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Autore: yellowloid    27/05/2013    5 recensioni
Scusa, Rin.
Scusa, Len.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NDA: Ave, oh popolo di EFP! Sono gasata, ho voglia di scrivere qualcosa sui miei adorati Kagamine. Come sempre. Allora, dato che sono malvagia [?] sarà qualcosa di Angst. Scusatemi in anticipo per questa cosa deprimente, ma è nella mia natura scrivere roba drammatica. Quindi… Buona lettura!

Ah, ho solo una cosa da dirvi: la prima parte della storia sarà raccontata da Len, la seconda da Rin.

 

 

LEN…

Te ne sei andata. Ormai è da qualche giorno che non torni a casa, e tutto per colpa di uno stupido litigio… La villa sembra così  triste e silenziosa senza le tue risate, i tuoi discorsi, le tue dolci parole…

Voglio rivederti, Rin. E’ stata tutta colpa mia, lo ammetto, mi odio per averti dato tutta la colpa. Quello con cui hai litigato non ero io, era un demone. Un dannato demone…

Torna da me, in questo momento ti voglio più che mai, voglio sentire il tuo respiro su di me, le tue labbra sulle mie… Voglio te.

Esco in giardino e urlo numerose volte il tuo nome, ma tu non rispondi, dove sei? Piove. Ti ammalerai se non torni a casa! Ho paura e sono preoccupato per te. Il mio volto è bagnato, è la pioggia o sono lacrime?

Non lo so, voglio solo sapere che tu stai bene e che tra poco tornerai a casa. Perché tornerai, vero?

Rientro in casa. Lo sbalzo di temperatura è notevole. Ho i capelli bagnati ma non importa, il mio unico scopo è andare in cucina. Ci vado.

Apro il cassetto vicino al lavandino e afferro ciò che stavo cercando.

Un coltello.

Gioco un po’ con la sua punta, è affilata e lucente.

Mi accorgo che a bagnare il mio viso non era la pioggia, erano lacrime. Piango per te, Rin.

Cammino lentamente fino alla porta d’ingresso della villa. Mi punto il coltello al petto. Bingo.

Non trafiggo il cuore, ci vado vicino. Estraggo la lama dal mio petto sanguinante. Pensavo di morire subito, e invece cado a terra, il dolore è lancinante. Sorrido in modo innaturale osservando la ferita grondante di liquido rosso e la pozza cremisi che sia allarga sempre più sotto il mio corpo.

Il sorriso si disperde. Inizio a urlare e a piangere più di prima. Aiutami, Rin.

Voglio essere rassicurato, voglio sentirti pronunciare “Va tutto bene” mentre mi carezzi dolcemente.

E invece no. Tu non arrivi, anche se sto continuando ad urlare disperatamente il tuo nome. Non arrivi, Rin.

La porta si apre, vedo una chiazza bionda e una macchia bianca sfocarsi davanti a me, e poi le tenebre coprono i miei occhi.

Scusa, Rin.

 

 

RIN…

Voglio scusarmi con te, Len.  E’ stata tutta colpa di uno stupido litigio… Tutta colpa mia, di un demone che mi ha posseduta. Non sono tornata a casa per qualche giorno, ma credo che ora sia il momento di scusarsi. Voglio vederti più di qualunque altra cosa, desidero incontrarti e baciarti.

Ho provato il suicidio, le mie amiche mi hanno fermata appena in tempo, ma se tu sei arrabbiato con me voglio solo morire.

Apro la porta d’ingresso. Sei steso a terra, hai gli occhi aperti, sei cosciente, ma poi li chiudi. Sei svenuto? No, hai una ferita al petto. Cosa ti è successo, Len?

C’è un coltello a fianco a te. Realizzo che anche tu hai provato a suicidarti… Per il mio stesso motivo...

Sgrano gli occhi e mi inginocchio vicino a te, urlo il tuo nome, provo a svegliarti in ogni modo, ma non ottengo risultati. Svegliati, Len!

Mi alzo, tra le lacrime, e mi avvicino al telefono. Compongo il numero dell’ambulanza. E’ libero.

Urlo all’operatore che risponde quel che ti è successo e il nostro indirizzo: stanno arrivando.

Mi riavvicino a te e aspetto l’ambulanza: sto per scoppiare, ho paura e sono preoccupata per te.

Ti guardo: i tuoi abiti sono fradici di sangue, hai gli occhi chiusi e respiri a fatica. La tua ferita sul petto non sanguina più. Deve fare molto male…

Scusa, Len.

 

Guardo il mio petto.

Prendo il coltello.

Sento un rumore, è l’ambulanza.

Ne servirebbero due.

 

 

NDA(2): Ok, è qualcosa di altamente depressivo. Lo so.

Ma non fa niente, perché voi mi volete bene, vero? VERO?

Ok, basta sclerare. Vi chiedo cortesemente di dirmi se vi è piaciuta, quindi lasciatemi un commentino, ok?

Dato che non ho niente da dire, vi saluto.

Chu!

Ibby

  
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