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Autore: Elle xxx    30/05/2013    0 recensioni
Stella ha un grande amore: la danza. Deve dividersi tra scuola e sala prove. Incontrerà delle persone che le metteranno i bastoni tra le ruote ed altre che l'aiuteranno a superare gli ostacoli. Ce la farà ad entrare nella scuola di danza più pretigiosa di Londra? Nella sua vita dovrà prendere decisioni difficili, a volte impossibili...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"oggi pomeriggio hai da fare?" messaggio di Marco; sorrisi.
"assolutamente niente"
"che ne dici di un gelato?"
"perfetto! A che ora?"
"alle 17.00 sono lì da te :)"
Cucinai qualcosa per pranzo e studiai un po'. Ho quasi sempre studiato da privatista perché avevo danza sia mattina che pomeriggio.
Tra un mese avrei avuto un esame per convalidare l'anno ed ero un po' indietro con lo studio.
Il citofono squillò ed io come al solito non ero ancora pronta.
-sali- risposi.
-scusa tanto ma stavo studiando e ho perso la cognizione del tempo-
-tranquilla ti aspetto in cucina- rise.
Infilai un paio di jeans, converse bianche e un maglioncino dello stesso colore.
-dove vai vestita così?- disse Marco guardandomi.
-mi sta male?- arrossii.
-scherzo scema!- e scoppiò a ridere.
-che stupido che sei!- gli diedi una pacca sulla spalla.
-carino questo posto- dissi appena Marco parcheggiò la macchina - non ci sono mai stata-
-questo perché sei sempre a lezione di danza- disse facendomi una linguaccia.
Il gelato era davvero squisito, anche perché c'era lui lì con me.
-ti va di fare n giro in spiaggia?-
-mmm sono quasi le 20.00- dissi guardando l'orologio.
-dai! Quanto sei rigida! Ci vuole anche un po' di divertimento nella vita- sorrise.
-sembri Alice!- sbuffai - dai per questa volta ti accontento-
L'aria fresca della sera si faceva sentire ma non c'era cosa più bella del mare a quell'ora.
"è stupendo!" pensai.
-vediamo chi corre più veloce!!- urlò Marco correndo come un pazzo.
-non mi sfidare!- risi.
Correvo sulla sabbia bagnata dal mare e l'aria mi scompigliava i capelli; mi sentivo libera, libera da tutto. I miei polmoni si riempirono di gioia e in quel momento mi sentivo davvero felice.
-basta! Non ce la faccio più- ansimai appoggiando le mani sulle ginocchia.
-di già?! Ma che ballerina sei!- scoppiò a ridere e si sedette a terra tirandomi per un braccio per farmi cadere.
-sei instancabile!-
Ci sdraiammo a terra a vedere le stelle ancora con il fiatone.
-vedi- iniziò Marco - tu sei luminosa come loro-
Arrossii per il complimento. Mi prese la mano e se la portò al petto - non ci perderemo mai di vista, vero?- chiese.
-non ci pensare nemmeno! Non ci abbandoneremo mai-
-ti voglio bene-
-non sai quanto- aggiunsi.
 
-ti vengo a prendere alle 13.00 e poi andiamo a pranzo insieme, che ne dici?- chiese mio padre dall'altro capo del telefono.
-perfetto! Ti aspetto all'uscita. A dopo-
Clot mi aspettava in sala prove come tutte le mattine.
-ciao!- la salutai.
-stai migliorando la puntualità- sorrise.
Mi sistemai alla sbarra e la lezione iniziò.
-adesso ti insegno il pezzo che porterai all'audizione-
-ma io ancora non ne ho parlato con mio padre-
-impararlo non ti farà male-
-Clot non ci riesco!- sbuffai dopo aver riprovato il pezzo almeno cinque volte. Io volevo ballare una coreografia che mi rispecchiasse.
-posso chiederti di costruire io una coreografia? Voglio esprimere quello che sento io quando ballo-
-io ti correggo se sbagli, che ne dici?-
-mi sembra perfetto-
Inserii nello stereo il mio cd e aspettai che la musica partisse.
In quel momento stavo inventando tutto; mi facevo trasportare dalla musica seguendo le mie emozioni.
-mi piace!- disse entusiasta Clotilde. - bisogna solo lavorarci-
Ero talmente entusiasta che erano le 14.00 e mi ero completamente dimenticata di mio padre.
-o mio Dio, è tradissimo!- dissi guardando l'orologio appeso alla parete.
-ci vediamo domani Clot!- la salutai velocemente e andai a farmi una doccia.
Scesi velocissimamente le scale e per poco non inciampai.
-scusami tantissimo papà! Ma stavo studiando una coreografia-
-quale coreografia?- chiese mentre mise in moto la macchina.
-è appunto di questo che ti volevo parlare-
-spara!-
-Clot mi ha proposto un'audizione alla Royal...-
-a Londra?????- chiese guardandomi in faccia stupito.
-a quanto pare....-
-e tu cosa vuoi fare?-
-bhè, voglio provarci ma...-
-tua madre non è d'accordo...-
-esatto!-
-tu lo sai che per me non è un problema. Se ti piace così tanto la danza perchè dovresti rinunciare? Però anche la mamma deve essere d'accordo-
-altrimenti?!- mi intristii.
-altrimenti vedremo cosa fare-
Mi portò nel ristorante più bello della città, dove, talaltro cucinavano benissimo.
-pensavo, ti andrebbe di andare a Londra quest'estate?-
-davvero?! Con chi?-
-con chi vuoi! a patto che passi l'esame di fine anno!-
-non ti deluderò- sorrisi a trentadue denti.
-ti accompagno a casa scricciolo!- disse mio padre dandomi un bacio sulla fronte.
Le giornate in sua compagnia passavano troppo velocemente; mi sarebbe piaciuto vivere con lui e la mamma ma mi dovevo accontentare di vederlo due volte a settimana.
È un uomo dolcissimo e pieno d'affetto; non ti fa mancare niente e mi tratta sempre come la sua principessa, forse perché sono la loro unica figlia. Alberto, invece, è divorziato e ha due figli piccoli.
 
  
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