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Autore: Little Cookie    25/05/2013    0 recensioni
Una storia ambientata a Buenos Aires, in Argentina, in cui una ragazza scrive una lettera al suo vecchio amore. Vecchio si fa per dire, perché lei è ancora innamorata, mentre lui ha scelto un'altra strada: quella della vocazione.
Come andrà a finire? Cosa risponderà lui nell'eventualità che riceva la lettera?
Leggete le parole di Patricia e usate l'immaginazione...
La presente dichiarazione è uno spoiler di un romanzo che verrà scritto!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Buenos Aires, marzo 1976

Ciao, Jorge.
Non so se ti ricordi di chi io sia, ma ho comunque deciso di scriverti, nonostante stia compiendo un’impresa per me estremamente ardua, visto quello che abbiamo passato.
Sono Patricia Mendoza, la tua ragazza, quella che hai incontrato al liceo e che ti ha poi seguito all’Università. Sono quella ragazza dai capelli rossi e ricci, alta e magra con occhi verdi. Dai, non puoi esserti scordato di me. E’ impossibile!
Ti ricordi quando mi giurasti che mi avresti amata tutta la vita e allo stesso tempo io promisi di seguirti ovunque? Stavamo così bene assieme, ma poi qualcosa si è improvvisamente rotto. Tutto perché di tua spontanea volontà hai scelto di seguire un’altra strada, perché hai deciso di compiere un cambiamento radicale.
Ho ancora impressi tutti gli attimi trascorsi in compagnia. Io facevo parte del tuo gruppo di amici e andavamo fuori tutte le sere. Tu mi portavi ovunque e io come una donna innamorata qual ero ti venivo dietro.
Oh, Jorge! Quanto mi mancano quegli istanti! Quanto mi manca quando ballavamo il tango così appassionatamente, quando le tue mani accarezzavano ogni linea del mio corpo, quando mi toccavano le braccia, le mani, i fianchi e le gambe e quando mi sollevavi in alto! Il pubblico ci guardava estasiato, perché eravamo i più bravi, i migliori, oserei dire. Anzi, ne sono certa. E’ qualcosa di cui sono convinta ancora oggi a distanza di anni.
Oh, Jorge! Non ho dimenticato nulla! Nulla! E tu? Pensi ancora a me? Ti ricordi gli attimi in cui eravamo da soli e facevano l’amore? Io amavo te e tu amavi me. Ci appartenevamo, eravamo una sola carne. I nostri corpi si intrecciavano sinuosamente sotto le coperte lisce e morbide di seta. Il silenzio quasi spettrale lasciava spazio ai nostri gemiti, che si innalzavano nell’aria creando una ritmata sinfonia. Eravamo complici l’uno dell’altra. E che cosa c’è di più bello della complicità in una coppia? Era tutto perfetto. Almeno così pareva…
Ogni volta, quando mi stringevi a te, mi sentivo protetta. Stavo così bene insieme a te. Mi bastava solo vederti per avvertire quel senso di completezza, restare un po’ di tempo a parlare del più e del meno, o semplicemente a parlare d’amore. Adoravo quando mi accarezzavi i capelli e ci giocavi con le tue lunghe dita affusolate, dopodiché vi immergevi il tuo naso per sentirne il profumo.
Mi ricordo perfettamente i tuoi dolci baci e i tuoi sussurri: “Non mi lasciare, Jorge” io ti rispondevo “Dimmi che tra te e me durerà e non finirà mai”. A questo punto, tu ti sei avvicinato al mio collo e potevo sentire il brivido del tuo respiro su di me. Facesti scorrere le tue labbra lungo di esso e replicasti: “Quello che ci riserva il futuro, noi non lo sappiamo. Pensiamo a goderci il presente. Adesso siamo soli, io e te. Stringimi forte, perché nessun momento è infinito”. Io eseguii e ti ribadii ancora una volta il mio amore: “Io ti amo, Jorge. Questa notte la stella più preziosa sei tu. Tu sei la mia stella, la mia unica e speciale stella”.
Dopo questa frase, ti sei voltato verso di me e hai iniziato a baciarmi teneramente, per poi passare a togliermi i vestiti e abbiamo ripreso a fare l’amore.
Adesso che ripenso a tutto ciò, mi viene una rabbia indescrivibile, ma allo stesso tempo provo tristezza e nostalgia, perché mi mancano quegli attimi così magici. Sono un tesoro che ormai ho perduto per sempre, e lo so con certezza. Lo sento scivolare via dalle mie mani. Lo sento scorrere come pioggia lungo i vetri delle finestre.
Com’è possibile che hai scelto di cambiare strada? Ancora non riesco a capirlo dopo tanto tempo.
Hai lasciato me per seguire Lui, il Signore…
Sai, devo ammettere che ce l’ho con Dio per averti portato via da me. Non glielo perdonerò mai e poi mai, perché eri l’unico che avevo e adesso non ti ho più. Forse, i miei sentimenti sono esagerati e Dio starà pensando chissà cosa di me, ma non mi interessa. Lui ti ha sottratto a me. Questo non lo dimenticherò mai. Mi ha rubato il tuo cuore.
Non riuscirò mai ad essere arrabbiata con te, né tantomeno ad odiarti, in quanto credo di amarti ancora, seppure so di non essere ricambiata. Ma quello che provavo e provo tutt’ora per te è rimasto invariato e voglio fartelo sapere. Vorrei vederti, per chiarirci a quattr’occhi e dirci tutto, ogni singola cosa.
Non so se avrai modo di ricevere e leggere questa lettera, ma come mi dicevi sempre tu: “Non devi mai lasciarti rubare la speranza”.
Non voglio perderla. Sono perfino disposta ad aspettare fino alla morte. Ma voglio vederti assolutamente…
Ti chiedo perdono se questa lettera ti possa suscitare uno scompenso di qualunque genere, non era mia intenzione farlo.
Grazie in anticipo per la tua immensa disponibilità.
Ti amo, Jorge. Non scordarlo mai… Spero di poter ricevere la tua risposta.
Sinceramente e con affetto,
Patricia.


   
 
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