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Autore: Goran the Ancient    25/05/2013    2 recensioni
In una notte oscura, due fiere donne, accomunate dal peculiare colore della pelle, avranno modo d'incontrarsi.
Questa storia fa parte della "Chromatic Saga" ed è il seguito di "Ardore Verde"
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Raven Darkholme/Mistica
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Chromatic Saga'
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Mystica appartiene alla Marvel
Demona appartiene alla Disney

COMBATTENTI BLU

A Marvel / Disney Fanfic
 
La compagnia Nightstone: una delle leader nel campo della tecnologia in ogni suo campo! Tanto avanzata da far concorrenza alla Stark Enterprises… quale obbiettivo migliore?
E perché, poi, scegliere questa piuttosto che la Stark? Facile! Perché la Nightstone non ha un piccolo esercito di supereroi a disposizione!
In parole povere: stesso bottino, difficoltà inferiore.
“Buonasera, Jenny! Pronta per il turno di notte?” le chiede, cordiale, un uomo grasso sulla quarantina.
“Pronta, come sempre, a perdere una notte di sonno, Frank…” risponde lei, spostando un ciuffo ribelle di capelli castani dagli occhi “Miss.Destiny è ancora al lavoro?”
“Come sempre!” replica lui.
L’unica grande incognita… la proprietaria della Nightstone: Dominique Destiny… lei e i suoi assurdi orari!
Normalmente, non le darebbe pensiero il dover mettere fuori gioco una donna qualunque, ma sa che, sempre più spesso, più si arriva in alto e più ci si preoccupa della propria sicurezza… non le farebbe piacere trovarsi coinvolta in una sparatoria o trovarsi faccia a faccia con una qualche esperta combattente… e poi ha uno strano presentimento…
Frank la saluta e la lascia al suo lavoro.
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Siede alla postazione di controllo nella sala di sorveglianza e, per l’ennesima volta, poco prima del calare del sole le telecamere nell’ufficio della dirigente si spengono… sempre più inquietante… eppure perfetto! Non vuole rischiare di essere ripresa e mandare a monte settimane spese a sparire dalla circolazione e a cancellare le proprie tracce…
Eppure, sente che stanotte ci saranno degli imprevisti…
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La donna alla scrivania sospira, posando l’ennesimo documento in una pila e prendendone un altro da una seconda pila.
È un brutto momento per il mercato tecnologico: la Stark, la Wayne e la Starr si stanno facendo sempre più aggressive e, per mantenere il passo, si trova spesso a fare gli straordinari… ben oltre l’orario che normalmente dedicherebbe alla sua attività.
Ora come ora, rimpiange l’aver deciso di abbandonare la via del crimine… ma se questo è il prezzo per poter vedere sua figlia, allora lo pagherà!
Nota il bagliore arancio che inizia a tingere l’ufficio e vede i led rossi delle telecamere di sorveglianza spegnersi… è il momento!
Farà male, come sempre, ma almeno potrà abbandonare quella forma tanto debole!
Mentre osserva il sole calare, oltre l’orizzonte, scivola fuori dai suoi vestiti.
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È il momento!
Non sa per quanto le telecamere nell’ufficio saranno spente, ma è il momento adatto per spegnere anche le altre! Nel caso, dirà che si è trattato di un errore di sistema che ha spento tutto il circuito, invece della sola area definita dal programma.
Se c’è un vantaggio ad essere state assieme a un genio della tecnologia, è che si impara!
Le dita danzano sulla tastiera con grazia e rapidità: nel momento in cui preme il tasto ‘Invio’ tutto il sistema di sicurezza si spegne.
Si comincia!
Come fosse liquida, la divisa della sicurezza si scioglie e lascia il posto ad un’aderente tuta nera, i capelli castani si fanno rossi e la pelle lascia il suo abituale colore per farsi blu… gli occhi gialli di lei vedono nell’ombra come fosse pieno giorno…
La sua destinazione, tragicamente, è proprio l’ufficio di Dominique Destiny, dove risiede la memoria centrale… spera solo di non dover compiere un omicidio, anziché un furto.
Scivola nelle ombre come fosse tutt’una con esse, evitando addirittura di toccare le pareti, per non lasciare tracce, e arriva al montacarichi.
Fa scorrere il portello d’ingresso come fosse etereo e comincia a salire, usando le sole sporgenze delle travi della struttura interna fino ad arrivare ad una distanza accettabile, poi estrae una sorta di pistola e fa fuoco: senza emettere suono, un cavo d’acciaio sfreccia e la sua estremità viscosa aderisce alla cima dello spazio vuoto dedicato al carrello… premendo un pulsante, il cavo si riavvolge e la porta all’ultimo piano in poche decine di secondi.
Uscita dall’angusto spazio, sfreccia fra i corridoi con la rapidità di un ghepardo e la grazia di un gatto… quando arriva alla porta, sfodera un kit da scasso come mai se ne sono visti e, in dodici secondi netti, fa scattare la serratura.
“Chi è?” un urlo di furia e agonia la sorprende.
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Comincia a sentirlo… il calore del sole l’abbandona e fa sì che la magia di Puck, ancora una volta, si sciolga… mentre tutto ciò ha inizio, sente la serratura dell’ufficio scattare… urla “Chi è?” mentre una donna avvolta da capo a piedi in una tuta nera scivola dentro, in posizione di combattimento… ma ormai è troppo tardi!
Mentre la pelle si fa cianotica, le ossa schioccano in una sinfonia disarmonica, deformandole il corpo; la schiena si gonfia mentre, dalle scapole, fuoriesce una seconda coppia di braccia, che subito si trasformano in ali; il coccige si allunga fino a che dal fondoschiena non si snoda una lunga coda serpentina; i piedi si fanno zampe e ogni arto perde un dito, mentre le unghie si fanno artigli; speroni deformano gomiti e ginocchia e sputa sangue mentre una serie di denti bianchi e perfetti si mutano in zanne… con un ruggito ferale, Dominique Destiny lascia il posto a Demona!
“Ma che dia-“ l’intrusa cerca di imprecare, ma la gargoyle è più rapida e, con un balzo felino, è su di lei… la ladra fa appena in tempo a spostarsi, prima che una delle mani attraversi il pavimento, dove fino a un istante fa era la sua testa.
Scivola via dalla furia inumana che l’ha attaccata, ma Demona non la lascerà fuggire, non dopo averla vista!
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“Ommerda!”
Mystica è alle strette: la sua avversaria è più veloce, agile e forte di lei… prova a porsi in vantaggio con una mossa di arti marziali… ma la belva la neutralizza… tanto per citare i film del genere: il suo kung-fu è superiore!
La mutante estrae una pistola e spara diversi colpi… al massimo, è riuscita a graffiarle una membrana alare… mentre cambia i caricatori, la furia che sta combattendo apre uno scompartimento segreto, sotto la scrivania, e estrae un fucile ipertecnologico… mentre la bocca di fuoco si arroventa, preparandosi al colpo, Mystica esclama.
“Maddai! Qui si esagera!”
Il parquet sotto i suoi piedi esplode e, per la prima volta dall’inizio dello scontro, la sua concentrazione vacilla.
Mentre il fucile si prepara a fare nuovamente fuoco, la mutante riassume nuovamente la sua forma naturale, pronta ad accogliere la fine… ma è il muro affianco alla sua testa a detonare.
Non può aver sbagliato mira! L’unico momento in cui sta ferma, la manca? Impossibile!
Sente la voce di lei domandare “Cosa diavolo sei, tu?”
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L’intrusa è veloce e sfuggevole come un’anguilla, ma mille anni di pratica rendono la gargoyle una combattente invincibile: ha vanificato ogni suo attacco e ora le punta un grosso fucile laser; il primo colpo viene evitato a malapena e l’esplosione risultante la sbilancia, facendole colpire un muro… mentre il secondo colpo sta per partire, la figura della ladra pare sciogliersi e risolidificarsi, lasciando al suo cospetto una donna dalla pelle blu e i capelli rossi… fin troppo simile a lei!
Fa appena in tempo a spostare il fucile, evitando di farle esplodere la testa, quando si rende conto che la sconosciuta potrebbe diventarle utile.
“Cosa diavolo sei, tu?” le urla, furibonda e curiosa al contempo.
“Io?” replica l’altra “Una donna che non ci capisce più nulla, ecco cosa! Vengo per prendermi qualche arma, e mi ritrovo coinvolta in una lotta all’ultimo sangue con una donna-drago esperta di combattimento e armamento ipertecnologico! Io sarò una mutante, ma tu sei… insomma… questo è barare!”
Mutanti, ha sentito parlare di loro… una minoranza perseguitata dal resto dell’umanità solo per la colpa di essere diversi… non può fare a meno di provare empatia per la donna di fronte a lei, e abbassa l’arma.
“Per tua informazione, il mio nome è Demona… e sono una gargoyle, non un drago! E… forse non siamo così dissimili… anche la mia razza è stata a lungo perseguitata per il fatto di non rispettare i canoni estetici umani…”
La ladra si rialza, ma la gargoyle le punta di nuovo l’arma “Ho detto che non siamo dissimili… non che avrei sorvolato sul fatto che stai cercando di derubarmi, o che mi hai visto nella mia vera forma!”
“E credi che potrei farmene nulla?” l’altra intercetta “Non sono solo una mutante! Sono nota come Mystica, una terrorista, agli occhi di molti… e anche tu hai qualcosa contro di me, se vuoi saperlo… sono appena tornata in vita e sfuggita al controllo della Mano, lunga storia, e nessuno sa del mio ritorno… e vorrei rimanesse così!”
Ora capisce… sa della Mano e dei suoi metodi, uccidere o riesumare morti per riportarli alla vita come marionette obbedienti… ma che qualcuno sfugga loro? Che forza di volontà deve avere una donna per riuscirci?
Non sa come, ma ad ogni istante che passa, sente di rispettare sempre più la sua avversaria!
“Ascolta… la tua storia m’interessa, e penso che potremmo aiutarci molto ma… devo farti una proposta…”
“Spara! In senso metaforico, s’intende…” rettifica la mutante, adocchiando il fucile.
“Una come te può essermi molto utile! Lavora per me! Ti chiedo solo di abbandonare il crimine… sarai ben pagata e nessuno saprà di te! In fondo, a quanto ho visto, la tua specialità è cambiare forma, no?”
“Io non sto cercando un lavoro! E poi perché chiedermi proprio di abbandonare il crimine, scusa?”
“Il lavoro può sempre fare comodo! Quanto al crimine… è… è personale…”
“In tutta onestà… ormai sappiamo abbastanza l’una dell’altra per ricattarci a vita… e, di sicuro, non sono così pazza da attaccarti!”
Demona riflette sulle parole di lei… non ha tutti i torti…
“Il fatto è… lo faccio per mia figlia… il padre mi permette di vederla solo se non commetto crimini… è… è patetico, lo so…”
“Non tanto quanto credi…” la interrompe, Mystica, “Io ho due figli… uno naturale e una adottata e… beh… stanno dall’altra parte della legge… o almeno… stavano… di recente, il mio Kurt…” le lacrime cominciano a scorrere sulle guance di lei e, senza nemmeno rendersene conto, Demona è al suo fianco, per consolarla.
“Mi spiace… so cosa significa… mille anni fa, credetti che avessero distrutto l’uovo in cui era la mia bambina! Solo pochi anni fa ho scoperto che gli umani erano riusciti a salvarla…”
“Io… devo riflettere sulla tua offerta… ma prima, potrei farti una richiesta?”
“Dimmi…”
“Potresti vestirti?”
Demona, solo allora, si rende conto che, da quando si è trasformata, non ha ancora avuto tempo di coprirsi… fattasi rossa in volto, corre a recuperare le strisce di stoffa con cui, solitamente, si copre.
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“E dunque, ora sei interessata allo stesso uomo che ti ha uccisa?” chiede, incredula, Demona.
“Beh, col senno di poi… non è che io non me lo sia meritata… inoltre… una volta l’ho visto nudo e… diciamo solo che non mi dispiacerebbe passare delle seratine piccanti con lui…”
“Raven, davvero ti fai guidare dal sesso? Questo ‘Logan’ davvero merita tanto?”
“Forse anche di più! Credimi… ne ha passate molte…”
“Allora perché non ti fai avanti!”
“Perché mi odia! Non saprai finchè non ci provi, no?”
Mystica, che ora viene chiamata con familiarità col suo nome di battesimo: Raven Darkholme, si trova a riflettere seriamente su quanto le è stato detto…
“Sai… mi sa che non hai tutti i torti… anzi… ci vado questa notte stessa!”
“Così si fa!” la incita, la gargoyle, “E, in ogni caso, ti aspetto qui domattina alle 8.00… vedi di essere puntuale!”
“Ci sarò!” risponde, allegra, la mutaforma prima di sparire oltre la porta…
Demona sorride, pensando a come, dopo qualche ora di piacevole conversazione, si sia guadagnata un’impiegata, una confidente e, cosa più importante, un’amica!
  
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