Storie originali > Epico
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Halsingland    30/05/2013    2 recensioni
Elena di Troia, torna a Sparta dopo che gli Spartani avevano preso il controllo della città. Paride ha vendicato suo fratello, uccidendo l'amante della cugina Briseide.
La principessa però non è ben vista dagli Spartani, ormai chiari di ciò che ha fatto.
Il continuo della storia di una donna divenuta leggenda.
Il continuo di una donna che cambiò migliaia di regole.
Le sembrò di risentire ancora la sua presentazione al principe Troiano...
"Elena di Sparta? - Elena di Troia."
Aveva risposto Paride per lei. L'avrebbe rivisto? Stava al destino.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La principessa Troiana sedeva sul letto stile imperiale della camera da letto. La stessa che divideva con Menelao, suo marito. Il suo ex marito visto la fine che ha fatto giorni fa.
Sembrava solo ieri quando Paride le propose di fuggire con lui a Troia, sulla nave dove c'era anche suo fratello, Ettore. Poi, improvvisamente, tutto cambiò.
Gli Spartani vennero a sapere della sua fuga con il principe Troiano che, fino ad una sera fa, era stato lodato dallo stesso Menelao per il suo immenso coraggio. 
Si era sentita così piccola... si, insignificante. Come quando era entrata a Troia, su una biga trainata da cavalli, nel suo bellissimo abito bianco con ricami in oro, capo ricoperto da un velo. Sembrava una sposa... già, pronta per andare all'inferno. 
Ricordò il re fuori la porta del palazzo che accoglieva i suoi figli, fino a quando il suo sguardo non cadde su di lei.
-Papà... questa è Elena.- Disse il giovane principe, trascinando la principessa per un braccio delicatamente e portandola di fronte al re, suo padre.
-Elena di Sparta?- Chiese dopo parecchi minuti il re. Paride sorrise appena, scuotendo la testa.
-Elena di Troia.- 
Così venne conosciuta. Era partita da semplice principessa di Sparta ed era tornata a palazzo come "Elena di Troia". 
Poi gli Spartani dichiararono guerra a Troia e tutto era pricipitato per la giovane principessa innamorata. Paride aveva preso parte all'assalto, uccidendo colui che uccise Ettore, suo fratello. 
Già... Ettore. Lui che inizialmente non accettò questo amore tra lei e suo fratello. Lui che aveva predetto già tutto questo. 
Quando Elena scendeva in città, si copriva il volto per non farsi riconoscere ma le voci le udiva ugualmente. Cosa dicevano? Tali parole:
-Era l'amante del principe Troiano Paride. Scommetto che ha diviso il suo letto anche con Ettore.-
Menzogne. Perchè non riuscivano a vedere il buono in lei? Perchè erano troppo ottusi per capirlo.
Non le fu difficile capire che, probabilmente, Paride era morto nell'assalto. Se fosse stato vivo sarebbe tornato a Sparta per lei. L'avrebbe sposata... eppure eccola lì. Seduta sul suo letto in attesa del nuovo giorno. Le torce accese non facevano che aumentare in lei la tensione. Una tensione tremendamente irritante. 
Pensare che tutto ciò era successo per colpa sua era strano persino pensarlo. Ma è così.
La sera stessa, un' ancella bussò alla sua porta. Lei le diede il permesso di entrare. 
-Mia Signora, c'è un uomo giù che desidera vederla.-
Una speranza. Una piccola speranza si accese nel volto della principessa. Ciò le fece nascere anche un timido sorriso sulle labbra. 
Si alzò dal letto non nel modo più regale e scattò fuori dalla stanza. Attraversò il lungo corridoio e scese le scale, ritrovandosi di spalle un uomo, come la sua ancella le aveva detto. Il suo sorriso si allargò, sperando fino all'ultimo che fosse Paride. Il suo Paride.
-Paride!- Esclamò Elena, euforica, scese gli ultimi gradini e lo raggiunse.
Ma non appena l'uomo si voltò negli occhi della principessa apparve una delusione lampante. Non era Paride. E come poteva esserlo? I morti non si vedono.
-Perdonate la mia intrusione, principessa Elena.- Disse il giovane uomo, inchinandosi rispettosamente di fronte ad una delle donne che manteneva in piedi quella città. Sparta.
Elena deglutì, accettando quell'amara verità. Paride non sarebbe tornato. Mai più. 
-Ma no... no. Prego, si accomodi.- Disse la giovane, riprendendosi poco dopo. 
I due si accomodarono su delle regali poltrone greche, dell'epoca.
Enea. Questo era il nome dell'uomo. Enea era in viaggio da molto e siccome si trovava a Sparta volle salutarla. Lui sapeva ciò che c'era stato tra lei e Paride. Enea era presente quando Troia fu messa a ferro e fuoco, portò in salvo alcuni abitanti presso l'uscita secondaria, c'era anche lei.
-Già. Ricordo. Paride ti donò la sua spada.- Ricordò Elena con molta chiarezza, quasi fosse ieri. Era passato già un anno dalla vicenda, eppure non riusciva a staccarsi da quel ricordo. 
-Si. Sua Altezza Paride fu molto gentile con me. E' un onore per me portare foderata la sua spada. Ho mozzato le teste di molti Spartani a Troia.- Disse con tono fiero Enea. Elena fu quasi disgustata da tale racconto ma subito dopo ne fu onorata di essere la sovrana di coloro che avevano sofferto sotto la lama della spada dei re Troiani.
-Voi sapete che sua Altezza Paride è deceduto, vero?- Elena Annuii. Non voleva sapere come era accaduto o chi l'avesse ucciso. Le importava solo la conferma. Enea, quella sera, ruppe tutte le sue speranze. Tutte le sue preghiere agli Dei erano state vane.
-Si. Lo sospettavo.- Rispose con tono fiero, cercando di non far trapelare nessuna emozione nella voce. Non era abituata a lasciarsi andare... ci riusciva solo con Paride e lui ora non c'era più.
-Bene. Altezza, vi auguro una buona notte. Domani dovrò affrontare un lungo viaggio.- Annunciò Enea, alzandosi con inchino. 
Elena lo imitò, annuendo appena.
-Dove siete diretto?- Chiese interessata.
-Ad Atene, altezza.- Rispose con dinsinvoltura il guerriero Troiano. Elena rimase a pensare.
-E avete un posto per dormire?- Chiese, rivolgendo il suo sguardo al guerriero.
-No, Altezza. Mi arrangerò per le strade.- No. Questo Elena non poteva permetterlo. 
La principessa scosse la testa, chiamando alcune sue ancelle. Disse loro di preparare una camera per Enea, guerriero Troiano valoroso che l'aveva aiutata, un anno fa, a scappare dall'assalto.
-Usufruirete di una delle camere reali. Non dimentico ciò che avete fatto per me quella notte. So che... anche Paride vi è riconoscente per avermi protetta.- Disse la giovane, avanzando verso il guerriero. Costui si inchinò... in un inchino profondo, ringraziando la sua principessa.
-Vi ringrazio, Altezza.- Disse Enea, rimettendosi in piedi. 
Poco dopo alcune ancelle informarono Elena che la camera per il guerriero era pronta.
-Ora vi auguro una buona notte, Enea. Domani mattina sarà mia premura augurarvi buon viaggio, prima che partiate.- Disse in tono saggio la principessa.
Per l'ennesima volta, Enea si inchinò di fronte a lei.
-Come desiderate, Altezza. Vi auguro una serena buona notte.- Elena sorrise appena.
-Altrettanto.- Rispose, prima di essere accompagnati entrambi da due ancelle. Ognuno nella propria camera. 
Paride era morto. Paride non sarebbe più tornato da lei. Dopo tutto avrebbe dovuto aspettarselo. Sospiro, respirando l'aria notturna che stava scomparendo. Tra poche ore sarebbe sorto il sole. Un nuovo giorno senza la speranza che Paride possa tornare. 
Elena guardò le stelle. Le sembrava di presagire il suo futuro. Tutto insieme. Ognuna di quelle piccole stelle che rimaneva in cielo sembravano essere frammenti di ricordi. I ricordi. Tutto ciò che la principessa aveva di importante. 
Ma tutto non aveva senso senza il suo Paride. Senza il suo principe senza macchia e senza paura.
Prese una bocetta da sotto il letto. L'aveva sempre a portata di mano. Aveva giurato che se Paride fosse morto l'avrebbe fatta finita. Per sempre. A nessuno gli è mai importato di lei, partendo da i suoi genitori. Loro l'avevano data sposa a Menelao che aveva a malapena sedici anni e aveva conosciuto Paride che ne aveva diciannove. 
Prima che arrivasse Paride, Elena di Sparta non esisteva.
Già... ma neanche ora esisteva. Ora esisteva solo Elena di Troia, principessa Troiana e vedova.. ma non di Menelao, bensì di Paride di Troia. Il principe del suo cuore.
Quella notte lo raggiunse. Come aveva detto l'ultima volta no?!

"Ci rincontreremo. In questo mondo o nell'altro."







Note d'Autrice:
Mia prima storia sul sito. Spero che vi piaccia.. a presto!
Sister.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Epico / Vai alla pagina dell'autore: Lady Halsingland