Sangue. Freddo. Dolore.

La lametta affonda avida nel tuo polso cercando di aprire un varco, una ferita, l'unica che può darti sollievo e conforto in quel pozzo nero che è la disperazione, un baratro senza via di uscita che ti incastra nelle tenebre.

Il sangue inizia a scorrere lentamente sulla pelle bianca e diafana, cade lungo il braccio tracciando un tragitto scarlatto per tutta la sua lunghezza simile a quello di un fiume e,come il suo defluire veloce porta via ogni detrito, il sangue elimina le ansie, i dubbi, dolori, la felicità e lascia solo il vuoto.

Il vuoto aleggia nella tua mente cullandoti dolcemente e non riesci a scorgere più niente e neanche a percepire i rumori e suoni che, ora ,risultano ovattati e confusi. Senti solo il freddo della lametta che si espande in tutte le fibre del corpo e vedi solo il rosso denso che si diffonde ovunque.

Un taglio. Due tagli. Tre tagli. Non riesci più fermare la mano, si muove da sola con movimenti fluidi e precisi, ogni singolo taglio è svolto con estrema precisione e decisione, ogni volta è compiuto in una profondità maggiore ed è come se andasse in cerca di qualcosa che non si riesce a scorgere tra le pieghe rosse della pelle aperta.

Poi inizi a sentire le voci, arrivavano sempre quando il corpo stava per abbandonarla stremato da tutti quei tormenti.

Hai visto Ilenia? Sembra una palla da Bowling. Quando cammina si muove tutto il lardo, fa davvero schifo! Nessuno la vorrebbe mai come ragazza.

Lacrime solcano il volto cereo, ogni parola che aleggia nella sua mente è come una stilettata al cuore e la invitano a continuare per ritrovare il vuoto in cui amava rifugiarsi quando il ricordo di ciò che le era stato detto la feriva più della lametta.

È innamorata di me? Davvero? È orribile, non ho mai visto una ragazza più brutta, non potrei mai ricambiare il suo sentimento.

Le voci si mescolano e gli insulti si sovrappongono tra di loro creando un coro macabro, Ilenia ha capito il senso di tutto: le parole uccidono al pari di un colpo di pistola o di una coltellata mentre invece il dolore è salvezza, porta in un Paradiso che sulla Terra non si riesce a raggiungere.

Ilenia non riesce ad tornare indietro è troppo oltre, ha superato quel confine che non si dovrebbe oltrepassare, quella sottile linea che separa la vita dalla la morte.

Questa volta vede il nero perché le palpebre sono diventate troppo pesanti per sopportare la vista del pavimento cosparso del segno tangibile della sua sofferenza e anche le voci cessano di parlare come se avessero capito che ormai ogni insulto non potrebbe più scalfirla.

Lei è oltre.

Lei è felice, finalmente riesce a percepire la pace dei sensi e si sente invincibile e pronta ad affrontare tutte le intemperie. Ilenia ora è forte, ma è troppo tardi.

Angolino Malandrina

Salve gente!

Ecco la mia nuova schifezza, questa lo è ancora più del solito, devo riconoscerlo. Faccio progressi :D

E' un tema delicato quello dell'autolesionismo e sicuramente non lo avrò trattato nella maniera giusta ma mi sentivo in dovere di farlo.

Tra le tante amiche a distanza che ho conosciuto una ragazza che si tagliava le vene, percui il personaggio di Ilenia è ispirato a lei. Ho scritto tutto mentre ascoltavo Hello degli Evanescence quindi immaginate la mia depressione in quel momento.

Lasciatemi un vostro parere anche se devo dire sono insicura di tutte le parole che ho usato '-'

Dovrei andare a studiare, sì è meglio che io faccia quello invece di scrivere. Non vi tormenterò più per molto promesso u.u

Dopo tutta questa premessa delirante ringrazio tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggere <3

alla prossima

Malandrina Prongs.