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Autore: Just a Shapeshifter    23/05/2013    7 recensioni
Odiava il giorno, odiava la notte.
L'unica cosa che apprezzava? Il crepuscolo, forse, quando giorno e notte si univano, diventando un tutt'uno, per poi sparire.
Ed andava avanti, di giorno in giorno, fumando sigarette, inghiottendo nicotina, giorno dopo giorno, standosene rintanato in casa a giocare a videogiochi il giorno, e girando di locale in locale la notte, per distrarsi.
Ogni notte una donna diversa...
Mai, mai avrebbe pensato di innamorarsi di lui...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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I corpi si agitavano, danzando, muovendosi, strusciando l'uno sull'altro, senza pensare troppo alle conseguenze.
Era presto, per essere sabato sera: appena le dieci e mezza, eppure i locali erano pieni di quelle quattordicenni con tonnellate di trucco o di balene con leggings o vestitini troppo stretti per loro... i due erano rimasti al bancone, prendendo cocktail su cocktail, mentre scrutavano la sala in cerca di qualche bella preda.
Finalmente, dopo un'ora di musica a palla, drink di ogni genere e vari brividi per quelle ragazze in sovrappeso che si ostinavano a mettere vestiti di quattro taglie in meno, iniziarono ad arrivare le vere ragazze, pronte per essere abbordate.
Il moro si sistemò la camicia nera come i suoi capelli, aggiustandosi il colletto e lasciando su uno dei tavolini il proprio bicchiere. Fissò la Iena, concentrato a scrutare, valutare ogni genere di curva femminile, mentre ghignava.
"Mezza checca? Ci ritroviamo qui tra mezz'ora okay?" Ghignò Duncan, lasciando il rosso con ancora il drink in mano, senza aspettare risposta e gettandosi nella mischia. Era circondato da curve, profumi, visi truccati. Ragazze.
Un mare di ragazze. Sorrise maliziosamente, adocchiando una biondina che si agitava in mezzo alla pista, senza troppe cerimonie e senza il minimo senso del pudore. Le si avvicinò, sempre di più, arrivando a far strusciare i corpi infine.

I tessuti sfregavano, l'uno con l'altro. La ragazza aveva la schiena seminuda praticamente attaccata al petto del punk, le mani verso l'alto, i corpi si sfioravano, toccavano, staccavano ripetutamente, in una danza infinita... le luci cambiavano continuamente colore, movimento ed intensità, sembravano danzare insieme alla coppia, che si muoveva al ritmo delle varie canzoni assordanti...

Duncan si divertiva, come ogni fine settimana. Ballava con un paio di ragazze, se ne sceglieva una e alla fine riusciva sempre a portarsela a letto, una botta e via, poi ognuno per la sua strada. Ora era il turno di una castana. Si chiamava Christine, o Crystal... forse Chantal... poco importava, l'indomani sarebbe stata una sconosciuta, una delle tante. Indossava un vestitino attillato nero, che metteva in risalto la sua pelle chiara, che a sua volta faceva contrasto con i capelli castani, color ebano, e gli occhi marroni, nocciola. Non pensava nemmeno più alle varie somiglianze che le ragazze potevano avere con le sue due storie serie. Non aveva nemmeno più senso pensare al passato...
Cacciò indietro quell'iniziale pensiero di quanto fosse simile a Courtney, per lo stesso colore di capelli, o di come potesse somigliare a Gwen, per la pelle diafana... scosse la testa, prendendola per mano e portandola al bancone, ordinando due mojito, giusto per bere qualcosa.
Ghignò, nel vedere la castana fissarlo e sorridere maliziosamente. La tirò a sé con l'intento di baciarla, per poi portarsela a casa, poco dopo. Ma si fermò, afferrando il proprio drink e trascinando la ragazza sui divanetti. Scott poteva aspettare un'altra decina di minuti...

Il piercing sbuffò. Perché le ragazze ci mettevano ogni fottutissima volta una ventina di minuti per sistemarsi il trucco e i capelli? Si sistemò nuovamente la camicia, per poi passarsi una mano fra i capelli, mettendoseli a posto, mentre lo sguardo vagava per la sala. Era mezzanotte, doveva essere ancora pieno di gente... e che diamine! Era sabato sera! Dov'erano le ragazze magre ed invitanti? Dov'erano le belle donne tutte curve? Quel fottuto locale sembrava un mortorio. Si passò nuovamente una mano sulla faccia, quando si bloccò. Due ragazzi, l'uno attaccato all'altro.

Un paio di jeans neri

B-beh, un sacco di ragazzi portano jeans neri.

La camicia a maniche corte arancione e rossa, in stile scozzese, col cappuccio grigio, sotto di essa una canotta nera

E' solo una coincidenza, quella camicia l'aveva vista indosso ad un sacco di gente.

Capelli rossi ed un mare di lentiggini sulla spalla semi scoperta.

Duncan sospirò. Okay, forse, ma solo forse quel presunto sosia del suo migliore amico poteva essere... Scott...
Era sul divanetto dove l'aveva lasciato, al suo fianco un ragazzo della loro età, forse un po' più piccolo. Capelli neri, corvini. Le mani sulla canotta del rosso, quest'ultimo con busto semi flesso e girato verso di lui, che dava le spalle al punk. Le labbra attaccate le une alle altre. Dai movimenti dei visi e delle teste, le lingue stavano lottando per il dominio e, la Iena stava vincendo. Il punk lo staccò bruscamente da quel ragazzo, notando di sfuggita i suoi occhi. Verde. Verde smeraldo... dove aveva già visto quelle iridi? Al momento non gliene fregava un cazzo.
Riposò lo sguardo sul proprio migliore amico, riportandolo alla realtà, e guadagnandosi solo un'occhiataccia.
"Si può sapere che cazzo vuoi?!"
"Non puoi entrare nella settimana da checca ora porca puttana! Fallo domani, fallo quando cazzo ti pare ma n.o.n ora Scott."
Il rosso digrignò i denti, spingendo via da sé l'amico.
"E' la mia vita mamma, so fare me mie scelte sai?"
Sbuffò irritato, tornando a posare lo sguardo sui divanetti, non trovandolo... "Fantastico" Socchiuse per un millesimo di secondo gli occhi, aprendoli e spingendo via da sé il ragazzo dalle irid color ghiaccio, dirigendosi verso l'uscita.
"Grazie tante idiota!"

In quel momento non gli interessò più della ragazza che era in bagno ad incipriarsi il naso.
Non gli interesso più di cercarsi una ragazza con cui passare ore di pura lussuria.
Al momento non gli interessavano la musica, le luci stratosferiche o le poche ragazze che ancora erano in quel locale morto.

Uscì dalla discoteca alla ricerca di quel ragazzo di poco fa, ma venne bloccato nuovamente dal Marcio. "Si può sapere che cazzo vuoi ancora?!" Sbraitò, facendo girare le due figure un poco più avanti. La Iena ghignò nel vedere il ragazzo di prima, il quale sembrava ancora un piccolo adolescente.
Era al fianco di un'altra persona, molto simile a lui. Stesso colore degli occhi e dei capelli, in più una leggera barba gli contornava il viso, rendendolo più maturo di quel che già fosse. Il Marcio sgranò gli occhi, ecco dove aveva visto quelle iridi. Lui...loro... non potevano...
"Trent?!?" Sussultò Duncan insieme al chitarrista e, mentre i due si guardavano, il lentigginoso ne approfittò per sbattere al muro il presunto amico-parente di Elvis, riprendendo da dov'era rimasto...


Angolo di M:
Buonsalve a tutti ^°^"
Ed eccomi con questo capitoletto corto, strano, e poco chiaro, credo...
E qui entrano in campo le scelte di Scott, la semi disapprovazione di Duncan e il nostro chitarrista preferito, insieme ad un quarto personaggio misterioso :3
Non ho nulla da dire se non... datemi un vostro parere! *^*
A presto popolo di EFP!
-M

  
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