farla ragionare.
-calmati, non ti devi agitare così!- dissi premuroso
-R-Rufy, dimmi che.. qualsiasi cosa succeda tu andrai avanti- sussultai, piantando i miei occhi in quelli di Nami
-giurami che anche se in una situazione futura ci dovessimo dividere, tu continuerai a seguire il tuo sogno e non ti lascerai abbattere da niente- la ragazza era seria e attendeva una risposta. Rimasi in silenzio per qualche secondo, poi abbassai la testa
-non so cosa succederà in futuro ne ci tengo a saperlo, ma se è questo che vuoi, per quanto sarà difficile giuro che ci proverò. Ti prometto però anche che prima di arrivare a questa possibilità farò tutto quel che è in mio potere perché ciò non avvenga. Perché voi, tu in particolare, dopo Ace siete  stata l’unica cosa che mi ha tenuto in vita e non riesco a sopportare nemmeno l’idea di potervi perdere!-
-Rufy- mi chiamò, risollevai la testa per ascoltare
-grazie- quella semplice parola racchiudeva un immenso significato che assaporai per qualche secondo. Mi avvicinai al suo viso e premetti la fronte sulla sua, gli occhi marroni brillavano più che mai, illuminati dai raggi di sole che si infiltravano nella stanza. Non sapevo cosa stavo facendo, un movimento istintivo che non potevo e non volevo fermare. Le mie labbra sfiorarono le sue per poi toccarle in un bacio. Il suo sguardo divenne inizialmente di sorpresa, poi le palpebre si chiusero per assaporare il momento e rendere quel tocco sempre più profondo.

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credo che l'idea sia semplice, niente di particolare... una one shot leggera che racconta di una possibile evenienza.. secondo me questa è una possibilità che potrebbe esserci veranente nell'anime nel caso si formassero delle coppie, una persona cara a Rufy che rischia di fare la stessa fine di suo fratello ma tutto finisce bene..
spero vi sia piaciuta almeno un pò, lasciatemi un commentino per farmi sapere che ne pensate ^.^ grazie 
  
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