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Autore: wrtltwtwd    30/05/2013    2 recensioni
One shot estemporanea dovuta alle infinite ore di matematica. Avete fatto caso che nessuno si calcola mai Nikki Heat e Jameson Rook? Leggete e fatemi sapere cosa ne pensate :D
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Cuff my heart

°°°

Sentiva le dita di Rook scivolarle tra le ciocche di capelli tirandogliele piano e non voleva che si fermasse.

Desiderava indugiare lungamente nella luce piacevole del mattino. Invece si alzò dal letto x affrontare un'altra estenuante giornata.

Mentre preparava il caffé sentí le braccia dell'uomo circondarle i fianchi accarezzandola.

"Sei una guastafeste - si lamentó lui - avevo in programma il secondo round, anzi per l'esattezza il quarto!"

Nikki stava per risponergli maliziosa, ma improvvisamente si ricordò di una cosa che aveva letto qualche tempo prima, e che, riposta in qualche remoto cassetto della sua memoria, non era stata mai tirata fuori.

"A proposito di quarto round..."

"Ahi, quel tono non mi piace per niente"

"Victoria Saintclare!" esclamò furiosa lei.

"E no, avevamo pattuito che non avresti letto i miei romanzi rosa" si difese prontamente lui: " è il mio secondo lavoro, e per quanto poco convenzionale, lo trovo del tutto dignitoso!"

"Scrivere romanzetti rosa è dignitoso fintanto che non racconti tutto quello che fai nella tua vita privata".

"Siamo passati a 'romanzetti' adesso? Così mi offendi Nikki, e offendi la professionalità con cui scrivo" fece una faccia seria e composta che accentuarono l'ironia del suo tono, ma non riuscì a farla ridere; anzi, lei si fece triste e si girò dall'altra parte dandogli le spalle.

"Proprio non riesci a capire, vero James? Non accetti che una persona possa non gradire l'attenzione della stampa, tutti i riflettori su di sé..."

"Hai letto 'Il suo infinito cavaliere', vero?"

"Anche 'Rose a mezzanotte'. Non é bello che mezza New York sappia che quando la sera torni a casa mi trovi a letto coperta solo di petali. É una cosa che faccio solo per te, non per tutte le casalinghe newyorkesi in cerca di romanticismo".

Rook si avvicinò lentamemte a lei e disse qualcosa di inaspettato: "Hai ragione, non avrei dovuto scivere della nostra vita sentimentale. Semplicenente perchè é nostra.

Non avevo il diritto di rendere di dominio pubblico i nostri piaceri, le tue preferenze, le mie stranezze". Lo diceva con il tono baritonale e roco di un amante gentile, ma lei continuò a tenere il muso: "No, non ne avevi il diritto. Ma lo hai fatto lo stesso. Dopo che avevi giá sperimentato gli effetti di quell' articolo, sapevi quali sarebbero state le conseguenze".

"Adesso non esagerare, stavolta non c'era mica la tua faccia in copetina. Tutti i miei romanzi sono pubblicati sotto pseudonimo".

"Forse non c'era il mio nome, ma ora chiunque sa che chiami le mie tette Carmen e Guanita. Ti pare normale?"

"Bhe, il mio si chiama Moby Dick*, credo che siano in molti a dare un nome alle proprie parti".

A quel punto Nikki perse la pazienza e uscì dalla stanza lasciandolo li a monologare in proposito della sua balena bianca.

"Tu però non mi hai ancora detto perchè stavi leggendo Victoria Saintclare. Mi avevi promesso che non lo avresti più fatto".

"Levati dalle scatole Rook, faccio tardi a lavoro".

La rabbia stava montando rapidamente in entrabi, trasforando l'alterco in un litigio ad alta voce.

"Ti fai tanto la santarellina, ma neanche tu puoi dirti immacolata. Avevi dato la tua parola e non l'hai mantenuta!"

Lei fece per scansarlo e andare a vestirsi ma lui la fermó mettendole una mano sulla spalla. "Lasciami!"

"Non ci si può fidare di te!"

Eluse la presa e non rispose.

"Dove eri Lunedì scorso? Hai detto che eri stata trattenuta al distretto, ma magari eri dal tuo amante".

"Amante!? Ma ti senti cosa stai dicendo, è assurdo!"

Stavolta lui le afferró entrambe le braccia e la immobilizzó.

"Lasciami andare subito Rook."

"E Don? Davvero lui non era niente per te? Guardami negli occhi Nikki. Ti vedi con un altro?"

La sua risposta, per quanto più simile ad un ringhio in quel momento, era sincera: "No. Amo solo te."

"Puttana!"

Il bruciore sulla pelle fu inaspettato e violento. Rook l'aveva colpita sulla guancia sinistra con uno schiaffo e lei era caduta all'indietro sbattendo la testa contro il muro.

Non ricordava di aver mai ricevuto uno schiaffo tanto doloroso. Tanto che Nikki tratteneva a stento le lacrime. Nessuno che amava l'aveva mai ferita così profondente come quello schiaffo.

Rook realizzó troppo tardi quello che aveva fatto e le si avvicinó per soccorrerla immediatamente.

"Stammi lontano Rook"

"Mi dispiace Nikki, davvero non immagini quanto mi dipiace. Non volevo... Stai bene?"

Lei si limitò ad alzarsi lentamente sostenendosi alla parete. Una volta che si sentì stabile sulle proprie gambe lo gelò con lo sguardo: "Vattene, ora."

Senza ripondere, Jameson Rook andò qualche secondo nella camera da letto, e quando tornò era vestito e aveva una tracolla.

Se ne andò.

La porta che sbattè produsse nella casa vuota un'eco che Nikki non aveva mai notato prima.

Mentre dalla finestra lo guaradva allontanarsi sapeva che quel vuoto sarebbe rimasto incolmato ancora per molto tempo.

°°°

Angolino dell'autrice:

Era da tanto che volevo leggere una storia su Nikki e Jameson, ma non avendone trovata nessuna, mi sono vista costretta a rimediare!!!

E così ecco che da un paio di interminabile ore di matematica è nata questa one shot. Che ve ne pare? :D

*Per tutti coloro che hanno visto la prima stagione di Castle... Ecco che torna la balena bianca ;D

  
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