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Autore: diamantrouge    22/05/2013    1 recensioni
[Diarturia]
Non desiderava la donna di nessuno, non faceva nulla di male. Già, la donna di nessuno. Non era riuscito a sbarazzarsi di quel fardello, pur volendolo con tutto il cuore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lancer/Diarmuid Ua Duibhne , Saber/ Arturia Pendragon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che lo volesse o meno, l’amore era sempre stato il centro della sua vita.
 Come la maledizione incastonata sotto l’occhio destro, sembrava essere qualcosa di inscindibile dalla sua persona – un peso, una tortura, un fardello. Quel fardello che si era volutamente preso sulle spalle nel momento in cui aveva deciso di accettare l’amore di Gràinne, a scapito di tutto il lavoro impiegato per conquistarsi la fiducia del suo signore – che poi lui l’avesse guardato con sospetto a prescindere era tutt’altro paio di maniche.
 Il primo amore è doloroso, dicono. O, meglio, era incominciato a diventare doloroso nel momento in cui lei aveva incominciato ad insistere perché scappassero e vivessero insieme. Lui la comprendeva, sommariamente: d’altronde era ingiusto pensare che una donna, solo ed esclusivamente in quanto tale, non potesse essere libera di gestire la propria vita – sentimentale e non – come meglio credeva; ma non riusciva ad accettare l’idea di essere obbligato a fare un passo che non si sentiva pronto a compiere. Non gli sembrava corretto gettarsi tutto alle spalle solo per amore, perché sapeva che le conseguenze sarebbero state sostanzialmente ingestibili. Ma lei, si sa, aveva il coltello dalla parte del manico. E lui l’amava troppo per resisterle.
 Col senno di poi, Diarmuid si rese conto che forse non avrebbe dovuto lasciarsi trasportare dagli eventi, per quanto quella donna esercitasse su di lui un’attrattiva irresistibile. Un’unica disattenzione era costata tre possibilità di essere felici: la sua, quella della fanciulla e quella del suo signore, che l’aveva punito per il tradimento. Ma il destino sembrava essere stato generoso, nel concedergli una possibilità di riscatto: un nuovo padrone, una nuova – seppur breve ed effimera – vita, un nuovo obiettivo da conseguire. Sembrava che la sua leggenda fosse destinata a ripetersi, ma la sorte aveva in serbo per lui ben altro. Non gli importava nulla della futura sposa del suo signore, anzi, provava anche un certo fastidio ad averla sempre intorno, desiderava solo essere un buon cavaliere, tenere alto l’onore del proprio nome ed offrire il Graal al proprio Master come segno di rispetto, e nonostante tutti i fraintendimenti, stavolta, non aveva colpa.
 Non desiderava la donna di nessuno, non faceva nulla di male. Già, la donna di nessuno. Non era riuscito a sbarazzarsi di quel fardello, pur volendolo con tutto il cuore. Ma lei era troppo, anche per essere una donna.
 Non troppo nel classico esempio di bellezza inarrivabile, di donna sfuggente che non degna di uno sguardo per partito preso. Di donne così ce n’erano tante, ne aveva viste tante e non si era sentito attratto da nessuna se non in maniera passeggera. Decisamente, nessuna di loro sarebbe mai riuscita ad impugnare una spada conservando la grazia che aveva lei. Nessuna di loro sarebbe riuscita a sorridere in quella sua maniera radiosa, pur lasciando intravedere dagli occhi le ombre terribili del passato. Saber era un fiore destinato a morire – e, forse, era questo ciò che più amava di lei: la sua immensa fragilità, ammantata di ideali irraggiungibili. L’amava in silenzio, per non turbare un animo già così irrequieto.
 Lo sguardo di lei non vacillava, immune alla maledizione, poiché ad aver ceduto era lui. E nonostante quegli scambi – taciti assensi -, Diarmuid era perfettamente consapevole di non poter osar desiderare che lei lo guardasse con occhi non simili a quelli annebbiati di Gràinne, o Sola-Ui, ma che trasparissero almeno un poco dello stesso amore ingenuo e spontaneo che sentiva.
 

 
***

 
Questa flashfic (oneshot, per essere precisi) nasce da una domanda postami da una mia carissima amica su Ask. Non ne sono convinta al cento per cento, ma ho promesso di postarla e non mi rimangio la parola. E poi, un po’ di Diarturia ci sta sempre, a prescindere.
  
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