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Autore: Kiara_Wolf    26/05/2013    8 recensioni
Ciao a tutti Autori e non che ste leggendo ^^
Sono tornata molto in ritardo lo so, per carità non uccidetemi non è colpa mia ç.ç
La storia con cui sono tornata è dedicata alla coppia preferita della mia cara amica Fede_Silver che, oltre al fatto che gliel'avevo promessa già da tempo, gliela dedico anche per il suo compleanno passato ormai da molto ^^
Spero con tutto il cuore che al lettore che la vuole leggere piaccia e quindi senza ulteriori ciarle vi lascio decidere se leggerla, un caloroso abbraccio da Astrid the cat/Chiara XD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaze the Cat, Silver the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’argento della Luna & il fuoco del Sole
 
 
Che strana sensazione era essere morta…
Non sentivi niente e tutto era buio, nessun colore si prestava all’orizzonte solo il buio più totale.
Le mie fiamme che un tempo domavo con passione decisa ora erano spente e dormivano in quel buio eterno, mi trovavo in quel posto da chissà quanto, il tempo non riuscivo più a capirlo, mi era ormai estraneo…
Mi trovavo lì e non facevo nulla non mi muovevo, non respiravo, non VIVEVO…
Il mio pensiero vagò e mi ricordò il tempo in cui vivevo, era questa la morte dunque…
Stare nel nulla e ricordare la vita?
Si, e non era bello…
Ricordai il tempo in cui ero bambina, una piccola micetta che voleva solo qualcuno con cui giocare.
Ma io ero una principessa e quindi non avevo tempo per il gioco. Mi ricordai le ore passate a ricordare a memoria l’etichetta reale, la mia educatrice era una vecchia scimmia, di solito questi animali erano allegri e dispettosi giusto?
La mia educatrice non lo era affatto, era vecchia e severa, indossava sempre un abito nero con i pizzetti bianchi, aveva in testa una crocchia tenuta intatta ed in ordine da una cuffia sempre nera, la sua pelliccia era di un marroncino scuro che dava l’impressione del vecchio e dell’ammuffito, era scheletrica, dal suo abito si notavano spesso le costole e le vertebre della spina dorsale, era una brutta visione…
Mi ricordo che una volta di notte vagavo nel palazzo in cerca delle cucine, molto spesso la notte facevo queste escursioni ma quella sera era tutto programmato.
Perché?
Il giorno dopo si sarebbe tenuto nel gazebo una festa per celebrare una ricorrenza del mio pianeta, la festa delle lanterne di fuoco, in pratica per tutta la mattina ed il pomeriggio si festeggiava con banchetti e balli la sera poi si andava nel giardino e si aspettava la mezzanotte raccontando la storia del pianeta, una noia mortale, arrivata la mezzanotte il Re e la Regina, i miei genitori, accendevano delle lanterne e le facevano volare nel cielo poi i nobili che avevano partecipato alla festa utilizzavano i loro archi per colpire le lanterne, le colpivano con frecce di fuoco, l’impatto tra le frecce e le lanterne era uno spettacolo meraviglioso, si vedeva uno scoppio e subito dopo le fiamme danzare leggiadre nel cielo stellato della notte.
Comunque tornando alla mia escursione notturna…
Mi stavo dirigendo alle cucine, i cuochi avevano preparato la mia torta preferita, la delizia al limone, non riuscivo ad aspettare fino a domani, mi trovai davanti alle cucine, aprii la porta cercando di non far rumore ed entrai, non avevo candele per farmi luce, ero una gatta e vedevo nel buio come vedevo di giorno, iniziai ad avviarmi verso il tavolo dove veniva conservato il dolce quando all’improvviso sentì una mano ossuta posarsi sulla mia spalla e dire…
???: Principessina non dovreste essere a letto a quest’ora ormai tarda?
Mi voltai lentamente e per poco non urlavo dallo spavento, da vanti a me si trovava la mia istitutrice che si faceva luce con una candela…
Era una scena a dir poco spaventosa….
Senza pensarci due volte scappai verso la mia stanza e mi chiusi a chiave, mi ricordo che non riuscì a dormire tanto lo spavento che mi ero presa…
Dopo questo ricordo sentì la mia bocca incrinarsi in un sorriso, potevo sorridere?
Era strano…
Di solito sorridevo solo con…
Un ricordo affiorò nella mia mente come un fulmine, avevo 8 anni ed ero scappata di casa, la vita da principessa non faceva per me, stavo camminando in un bosco quando all’improvviso avvertii un fruscio nel fogliame accanto a me.
Blaze: Chi va là?
Nessuno rispose alla domanda che avevo appena fatto, allora decisi di usare il mio potere, il dominio delle fiamme, la pirocinesi….
Blaze: Se non esci subito giuro che do fuoco al tuo nascondiglio!
???: Ok ok, esco ma fermati!!
Davanti a me apparì un riccetto bianco-argento, aveva cinque aculei in testa che sembravano raggi e dietro la nuca due aculei più lunghi, sul petto aveva un pellicciotto bianco latte, indossava dei guanti bianchi ma sul palmo dei guanti aveva un simbolo, era un cerchio color ciano  e al polso aveva dei bracciali d’oro che venivano divisi a metà da una linea azzurra, hai piedi aveva degli stivaletti lunghi poco più sotto del ginocchio, aveva anche lì tipo i bracciali che aveva hai polsi ma al centro avevano un triangolino rosso, erano neri ma alla punta erano color ciano come il simbolo che aveva sui guanti e nel mezzo vi era una striscia bianca che finivano alla punta. La cosa che attirò la mia attenzione su di lui più di tutto erano gli occhi…
Erano di un giallo più chiaro del mio che brillavano come stelle, all’improvviso un raggio di sole lo colpì da dietro illuminandolo tutto…
Sembrava un angelo sceso dal cielo…
Credo di essere arrossita quella volta ma non me ne curai più di tanto, non mi importava più di niente dopo averlo visto. Mi ripresi dalla mia momentanea assenza mentale e gli chiesi.
Blaze: Chi sei, e perché eri nascosto?
???: Mi sono nascosto perché ho sentito dei passi, non avevo capito che erano i tuoi pensavo fossero di una persona che mi sta dando la caccia…
Mi calmai, avevo capito che non mi avrebbe fatto nulla, lo guardai meglio e vidi che era coperto di graffi dove usciva un po’ di sangue.
Blaze: Sei ferito?
???: Uh?
Si guardò un po’ confuso e quando ebbe accertato che quello che dicevo era vero mi rispose.
???: Oh, non è niente, sono solo dei graffi. Me li sono fatti mentre scappavo.
Dopo averlo detto mi fece un dolce sorriso che mi fece sciogliere come neve al Sole…
Blaze: Ehm…
Non mi hai ancora detto come ti chiami!
Cercavo di essere seria ma non ci riuscivo…
Avevo piantati addosso quei meravigliosi fanali giallo-Sole che mi scaldavano, il che era un po’ strano visto che io ero già calda di mio, ma stando vicino a quel piccolo riccio sentivo ancora più calore.
???: Ops, hai ragione scusami, il mio nome è Silver, Silver the hedgehog. Il tuo invece?
Blaze: I-il mio nome è Blaze the cat…
Stavo balbettando?
Silver: Blaze?
Blaze: Si, non azzardarti a prendermi in giro però!!!
Silver: No, no tranquilla non avevo alcuna intenzione di prenderti in giro!!!
Agitava le braccia davanti a se per calmarmi, notai che aveva assunto un color porpora molto dolce.
Silver: Mi stavo semplicemente ricordando che Blaze in inglese significa Fiamma, e comunque è molto bello!
Blaze: Si è vero, per via del mio potere…
Silver invece significa Argento vero?
Silver: Esatto, a me invece l’hanno dato per via del colore della mia pelliccia.
Mi fece un altro dolce sorriso ed io stranamente ricambiai, io non avevo mai sorriso a nessuno prima d’ora e quindi mi sentivi molto strana.
Silver: Dove vai tutta sola in questo bosco?
Non hai un po’ di paura?
Blaze:Paura?
No, non ne ho…
Silver: Beata te, io invece se devo essere sincero un po’ di paura c’è l’ho…
A quel punto abbassò triste la testa e dei lacrimoni iniziarono a scendergli dal viso…
Silver: Sono solo un vigliacco…
Non sapevo che dire, mi faceva tanta pena, povero Silver…
Blaze: Non è vero, secondo me sei molto coraggioso, anche tu sei in questa foresta da solo no?
Silver: Perché sono dovuto scappare…
Blaze: Ma da chi o cosa devi scappare Silver?
Mi avvicinai a lui e cercai di alzargli il volto per vederlo negli occhi.
Silver: Sono dovuto scappare…
Blaze: Si?
Silver: …..da me stesso…….
E poi senza farmi capire niente svenne tra le mie braccia. Lo scuotevo cercando di svegliarlo ma niente, teneva gli occhi chiusi e piangeva, le sue lacrime erano accompagnate da gemiti di dolore e tristezza…
Non sapevo cosa fare…
Non mi ero mai trovata in situazioni simili…
Cercai di riprendere il controllo di me, lo trascinai fino ad una grotta che stava poco lontano dal luogo in cui c’eravamo incontrati, lo feci stendere su una roccia ricoperta di muschio ed iniziai a vedere se le ferite avevano fatto infezione e se gli era venuta la febbre. Fortunatamente non aveva nessuna delle due cose, le ferite erano superficiali e quindi avevano poche probabilità di fargli venire un’infezione grave poi controllai se aveva la febbre posando la mia fronte sulla sua, devo ammettere di essermi molto imbarazzata in quel momento, non so bene il perché ma stando vicino a lui mi sentivo molto strana.
Passò un quarto d’ora prima che si svegliasse.
Silver: Uh… la mia testa… dove sono?
Era molto confuso e si guardava in torno, poi posò il suo sguardo su di me…
Silver: Blaze, mi hai portato tu qui?
Blaze: Si, sono stata io, mi sei praticamente svenuto addosso non potevo mica lasciarti lì ed andarmene!
Silver: C-come ti sono svenuto addosso?
Era diventato molto rosso, chissà perché, forse si sentiva in imbarazzo per essere caduto addosso ad una femmina, non mi stupirei, i maschi che ho conosciuto io sono tutti uguali, ma lui mi fece cambiare idea.
Silver: Mi dispiace tanto per esserti caduto addosso, spero di non averti fatto male e ti ringrazio anche per esserti preoccupata per me ma adesso devo andare.
Si alzò ed uscì dalla grotta ma prima mi fece un saluto con la testa ed un sorriso che anche ora che non ci sono più ricordo con dolcezza…
Quello fu il primo incontro con il mio migliore amico…
Non sapevo che fare…
Adesso era di nuovo buio ed i ricordi avevano smesso di venire a farmi visita, era impossibile che avessi solo quei ricordi!
Ma all’improvviso qualcosa mi illuminò.
Era una luce argentata, limpida che dolcemente mi circondò, ero sbigottita, quando si era morti non si viveva nel buio eterno?
Evidentemente mi sbagliavo…
Mi voltai verso la provenienza della luce, era la Luna!!!
Non riuscivo a capire…
Come faceva la Luna ad essere qui?
Nel regno del buio dove ora io dormivo?
La guardai meglio e vidi che il colore era…
Era lo stesso della pelliccia di Silver!!!
Una lacrima rigò il mio volto…
Era amara, sembrava acido che rovinava il mio volto…
Adesso ero sola, con solo quella luce che mi illuminava e mi faceva sentire la mancanza dell’unica persona che abbia mai amato…
Ma allo stesso tempo me la faceva sentire vicina…
L’argento era identico ne ero sicura!
Mi venne da sussurrare questa frase…
“Silver anche ora che sono morta sei vicino a me…
Sei l’unico che mi è stato accanto fino alla fine…
Questa luce ti rappresenta sai?
E’ luminosa e limpida…
Proprio come te!
Tu sei un raggio di Luna che è venuto qui per me…
Allora posso dire fiera…
Che l’Argento della Luna mi pensa e mi protegge anche quando non ci sono più!”
Il raggio argentato mi avvolse del tutto e mi fece volteggiare nel buio della mia morte per un po’.
Poi…
Il bianco…

 
 
 
Che brutto era essere soli…
Io lo sapevo bene…
Era un pomeriggio come tanti ormai…
Il Sole splendeva nel cielo, l’erba era verde splendente grazie alla rugiada che la sera prima si era posata sui fili d’erba…
Era tutto colorato e luminoso, ma io vedevo solo una chiazza grigia dello stesso colore…
Non avevo caldo come gli altri…
Il calore del mio corpo lo poteva avere solo una persona, che adesso non c’è più…
Si è sacrificata per il suo pianeta…
Per la gente che vi abitava…
Se ne era andata per salvare persone che adesso non la ringraziavano…
Li odiavo, con tutto me stesso.
Ogni giorno era una lotta continua…
Non gli importava chi li avesse salvati, l’importante era tornare a fare quello che si era sempre fatto dimenticando tutto!
Provavo per la prima volta odio per qualcuno che non era me…
Si, mi sono sempre odiato da solo dopo quel fatto…
Lo ricordo ancora, è nitido nella mia testa e non se ne vuole andare…
Ero un riccetto all’epoca, avevo fatto da poco 9 anni e avevo ancora voglia di vivere, ma poi…
Papà(Silver): Silver vieni qui subito!!!
Silver: Arrivo Papà!!
Con un sorriso andai a vedere perché mio padre mi aveva chiamato ma appena scesi ciò che vidi non mi piacque affatto…
Mio padre se ne stava in piedi davanti la porta e appena scesi mi lanciò un occhiataccia…
Silver: Si Papà che succede, ti serve una mano nel campo?
Papà(Silver): Mi serve che tu te ne vada di casa piccolo impiastro!!
Sgranai gli occhi, non riuscivo a crederci…
Silver: Ma… papà perché vuoi che me ne vada. Che cosa ti ho fatto?
Mi avvicinai a lui ma appena lo feci mio padre mi tirò uno schiaffo lasciandomi un segno rosso sulla guancia che aveva ricevuto il colpo.
Papà(Silver): Non ti azzardare a toccarmi MOSTRO!!!!!
Io…un mostro?
Silver: M-mostro?
Le lacrime iniziarono a rigare il mio volto, mio padre mi aveva chiamato mostro…
Ma perché?
La risposta la ricevetti subito, e non fu bella…
Papà(Silver): Sei una disgrazia per la nostra famiglia, vuoi sapere il perché moccioso dannato?
Perché dentro tu hai il male!
Ed ora vattene!!!
In quel momento qualcosa accadde dentro di me, non mi resi conto della trasformazione che stava avvenendo nel mio corpo e nella mia mente, ma l’avrei capito poco dopo…
Silver: E così sono un mostro eh papino?
Quelle non era la mia voce, era tenebrosa e metteva i brividi a chi l’ascoltava, alzai lo sguardo su mio “Padre”, adesso era pallido e tremava come una foglia al vento, mi faceva piacere…
Papà(Silver): A-as-spet-tta i-io non…
Non lo feci neanche parlare…
Un grido di uomo si sentì per miglia e miglia, mi godei quel grido fino alla fine, era una cosa meravigliosa sentire le sue urla di dolore…
Ma un momento…
Quello… quello non ero IO!!!
Vidi la carcassa di mio padre su un lago di sangue, il mio riflesso venne riprodotto in quello specchio sanguigno…
Ma chi ero?
La mia pelliccia era diventata nero pece e i miei occhi un tempo color giallo erano adesso dello stesso colore del sangue che stava per terra…
Ero…
Un MOSTRO!!!
Iniziai a provare un dolore grandissimo per tutto il corpo, cercavo di fuggire dalle tenebre ma ormai mi avevano quasi inghiottito…
???: SILVER!!!
Quella voce…
Silver: M-mamma?
Mamma(Silver): Oh no, è accaduto alla fine…
Guardò il corpo di mio padre e poi me, aveva capito tutto…
Un lacerante dolore mi fece cacciare un urlo inumano, mi accasciai a terra e mi tenevo la testa.
Silver: MAMMA SCAPPA SONO UN MOSTRO!!!
Mamma(silver): Non ti lascerò piccolo mio!
Con i suoi poteri divenne una nuvola ed entrò in me, un fascio di luce mi avvolse facendomi svenire…
 
 
Dove ero?
Ma…
Questa era camera mia…
Vidi di fianco a me mia madre che dolcemente mi guardava, sembrava molto stanca…
Mamma(Silver): Silver come stai?
Silver: Io sto bene mamma, ma tu?
Sei così pallida…
Mamma(Silver): Purtroppo non bene piccolo mio, tra poco andrò da tuo padre…
Quelle parole ferirono a morte, la mia mamma morta?
Silver: Mamma…
Non riuscivo a trattenere le lacrime che ormai sgorgavano libere dai miei occhi.
Mamma(Silver): Silver non piangere, va tutto bene…
Silver: NO NON VA NIENTE BENE!!!
HO UCCISO PAPA’ ED ORA ANCHE TU TE NE STAI ANDANDO, PERCHE’ HO FATTO QUESTO, PERCHE’?????
Mi madre mi prese tra le braccia e mi coccolò, cercava di calmarmi ma le lacrime non volevano smettere di uscire…
Mamma(Silver): Silver non è colpa tua, tu di tutto ciò sei soltanto una vittima, ascoltami Silver, promettimi che non ti arrabbierai più, che imparerai ad usare i tuoi poteri per proteggere gli altri…
Promettimelo Silver!
Silver: T-te lo prometto mamma…
Mamma(Silver): Silver ora non ho più molto tempo ma prima di andare voglio darti questi, ti aiuteranno a mantenere il controllo…
Mi diede un paio di bracciali d’oro con al centro una striscia azzurrina, li indossai e mi sentii meglio.
Silver: Cosa sono mamma?
Mamma(Silver): Sono dei bracciali magici, ti aiuteranno a mantenere il controllo dei tuoi poteri, adesso devo dirti addio Silver, spero che tu possa perdonare tuo padre e me un giorno…
Detto questo a poco a poco i suoi occhi si fecero vacui…
Silver: MAMMA NON LASCIARMI, MAMMAAAAAAAAA!!!!!!
Urlavo e piangevo come mai avevo fatto prima d’ora…
Rimasi lì con il corpo di mia madre per non so quanto, poi con la mia telecinesi la misi sul letto…
Silver: Mamma non sono io che devo perdonarvi, siete tu e papà che dovete perdonare me…
Scusatemi…
Sussurrate queste parole scappai nel bosco senza voltarmi, stavo scappando non solo da quello che avevo fatto ma anche dai miei genitori…
 
 
 
 
Scossi la testa, il ricordo di quell’evento mi tormenta ancora, dopo che ero scappato nel bosco però ebbi un po’ di fortuna.
Incontrai lei, la più bella creatura che il Signore potesse far nascere sulla terra…
Ma anche da lei scappai, ma per poco…
Erano passati 3 anni ed ora ero più grande e maturo di allora, ma avevo ancora addosso il loro sguardo morente…
Oltre al loro ricordo però avevo anche quello di una micetta lilla, si era stampato nella mente e non voleva andarsene.
Però era strano, non la conoscevo neanche, sapevo solo il suo nome…
Adesso avevo 11 anni e mi trovavo in un villaggio vicino ad una grande città, la vita si era fatta impossibile da molto tempo…
Perché?
Dico solo un nome…
Iblis.
Quella creatura ha portato il panico ovunque e nessuno riesce a fermarla, spesso in giro però si era sparsa la voce che una ragazza lottava contro di lui, ma per qualche ragione tutti la odiavano…
Non capisco, se stava lottando per salvarci allora perché veniva allontanata e schernita?
Una notte lo chiesi al locandiere del villaggio e la risposta mi stupì molto.
Locandiere: Perché odiamo quella ragazza anche se ci protegge?
Semplice ragazzo perché lei è uguale a Iblis!
Non capivo bene, se era uguale ad Iblis allora perché ci difendeva?
Era tardi e decisi di andare a dormire, andai nella mia stanza e mi misi sotto le coperte, il mio sonno come sempre era tormentato ma quella volta accadde una cosa strana, nel sogno comparve Blaze…
Sognandola mi calmai e per la prima volta dopo 3 anni di incubi riuscì a dormire bene.
Il giorno seguente venni svegliato da una moltitudine di urla, che stava succedendo?
Come un fulmine mi precipitai fuori e quel che vidi non lo scorderò mai…
Iblis era qui…
Era la prima volta che lo incontravo ma le descrizioni che avevo sentito su di lui si rivelarono tutte esatte…
Era un orribile mosto di lava che avanzava nella città strisciando e lasciando dietro di se un fiume di fuoco, aveva un paio d’occhi verdi splendenti ma mettevano terrore e panico in chiunque li vedesse…
Il mio istinto mi disse di lottare contro quel mostro orribile, volevo aiutare la mia gente!
Con il mio potere levitai in aria e volai verso quel mostro, non sapevo bene cosa avrei fatto ma qualsiasi cosa era meglio che scappare come un codardo.
Ero arrivato, gli ero proprio dietro, ma con chi stava combattendo?
Mi avvicinai e mi misi dietro un edificio per vedere cosa stava accadendo…
Stava lottando contro una gatta lilla, aveva i capelli raccolti in un alta coda, il suo abito era molto particolare, era tipo un cappotto viola e con i bordi rossi, i polsi erano di un pellicciotto bianco come i pantaloni e le scarpe erano viola con una striscia bianca nel mezzo ed avevano il tacchetto.
L’avevo riconosciuta, era lei!
Silver: ….Blaze….?
L’avevo sussurrato, il nome più bello dell’universo…
Ma sembrava che mi avesse udito con tutto che l’avevo detto con una voce talmente esile che neanche io tra poco mi sentivo, si volta nella mia direzione ed i nostri sguardi si incrociarono…
I suoi occhi…
Non credo di conoscere aggettivi per descrivere tutta la loro bellezza!
Lei rimase interdetta nel vedermi ma si riprese quasi subito e ricominciò a lottare con Iblis, le dovevo dare una mano!
Con i miei poteri presi un pezzo di un grosso palazzo ormai distrutto e lo scagliai contro Iblis, lui si girò e con un ruggito minaccioso si avvicinava a me…
Lo guardai negli occhi, erano verdi come ho detto prima ma erano un verde assassino che appena lo incontri sembra che vieni inghiottito senza pietà dal terrore e dalla disperazione di non farcela a reggere quello sguardo killer che senza alcun rimorso portava dolore e distruzione nel mondo.
Ma io non avevo paura di lui, rimasi ad aspettarlo fissandolo negli occhi senza paura, appena si fu avvicinato abbastanza creai con i miei poteri una sfera di energia e la scagliai con forza verso di lui, lo centrai in pieno occhio destro, Iblis urlò di dolore e rabbia ed iniziò a distruggere tutto alla ceca, lo dovevo fermare!
Ma lei fece più veloce di me, con la pirocinesi creò una palla di fuoco che trapassò Iblis da una parte all’altra, si dissolse nel nulla…
Mi avvicinai a lei, da quanto aspettavo di rivederla…
Silver: B-Blaze sei proprio tu?
Blaze: …si Silver, sono io…
Era stranamente distaccata, mi aveva risposto in modo indifferente come se di quell’incontro non le importasse niente.
Silver: Quindi sei tu la ragazza che lotta per difenderci da Iblis!
Sorridevo, ero felice di rivederla, nel nostro primo incontro purtroppo ero scappato via e non eravamo stati molto tempo insieme, ma comunque il suo ricordo era ancora vivido dentro di me…
Blaze: Si sono io, e la prossima volta gradirei che tu non ti immischiassi mentre lotto con lui!
Era gelida e quelle parole erano schegge di ghiaccio che mi trapassavano da parte a parte, perché era così?
Silver: Volevo solo aiutare…
Blaze: A farci ammazzare tutti?
Silver: No, volevo fare qualcosa per aiutare la mia gente che sta soffrendo per colpa di quel mostro, sono anni che sto senza far niente ed ogni volta scappo ma adesso voglio smetterla non voglio essere un codardo!
Blaze: Era meglio se continuavi a scappare, come hai fatto tu lo hai fatto imbestialire ed ha perso il controllo, quando lotti con Iblis devi stare attento e mirare bene, se lo si attacca a caso come hai fatto tu succederebbe un caos peggio di quello che già causa!
Silver: Allora dovrei continuare a scappare secondo te?
Blaze: Esatto, mi saresti solo di impiccio…
Silver: Ebbene, l’impiccio adesso verrà con te e lotterà insieme a te per battere Iblis!
Blaze: Cosa???
Aveva fatto una faccia stupita e sconvolta, credo proprio di averla colta di sorpresa…
Silver: Mi hai capito bene voglio venire con te per imparare a battere Iblis e poi ti sono debitore, tu mi hai curato non lo dimentico mica!
Blaze: Tszè..
Si volta nella parte opposta ed inizia ad andarsene, io la seguo silenzioso come un ombra…
Passavano i giorni, le settimane, i mesi addirittura sono passati anni  e il mio rapporto con Blaze era diventato solido, di giorno seguivamo e lottavamo con Iblis e la notte dormivamo in qualche prato o su alcuni alberi, anche se ogni mattina dovevo aiutare Blaze a scendere perché lei soffre di vertigini, un giorno però mi accorsi di una cosa, una cosa che non avrei mai pensato di provare…
Mi ero innamorato della mia migliore amica!
Come me ne resi conto?
Semplicemente perché ogni volta che incontravo i suoi occhi color miele mi venivano i sudori freddi, ogni volta volevo prenderla tra le braccia dandole baci appassionati e dirgli che la amavo con tutto me stesso e che avrei fatto tutto pur di vederla felice, di tutto!
Ma alla fine riuscì solo a farla sacrificare…
Un dolore lacerante mi squarciò il cuore, volevo urlare, piangere fare il pazzo ma non ci riuscivo…
Stavo lì sull’erba rannicchiato sotto un albero con il sole che splendeva alto nel cielo, i suoi raggi illuminavano tutto e davano calore agli esseri viventi che ne erano colpiti, ad un certo punto avvertì un calore che mi colpiva…
Era…
Un raggio di Sole?
Strano perché io mi ero messo nel lato più buio che l’albero mi offriva ed ero sicurissimo che il Sole non poteva arrivare a colpirmi…
Ma poi mi accorsi di una cosa che mi fece piangere il cuore, quel raggio di Sole…
Era dello stesso colore degli occhi di Blaze!!!
Ne ero sicuro erano dello stesso colore, quando ne fui del tutto sicuro iniziai a piangere con forza, non controllavo i singhiozzi che ormai si erano fatti rumorosi ma all’improvviso sorrisi, quel raggio di Sole mi dava lo stesso calore di Blaze…
Le mie labbra si aprirono e senza neanche pensarci dissi queste precise parole:”Oh Blaze, mi manchi tanto, ogni giorno per me è uguale all’altro non vedo più colore, non sento più rumori ne profumi, rimpiango tutto quello che abbiamo fatto insieme, rimpiango i nostri sogni che condividevamo ma soprattutto rimpiango di non averti mai detto di amarti…
Ogni volta che ti vedevo il cuore mi veniva in gola accelerando i battiti e nello stomaco avevo farfalle che svolazzavano facendomi sentire male ma il bello veniva quando incontravo i tuoi occhi, erano dello stesso colore del Sole e quando usavi i tuoi poteri di fuoco anche loro diventavano infuocati, questo raggio di Sole che adesso mi colpisce mi ricorda tanto quei momenti, allora posso dire che il fuoco del Sole mi è accanto anche quando si è spento…”
Dopo aver detto quelle parole il raggio di Sole mi avvolse del tutto…
Poi…
Il bianco…

 
 
Un luogo magico e misterioso era il palcoscenico del momento, era un cielo blu notte che continuava per miglia e miglia, era punteggiato di stelle brillanti che davano una luce che in tutto il mondo non si sarebbe mai vista, vi erano delle nuvole bianco panna che pigramente si muovevano in quel cielo meraviglioso.
Ad un certo punto qualcosa si mosse, erano un riccio bianco-argento ed una gatta lilla che volteggiavano in quel posto surreale, lei indossava un lungo abitino viola che lasciava vedere la schiena e si chiudeva dietro con una spilla rosso-viola, era avvolta da un nastro giallo-Sole che emanava una luce dolce e calda, il riccio bianco invece era avvolto da un nastro viola come l’abito della gatta ma anche se era viola mandava dei riflessi d’argento che rassicuravano e mettevano un vago senso di protezione a chi li vedeva. I due volteggiavano in quel luogo tenendosi per mano, ma ad un certo punto il riccio si volta verso di lei e con la mano sinistra le alza il viso e con la destra congiungeva la sua mano a quella di lei, poco a poco si avvicinò a lei fissandola negli occhi con tutto l’amore che aveva in corpo…
Alla fine il bacio arrivò e sembrò che le stelle iniziassero a brillare ancora più forte di quanto già la loro brillantezza potesse essere possibile e i nastri che avvolgevano i due innamorati si unirono e crearono un fiocco giallo-Sole e viola dai riflessi argento…
 
 
 
 
Ciao gente come va? ^^
Per vostra (s)fortuna sono tornata e questa volta con una dolce SilvAze che dedico con tutto il cuore alla mia dolce e cara amica Fede_Silver, questa fic gliel’avevo promessa già da tanto e chiedo scusa per il madornale ritardo, spero con utto il cuore che piccia sia a lei che agli altri lettori che l’hanno letta <3
Adesso vi saluto e per favore mi piacerebbe sapere che ne pensate, un piccolo giudizio per sapere da voi Autori “anziani” (non uccidetemi O_______O’’’’) in cosa devo migliorare per essere brava come voi!!! =D
Un caldo abbraccio da Astrid the cat o se preferite Chiara XD
  

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