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Autore: Akane    25/05/2013    1 recensioni
Dom riflette su sé stesso e su Brian
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: Questa è la versione di Dom, sue riflessioni su Brian. Sempre chiave slash. Ho iniziato a scrivere la long che percorre i film puntando l'attenzione sul loro rapporto, visto in chiave slash. Insomma, roba contorta. Però prima la devo finire, poi la pubblicherò. Però ci sarà. Ok, basta, buona lettura. Baci Akane

DOM


E' in momenti come questi che ci penso.
Siamo riuniti al tavolo a mangiare insieme, fare casino, ridere e divertirci.
Molti dei membri che completavano questa tavola sono cambiati, se ne sono aggiunti altri. A volte cambiano ancora. Ne verranno altri. Su una cosa però sono certo, gira e rigira noi quattro ci saremo sempre. Parlo di me, Brian, Letty e Mia.
È vero, Letty a lungo non c'è stato e prima di lei non c'era Brian. Beh, Brian non c'era da sempre comunque.
Però è come se lo considerassi da sempre di questa tavola... anche se in realtà non è così.
È arrivato lui e sono arrivati i veri casini, prima avevo tutto sotto controllo, facevo dei colpi con le macchine, era tutto a posto.
È arrivato lui, ha fatto le soffiate ai suoi amici sbirri e tutto è andato a rotoli, non lo posso mica negare... dopo di lui siamo dovuti scappare in tutte le parti del mondo, solo ora siam potuti tornare.
Come ho potuto riprenderlo nella famiglia?
Ma anche 'riprenderlo' non è il termine giusto.
Lui non c'era mai stato davvero, quando è arrivato era un infiltrato, è stata tutta una menzogna.
È stata dura per me digerirlo, non ho mai sbagliato le mie fiducie. Avevo percepito qualcosa in lui ma era qualcosa che mi piaceva.
Ho passato anni a rifletterci incredulo su come avessi fatto.
Mi ha distrutto, Brian. Con lui ho perso tutto e tutti lentamente.
Eppure come ho potuto accettarlo nella famiglia dopo che l'ho ritrovato?
Io non lo so, so solo che quando mi ha liberato dalle manette ed ha bussato alla mia porta, gli ho aperto. Anche se non avevamo una vera porta.
Poi in realtà abbiamo fatto vite da fuggitivi separati, li volevo proteggere.
O forse volevo capire che fare con lui.
Questo in effetti è più probabile.
Mia si fidava, si erano innamorati di nuovo, io non ero convinto. Né dell'amore di Brian per lei né di lui stesso.
Ha passato la vita dalle forze dell'ordine a quelle del crimine di continuo, come potevo fidarmi?
E poi mi aveva pugnalato e fra tutti la sua ferita è stata quella più dolorosa.
Mi ha aiutato molte volte, alla fine. Però mi ha pugnalato. Io non riesco a dimenticare chi tradisce. Però alla fine non era mai stato dei nostri, ha tradito senza esserlo.
Non sapevo cosa fare, quindi sono andato in giro da solo per proteggerli. Per capire.
Quando sono arrivati dicendo che Mia era incinta non ho avuto scelta.
Che diavolo potevo fare, a quel punto?
Lei era troppo importante, dovevo vegliare, stare attento che non le facesse male e... e poi lentamente, prima che me ne accorgessi, l'avevo già accettato. L'avevo accettato da sempre, forse.
Forse non l'avevo mai mandato via.
Forse per me è sempre stato della famiglia, dal primo istante in cui ha messo piede nella mia casa. Quella sera, quella festa, quando gli ho dato la birra. Era entrato. E non è vero che se ne è andato, non davvero.
Però ha tradito.
Eppure non l'ho mai tolto da dentro.
In che modo è rimasto?
Ho potuto dimenticare e superare tante cose, persino Letty avevo superato, quando l'ho creduta morta. Sono riuscito a stare con un'altra donna.
Però lui... lui non l'ho mai messo da parte.
Ed ora che abbiamo questa tregua, ora che siamo qua insieme, che è tutto finito, che siamo di nuovo a casa riuniti e respiriamo.
Ora che vedo una famiglia diversa ma sempre famiglia... me lo chiedo.
Il fulcro di tutti i veri guai è sempre stato Brian.
Quando mi è entrato?
Sì, gli ho offerto la birra quella sera. Perchè mi aveva salvato la pelle con gli sbirri.
Un segno di riconoscenza d'obbligo.
Solo questo?
Davvero solo questo?
Eppure ci deve essere stato un istante. Un istante.
Ripercorro un po' la nostra storia, i primi istanti, non mi piaceva. Inizialmente lo trovavo fastidioso.
Il solito bulletto che voleva impressionarmi perchè io in zona ero qualcuno.
Poi ho visto che aveva messo gli occhi addosso a mia sorella e di certo non è salito nella lista delle amicizia.
Però dannazione ad un certo punto... ad un certo punto lui mi è piaciuto. Mi è piaciuto davvero.
Da brocco da ringraziare per il favore coi poliziotti, a mio lavoratore personale.
È stato quando ha portato quell'auto scassata nella mia officina. Lui e la sua gran faccia tosta, era tutto felice.
Quella era la mia macchina.
Rido a ripensarci. Sembrava un rottame.
Poi in realtà aveva un motore da urlo.
Mi è piaciuto perchè lì ha dimostrato di saper guardare lontano, di saper pensare in grande. Aveva una testa non indifferente, non era un'idiota.
E poi aveva la faccia tosta. Mi doveva una macchina e mi ha presentato un'auto distrutta.
Così quando ho capito che mi piaceva, l'ho legato a me obbligandolo a lavorare nella mia officina. E lo facevo correre per me, lui il culo io i soldi. Bello, no?
L'ho legato a me. L'ho legato in tutti i modi che potevo.
Lui era mio.
È stato mio quando ha mostrato le palle di avere a che fare con me.
E dopo quella volta non è mai stato... di nessun altro... non davvero... Roman mi ha raccontato di come Brian, suo amico d'infanzia, l'ha salvato dalla prigione. Ha sempre avuto, dopo di me, la mania di aiutare i criminali.
Non mi ha mai tolto dalla sua testa ed io non ho fatto altrettanto.
Brian era mio, è sempre stato mio ed anche se ho fatto tanto per allontanarmi, alla fine non si è mai levato di torno, perchè io non volevo.
Volevo rimanesse mio.
Io il suo tormento, lui la mia proprietà.
Se decide qualcosa deve farla in funzione mia, se c'è un colpo lo facciamo insieme, se c'è un rischio lo corriamo insieme. Correre o morire. Sempre insieme.
Se ha qualcosa per la testa si deve consultare con me.
Ed io in effetti faccio altrettanto, da quando mi sono arreso.
Controllarlo, vedere che non faccia soffrire mia sorella... che idiota.
La verità è che mi rodeva vederli insieme fare gli innamorati.
Speravo di poter fare ancora l'eroe solitario, non è stato possibile.
Perchè la mia proprietà privata si è sentito ancora mio.
Non sono un idiota.
Brian mi piace, mi è sempre piaciuto.
E non considero nemmeno Letty la mia proprietà privata.
Letty... Letty è parte del mio mondo, parte della mia famiglia. L'ho conosciuta da ragazzino, è entrata nel gruppo e poi nelle mie coperte. Diciamo che è stata una cosa normale, una conseguenza dell'avere una bella ragazza intorno. Poi lei mi venerava, ed era forte. Mi piaceva.
Anche ora ho fatto di tutto per lei ma quando è sorto il dubbio che lei semplicemente avesse voltato le spalle alla famiglia, ho detto che avrebbe dovuto pagare. Perchè nessuno può voltare le spalle.
Poi è venuto fuori che aveva perso la memoria, era diverso.
Però ero disposto a fargliela pagare se così fosse stato.
Solo Brian ha potuto.
Penso che se tornasse a tradirmi lo ucciderei e poi potrei seguirlo, non lo so.
Non riesco ad immaginare me stesso senza di lui.
È questo il livello.
Mentre senza Letty riesco ad immaginarmi.
Senza lui... penso che andrei fuori di testa.
Quando eravamo in rotta sono stato di merda e riaccettarlo è stata un'impresa, non l'avevo mai fatto con nessuno, non lo potrei mai fare con nessuno. Io sono così, è il mio codice.
Però lui l'ho ripreso.
E se dovesse tradirmi di nuovo non reggerei. Lo so. Sarebbe il mio limite massimo. È la cosa che non sopporterei.
Quindi cosa posso dire di Brian?
È diverso dagli altri, molto diverso.
Per me, voglio dire.
Ed è mio.
È sempre stato mio.
Sempre lo sarà.
In un caso o in un altro.
La mia proprietà.
Un rapporto che comunque non finirà mai.

   
 
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