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Autore: MadAme_MadNess    30/05/2013    1 recensioni
[Ribelle - The Brave]
* ATTENZIONE *: Questa piccola FF è solo un ridotto inizio di una possibile storia.
Ho deciso di pubblicarlo comunque e, in momentanea assenza di idee per un possibile continuo (xD), vi introduco nell'ambientazione delle meravigliose Highlands scozzesi, in una giornata molto speciale di primavera, calandovi in due atmosfere completamente differenti: un sontuoso palazzo, fervoroso e movimentato, e una foresta silenziosa e isolata. Due scenari diversi con due protagoniste descritte in ognuno, così diverse...ma, in fondo, legate tra loro.
Aspetto critiche, commenti, Tutto!, Non esitate a dirmi "fa schifo" o "é accettabile" xD
Buona Lettura! :)
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il castello era ben illuminato da un sole radioso quella mattina di metà primavera, a Dunbroch. 
 
Un' elegante dama, con un lungo vestito verde e una discreta corona sul capo si accingeva a scendere la grande scalinata che univa il piano superiore all'ampia sala del trono. 
 
Sollevò un lembo del prezioso abito di seta e cominciò a scendere i piccoli gradini, le larghe maniche ondulavano ritmicamente ad ogni suo passo, così come i suoi lunghi capelli, raccolti in due trecce dietro la schiena. 
 
Prese a salutate con un delicato accenno del capo tutta la gente che si era radunata nell'enorme salone per addobbarlo con grandi e sfarzosi stendardi e arazzi, recanti scene di vita quotidiana della famiglia reale. 
 
-"Buongiorno, mia regina", si chinavano rispettosamente tutti gli inservienti ed i sudditi del castello. Lei gentilmente, ricambiava i saluti mentre si appropinquava verso uno dei tre grandi troni, posti davanti a una maestosa tenda che quasi copriva tutta la facciata della parete.
 
- " Come? Una tenda dietro il trono? Ma... Non avevo dato questa disposizione per le decorazioni!".
 
Con passo veloce si avvicinò ad essa, la esaminò per pochi secondi poi si girò e si schiarì la voce per richiamare l'attenzione. 
 
Ad un tratto qualcuno la sollevò di peso da terra, con una tale velocità che bloccò ogni urlo della regina e la fece balzare in aria per poi riprenderla al volo, in un abbraccio stretto ed energico:" Ahahah!!! Buongiorno, mia dolce Elinor! Buon compleanno!!".
 
La regina prese fiato, cercandosi di staccare da quella morsa:" Oh cielo, Fergus! Mi hai spaventata a morte!", 
-" Oh, suvvia cara! Era solo uno scherzetto! Non volevi che il tuo maritino ti facesse in una maniera originale gli auguri per la tua festa? Eh?".
La regina sospirò sconsolata:" Spero che le sorprese di questo tipo siano terminate per oggi... Comunque, grazie mille... Veramente degli auguri originali ". 
 
-" Oh, ma la sorpresa non finisce qui! Ragazzi!" chiamò a gran voce il Re di Dunbroch.
 
 Dietro un grosso mobile, posto alla destra della sala, uscirono correndo tre piccoli bambini dai capelli rossi e gli occhi di un azzurro intenso.
Ognuno recava in mano un mazzo di fiori e uno di loro aveva un pacchetto infiocchettato con un bigliettino attaccatovi.
 
 La regina si chinò per baciare i suoi tre piccoli ometti:" Oh, bambini, siete adorabili! Grazie".
 
I tre ridacchiarono scambiandosi certi sorrisetti.
Elinor scartò emozionata la scatola, ne aprì il coperchio e… cacciò uno strillo acuto e perforante!
 
Una rana le era saltata addosso e dopo averle piantato una zampata in faccia si posizionò meglio sulla sua testa, cominciando a gracidare tranquilla tra lo spavento e le strilla della regina.
 
I tre bambini presero a ridere a crepapelle, rotolandosi per terra con le lacrime agli occhi.
Fergus si precipitò a toglierle l'anfibio di dosso, fortunatamente non le aveva sporcato il suo prezioso vestito.
 
Si girò furioso verso i tre:" RAGAAAZZI!!!" ma questi si erano già dati alla fuga.
 
Notò il bigliettino per terra semi aperto, si chinò a raccoglierlo e lo lesse a Elinor:" 'Un regalo che ci è costato un pomeriggio di fatica, e... dei fiori per farci perdonare'... Ehh... Che piccole pesti..." ridacchiò il Re sotto i baffi.
 
Elinor non sembrava divertita:" Oh, i miei capelli... Li avevo appena lavati..." si lamentò.
 
Fergus si guardò intorno poi lanciò discretamente la ranocchia in un cesto pieno di biancheria sporca collocato sopra la testa di una domestica che, senza accorgersi di nulla, continuò il suo tragitto verso l'uscita del castello.
 
Il Re però parve stranamente accigliato, continuava a fissare il grande portone.
Elinor se ne accorse:" Qualcosa non va , Fergus?"
-"Oh, no, nulla tesoro... Nulla...".
 
Ed invece un solo pensiero era piantato come un chiodo nella sua testa:" Le avevo detto di farsi trovare a casa per il compleanno di sua madre! Ma dove diamine è finita?!" 
 

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"Concentrati... Concentrati...".
 
Aveva posizionato l'ultimo bersaglio tra due rami abbastanza intricati, in cima ad una enorme quercia.
Era una posizione difficile, inoltre in controluce si vedeva a malapena.
La freccia doveva seguire solo una traiettoria, se avrebbe esitato e quindi sbagliato mira sarebbe rimbalzata contro qualche ramo, mancando la sua targa… e perdendo quindi la scommessa con se stessa.
 
Era solita porsi delle sfide da sola, dato che non vi erano altri arcieri più dotati della principessa in tutto il suo regno. 
 
Alzò il leggero arco con la mano sinistra, stese il braccio verso il bersaglio, calibrando il mirino:" Saranno più o meno 20 metri... Col dislivello si arriva a 40 e rotti... Ottimo".
 
Abbassò l'arma e prese una freccia dalle piume scure, incoccandola nella corda:" L'arco si aggira sulle 37 libbre... Mi sa che dovrò contro-mirare in alto, questa maledetta luce non mi aiuta...".
 
Mentre ragionava sulla tecnica di tiro, prese delicatamente la corda con la mano destra, l'indice sopra la cocca della freccia, il medio e l'anulare sotto di essa, piegò il pollice dentro il palmo della mano, lasciò il mignolo libero ma lontano dalla corda.
 
 Stese di nuovo il braccio sinistro verso il bersaglio, lasciando che la forza antagonista dell'arco ricadesse nel palmo della sua mano, esattamente tra la linea che divide il pollice e l'indice.
 
Distese la corda fino ad arrivare con la mano destra all'altezza della guancia, stando in mira per alcuni secondi.
 
Vedeva la punta della freccia, l'asta appoggiata alla sinistra del suo arco, ben ferma sulla sua mano protetta dalla fasciatura di cuoio, la vedeva nel centro esatto del bersaglio.
 
I muscoli della schiena le dolevano non di poco, poiché era dalla mattina all'alba che si allenava senza sosta, ma non per ciò limitò la sua postura anzi, caricò sforzando un po’ di più il movimento delle scapole che le permettevano di rimanere in mira più a lungo e più stabilmente.
 
Chiuse l'occhio sinistro. 
 
Ecco.
Il bersaglio era lì, lo vedeva!
 
Strinse l'impugnatura dell'arco, spostò leggermente in alto la mira e dopo un secondo rilassò dolcemente le dita della mano destra, provocando la chiusura immediata della corda e la repentina dipartita della freccia che, roteando in una spettacolare parabola pre-calcolata andò a centrare direttamente il centro del bersaglio di paglia, con un sonoro "tonf". 
 
-"Si! Evvai!" esultò la ragazza, scostandosi dal viso la massa di ricci rossi.
 
Sentì del rumore provenire dal basso, si voltò: era Angus, il suo cavallo che nitriva quasi spaventato. 
La principessa di Dunbroch si diresse svelta dal suo destriero, sciogliendo le briglie attorcigliate ad un tronco d'albero:" Hey bello, che ti prende?". 
 
Angus scrutava nervoso il cielo, agitando la testa e sbuffando nervosamente.
 
Merida si rese conto di quello che gli stesse succedendo solo quando percepì anch'essa il suono di diverse cornamuse e tamburi battere all'unisono, musica portata dal vento nella sua direzione.
 
Si sporse in prossimità di un enorme masso, salendoci sopra per controllare da dove quella musica provenisse.
Vide il suo castello in lontananza: i musicisti stavano marciando con i loro strumenti all'interno della sua maestosa dimora, e dietro di loro seguivano molti altri uomini ma soprattutto ne riconobbe tre.
 
Non era difficili distinguerli dagli altri, dato che non avevano perso l'abitudine di spintonarsi per fare a gara a chi sarebbe toccato fare il primo passo nel salone dei ricevimenti: i tre Lord erano vestiti con i loro più sfarzosi abiti da cerimonia e così anche i loro figli, che, imbarazzati dal comportamento dei genitori camminavano quasi facendo finta di non conoscerli.
 
Merida ridacchiò nel vedere quella scenetta... poi pensò:" Che strano... Perché i Lord sono venuti da noi stase...". 
 
Si schiaffò un palmo sulla fronte, abbassando il capo in una smorfia quasi di dolore
 
-" Oh no! É il compleanno di mamma!"





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Oook, bene, ecco qui una piccola introduzione alla storia :D
Come avrete potuto notare le descrizioni tecniche arcieristiche sono abbastanza accurate (ed è l'unica cosa di cui sono orgogliosa di questa "storia" xD)

Semmai... in caso voi abbiate un bel continuo da aggiungere alla storia, potete chiedermi di aggiornarla voi stessi con le vostre idee! Che ve ne pare? :D
Potreste usare questo mio inizio e poi continuare la storia come volete voi, per me non c'è problema! ^^

Oh, vi chiedo solamente una cosuccia, piccina, picciò... NIENTE PAIRING!!! Sono dell'opinione che Merida sia nata come personaggio che si oppone a tutte quelle smancerie tra fidanzati, sbaciucchiamenti, pene d'amore e roba varia.
Aggiungere personaggi di altri film va benissimo, a patto che poi tra Merida e l'ipotetico nuovo personaggio possa nascere una concreta amicizia, e basta!

Se vi interessa, scrivetemi un messaggio privato e illustratemi il vostro continuo della storia ^^ Sarò felice di collaborare con voi per il continuo di questa FF! :D

PS: Grazie a tutti quelli che hanno letto e commentato! ^^

 
  
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