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Autore: Minene    23/05/2013    4 recensioni
"[...] Il viaggio verso la morte è infinito"
Un ragazzo uguale a noi costretto a vivere un incubo. Sa che è tardi. Sa che è ora di morire. Ma non si arrende. Lui non morirà. Non morirà mai.
Genere: Azione, Dark, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Time Of Dying

 

Eccomi qui, steso sul suolo. Senza emozioni. Mi guardo intorno, ma non vedo nulla, solo il vuoto che mi circonda e mi abbraccia. Un abbraccio freddo. Mi guardo intorno, ma la mia vista è confusa dal dolore che mi uccide. Come mille lame che mi infrangono il cuore, tutte insieme. Sento il sangue che scorre più lento e mi infastidisce, il respiro rallenta e sento una strana pressione sulla gola che mi comprime ad ogni respiro soffocato.
Mi sento freddo, immobile, completamente. Tranne la mano destra. Essa è tra le mani di lei che piange. Non ho emozioni. Non sento più quella strana eccitazione che provavo per lei, tutto si scurisce lentamente, mi volto e la guardo con gli occhi lucidi, quello che vedo aumenta il mio dolore. Le sue lacrime mi bagnano la mano, sono lacrime calde, in confronto al gelo che provo. Posso vedere la mia vita passarmi davanti.

È finita – ripeto – è finita.. – l’unica cosa che posso fare è pensare. Penso a lei che mi sta affianco e piange per me. Non posso abbandonarla. La guardo e sorrido, quello sforzo mi causa una fitta al cuore. Le stringo la mano. Altro dolore. Ma per lei posso farlo. Per lei posso soffrire.
I suoi capelli castani, mossi dal vento, mi sfiorano leggeri, le sue lacrime rimangono sospese negli occhi lucidi, tenta inutilmente di trattenerle, tenta di mostrarsi forte. La sua mano leggera è nella mia, sento la sua pelle morbida, calda, piena di vita. Dentro di me c’è l’inferno. Un inferno freddo e confuso. Mi guardo intorno, come in un sogno, sono circondato dal deserto.
Poi comincio a bollire. Il mio corpo si agita, questa volta ho caldo, ho bisogno di liberarmi. Spalanco gli occhi, lei chiama aiuto. Le mollo la mano, la poso sulla mia fronte e si bagna di sudore.

Mi sono addormentato? È tutto un sogno?

ripenso alla mia vita, alle mie emozioni, a lei. E mi accorgo che non c’è più. La vedo allontanarsi, dirigersi verso un burrone. – No! -

No!!!

 Mi lancio anch’io nel vuoto, i capelli sbattono nel vento feroce, un senso di vertigine mi prende mentre il mio corpo cade a raggiungere il suo. L’abbraccio, la stringo a me per proteggerla. Il viaggio verso la morte è infinito. Lei ormai non pensa più, vuole solo morire. Sento una voce provenire da lontano. Realizzo che sto sognando.

Svegliatemi! Sto vivendo un incubo!

In quel momento la musica del vento si alza, a tutto volume un frastuono ci trasporta, il mio dolore diventa più acuto, sento la sua mano abbandonare la mia.

No, non morirò! Io sopravvivrò!

Il vento aumenta d’intensità, lei si allontana sempre di più, come se qualcuno stesse facendo di tutto per strapparmela dalle mani. Poi lei apre gli occhi e sorride, sempre più lontana mentre il mio corpo comincia a rallentare. Sono dritto di fronte a lei che si allontana, ma più mi agito nel vuoto, più lei scompare. Mi fermo, urlo, mi dispero. Poi il dolore aumenta, il rimorso, i ricordi.

Non morirò, ti aspetterò qui! Mi sento vivo quando mi sei accanto. Non morirò, ti aspetto qui… nell’ora della mia morte..

Apro gli occhi e mi ritrovo steso su un letto, di fianco a me tutti ridono, giocano, scherzano. Tutti ragazzi, e al centro lei. Sembrano non notarmi, non vedermi neppure. Io mi avvicino e la vedo chiedere aiuto. Sono piccolo, ma non ho paura. Alzo la voce, invito i ragazzi alla lotta, loro accettano con piacere. Il mio corpo si blocca, cado in ginocchio immobile. Il dolore si fa più acuto, vedo lei che piange. Sento che sto perdendo tutto: dignità, giustizia, ideali, lei. Riesco a vedere la mia vita passarmi avanti.

Era forse troppo o non abbastanza?–

Penso mentre i colpi e le risate cominciano a rimbombarmi nella mente. Poi sento ancora la voce lontana. Alzo lo sguardo e urlo, sfogando le forze rimaste.

Non morirò! Sopravvivrò!

La voce ride. Mi volto verso di lei e la vedo portarsi un coltello sul petto. I ragazzi non ci sono più, ma le ferite continuano a pulsare. Mi lancio su di lei. La lama mi trapassa la schiena, raggiunge il cuore. Lei piange, si dispera, io la stringo a me.

Non morirò, ti aspetterò qui! Mi sento vivo quando mi sei accanto. Non morirò, ti aspetto qui… nell’ora della mia morte..

La voce riprende a ridere, ma questa volta mia alzo. Tengo lei in braccio. La lama mi si contrae nella pelle, il sangue mi sporca la maglietta. Urlo guardando in alto verso la voce mentre il mio sangue la bagna. Lei è svenuta, io cado a terra senza forze. Vedo ancora la stanza intorno a me che gira, poi lei mi appoggia una mano sul petto piangendo. Mi prende la mano. Guardo i suoi boccoli castani, e con le forze rimaste riprendo il mio viaggio infinito.

Non morirò, ti aspetterò qui! Mi sento vivo quando mi sei accanto.. Non morirò, ti aspetto qui… nell’ora della mia morte..

Lei annuisce. Le prendo il viso fra le mani. La bacio.

Non morirò, ti aspetterò qui.. Mi sento vivo quando mi sei accanto.. Non morirò, ti aspetto qui… nell’ora della mia morte..

Versa per me le ultime lacrime e il dolore mi prende di nuovo. Sorrido.

Non morirò, ti aspetterò qui. Non morirò quando mi sei accanto! Non morirò, ti aspetto qui….”

..nell’ora della mia morte... –

  
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