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Autore: Haney Jardin    30/05/2013    4 recensioni
Potrebbe ancora resistere, ma non lo farà.
Perché non se lo può permettere. Perché quello che succederà dopo sarà scontato e farà più male di adesso.
ElkaxFree.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elka Frog, Free
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-I corpi estranei.

 
 

Potrebbe ancora resistere, ma non lo farà. Perché non se lo può permettere.
Perché quello che succederà dopo sarà scontato, e farà più male di adesso.


Allora lo guardò, e approvarono entrambi in silenzio.
Elka, la strega ingannata, fissava negli occhi colui che aveva scoperto di amare veramente, Free.
E Free, l'uomo apparentemente libero, guardava lei quasi incredulo. La donna gli aveva donato un'altra possibilità: la rinascita. Lui l'aveva preso, quel dono, e se l'era mangiato inghiottendo speranze. Speranze rigettate subito poco dopo.
Loro avevano capito di amarsi, ma perché, allora, tutti continuavano a fissarli, così imbambolati? Quei fottuti mocciosi non potevano capirli, perché l'importante era impedire ad Elka di far rinascere il Kishin. Erano solo degli strumenti in mano di gente che aveva ceduto in tutta tranquillità la propria anima all’egoismo più puro.
Così la donna mollò la presa del contenitore con dentro il sangue nero, facendolo rompere in mille pezzi per terra. Poi prese per mano il suo uomo, ed iniziò a correre come una forsennata. Correndo via dalla pazzia. Correndo via dagli occhi incollati su di lei; gli occhi di ragazzini che non conoscevano il vero amore e non si sarebbero di certo sacrificati in suo nome.
Elka aveva iniziato a piangere: anche le lacrime, dopotutto, avevano bisogno di essere libere. Proprio come il suo uomo.
Ad un chilometro dal rifugio del Kishin, però, lei si accasciò a terra. Iniziò a perdere colpi tutto d’un botto. Affannando, respirava lentamente e cercò subito gli occhi del suo uomo.
Free, delicatamente, la prese fra le braccia, prima che lei potesse sbattere contro il pavimento asimmetrico, ormai andato in frantumi. Ed ora, entrambi, sapevano perfettamente cosa sarebbe potuto succedere.

‘’Mi hai disobbedito...sai cosa significa, questo?’’.
Una voce dall'interno del corpo di Elka rimbombò infastidendo le orecchie dei due innamorati. Lui, infatti, strinse le mani in dei pugni grandi e digrignò i denti in segno di odio.
Lei, invece, non si mosse, e senza dire niente, poggiò una mano su quella dell’uomo. Gli sorrise, ma fu uno sforzo disumano: gemette subito poco dopo, in preda a dolori indescrivibili. Aprì la bocca, emettendo un piccolo grido, e quella carezza donata a Free divenne un’arma a doppio taglio: infilzò, involontariamente, le unghie nella sua pelle e scivolò prepotentemente procurandogli dei graffi.
Le lacrime, però, non scendevano: quei dannati serpenti le stavano divorando anche quelle, oltre agli organi vitali. Sentiva un caos dentro di sé, un contorcimento di viscere che si staccavano; scomparivano; morivano lentamente. Si rese conto, che nel suo corpo, non c’era più niente. Era completamente vuota.
Ma aveva  lui, davanti ai suoi occhi. E questo le poteva bastare, perché anche se lei adesso non aveva più nulla, era lui che faceva da tutto. Il suo sguardo disperato, le lacrime calde, caldissime, che pungendo toccavano il suo viso, le davano un senso di tranquillità. Soffriva, ma almeno era lì che fondeva insieme a lei, in simbiosi, tutti i dolori possibili ed immaginabili. 
Quale morte migliore, se non quella in braccio al proprio uomo? Così decise di chiudere gli occhi, ormai anestetizzata grazie all’energia che Free le stava trasmettendo, ed il mondo improvvisamente scomparve. Rimasero solo loro due.
Non gli disse più nulla: lui invece gridava, chiamando il suo nome, sempre di più.
E intanto, i corpi estranei giocherellavano con il suo cuore, morbido e ancora pulsante.
Ma a lei non importava più niente. Finché, alla fine, quando anche l’ultimo organo vitale fu divorato con gusto, e dopo aver riaperto gli occhi, cercò di catturare ogni piccolo frammento del viso dell’uomo. Ne prese dei respiri caldi, rubò altre lacrime, annegò nei suoi occhi lucidi.
Poi, all'interno della donna, non si mosse più niente.
Ed 
Elka, stavolta davvero per l’ultima, poté chiudere gli occhi.



   
 
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