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Autore: The Mad Hatter    15/12/2007    0 recensioni
é difficile separarsi da qualcuno, sopratutto se con questi ci hai passato tanti momenti belli e brutti. è la mia prima fanfiction comentate in tanti per favore.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kimahri Ronso, Yuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un guardiano, un amico, quasi un padre Un guardiano, un amico, quasi un padre.

Ricordo ancora la prima volta che ti incontrai dieci anni fa a Bevelle.  Mi venisti d’avanti e mi dissi con la tua vociona “cerco la figlia di Braska”. Non ci sapevi fare con i bambini; appena ti dissi che ero io tu mi rispondesti con impassibilità che eri venuto a prendermi perché era l’ ultima richiesta di mio padre. Mi misi subito a piangere  ma tu mi asciugasti le lacrime dicendomi che dovevo essere felice, perchè mio padre si era comportato da eroe e non avrebbe voluto che fossi triste. Il giorno dopo mi misi in viaggio con te verso Besaid, mi tenevi sempre per mano, non mi lasciavi mai  sola e quando ero troppo stanca per camminare benché non mi lamentassi mi prendevi in braccio. Il viaggio fu molto lungo e passavo varie ore, invano a cercare di conoscerti meglio: tu non parlavi quasi mai e non volevo obbligarti a rispondere, nella mia piccola mente mi domandavo anche perché avevi il corno spezzato ma ero piccola e non osavo parlarti di quell’ argomento immaginando che ti fosse successo qualcosa di brutto. Ricordo che durante il viaggio ci furono degli episodi divertenti, come quando eravamo al Fluvilunio ti ricordi? Eravamo su uno shoopuf  e io sporgendomi troppo cadetti in acqua, ma lo shoopuf con il suo lungo naso mi prese e mi tiro su; lo trovai divertente e mi  buttai in acqua altre 3 volte, solo ora immagino la preoccupazione che ti avrò procurato e mi dispiace. Ricordo le notti in cui mi sei stato vicino: quando dormivamo all’ aperto tu dormivi affianco a me e io mi addormentavo giocherellando con i tuoi capelli. Quando invece dormivamo nelle locande stavamo in stanze separate ma io non riuscivo a stare da sola così venivo nella tua stanza e mi infilavo nel tuo letto mentre tu mi facevi entrare senza dire nulla. Fu un viaggio molto piacevole anche se tu non ti aprivi mai a un sorriso e tutti i miei sforzi erano vani. Quando arrivammo a Besaid andammo al tempio e tu parlasti al sacerdote. Stavi per andartene via, quando io mi diressi verso di te in lacrime pregandoti di rimanere perché ti volevo bene, mi ero affezionata a te, non mi aspettavo che cedessi alle mie preghiere ma volevo almeno provarci. Ero al colmo della gioia quando mi pronunciasti queste parole: “anche Kimahri vuole bene a Yuna, se Yuna vuole bene a Kimahri allora Kimahri resta.” Fu anche la prima volta (e rara) che ti vidi sorridere. Da allora mi tenni sempre d’ occhio ma da lunga distanza lasciando che mi facessi degli amici, e anche io pian piano riuscii a farti uscire dal tuo guscio: infatti a volte mi raccontavi della tua terra e dei valori che le davate tu e la tua gente. Quando ero triste o piangevo tu mi venivi vicino per consolarmi. Furono anni bellissimi a Besaid anche grazie a te. Quando decisi di diventare invocatrice tu al contrario di Wakka e di Lulu che cercavano di convincermi a cambiare idea rispettasti la mia decisione anche se vedevo nei tuoi occhi una profonda tristezza, poi decidesti di diventare un mio guardiano e di seguirmi fino alla fine anche nelle situazioni più rischiose: per esempio quando gettammo la nostra fede verso Yevon e decidemmo di affrontare Sin in maniera definitiva. L’ impresa riuscì, ma a caro prezzo dato che la persona che amavo se ne era andata. Cercai di essere forte ma avrei voluto tanto piangere, cosi tu subito mi avvolsi tra tue enormi braccia dicendomi che non dovevo tenermi tutto dentro e che avevo diritto sfogarmi più di tutti. Scoppiai a piangere come non avevo mai fatto da tanto tempo e tu intanto mi accarezzavi la testa dicendomi che non ero sola. Quando te ne dovetti andare per tornare al Monte Gagazet per aiutare i ronso sopravissuti al massacro di Seymour, fu un addio tra le lacrime per tutti e con sorpresa anche per te: quando vedemmo i tuoi occhi lacrimare e tu dicesti che le lacrime dei guerrieri esistono per dimostrare affetto alle persone care durante gli addii, ti abbracciai forte sperando di poterti rivedere presto. Tu per me non sei stato solo un guardiano, sei stato un amico e sei stato quasi un padre. Kimahri grazie davvero con tutto il cuore.

Yuna     
  
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