Sentii la porta sbattere e pensai che probabilmente era Alexis, dato che si era scordata il portatile per seguire una delle sue lezioni all'univerità del pomeriggio. Mi asciugai gli occhi con rabbia, non volevo che mia figlia mi vedesse in quello stato.

Ero stato a piangere per un tempo infinitamente lungo e non era proprio da me una cosa del genere; a dir la verità piangevo da appena cinque minuti ma per me era comunque un record e, tra parentesi, la durata effettiva sarebbe un particolare abbastanza irrilevante in qualunque romanzo. Ma questo purtroppo non è un mio romanzo, questo è IL Romanzo. Proprio così. Il romanzo della mia vita.

Sai cosa mi ha detto? "Scrivi ogni giorno, ma non i tuoi romanzi, qualcuno può fare a meno di Nikki Heat per un pò, racconta la tua vita, parola per parola, avvenimento per avvenimento, così da non scordare niente, perché se qualcuno può fare a meno dei tuoi romanzi tu non puoi fare a meno di te stesso, non puoi perdere te stesso. E se tu perdi te stesso io perdo te e questo non posso proprio permetterlo."

Scrivere?! Lei che viene a dire a me, uno scrittore, di scrivere! E della mia vita, per giunta! E poi ho avuto una crisi di pianto, un'altra, quel giorno in cui Alexis ha sbattuto la porta, e così mi sono chiesto:  "Perché no?". In fondo è la cosa che mi riesce meglio, la cosa per me più naturale del mondo. Dopo vedere lei, ovviamente; dopo aiutarla a risolvere i casi, anche; dopo...ok, non è proprio la cosa più naturale del mondo. Però è l'unico modo con cui riesco a essere così totalmente, indescrivibilmente sincero...ora che ci penso, riesco ad essere più sincero con la carta che con lei. Alla carta ho rivelato i miei veri sentimenti, sentimenti che lei non conosce e che non conoscerà mai. In realtà glieli ho rivelati ma dato che stava per morire per un colpo di pistola e non ricorda niente non conta, giusto?

E quindi, sei contenta ora? Sto scrivendo, sto scrivendo per sbollire la rabbia e la preoccupazione provate in questi tre mesi in cui non mi hai mai chiamato, dopo che mi hai detto che lo avresti fatto tu. Fortuna che ora mi hai dato il permesso di aiutarti a demolire il muro che ti tiene lontana dall'amore e dalla vita. Suona il cellulare e parte a tutto volume "Relax, take it easy" di Mika. Quella canzone. Con quel suono comincia ad agitarsi anche il mio cuore. Che bella invenzione, una suonetia per ogni persona. Così il mio cuore sa quando ballare.

Rispondo facendola smettere: "La vuoi sapere una cosa? Sto scrivendo, proprio come mi avevi detto tu, Kate."

 The End