Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |      
Autore: rosedodgson    31/05/2013    1 recensioni
"Non c'era alcuna differenza tra gli esseri come lei e gli umani. Alla fine, tutti l'avevano abbandonata..."
Alcune tappe della storia dello Stato Pontificio,tra il XV e XVI sec. d.C.; compariranno personaggi storici reali, OCs e naturalmente, i nostri eroi.
Long facente parte della serie "Illic es haud Sancti Peccatorii"!
Genere: Introspettivo, Slice of life, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Illic es haud Sancti Peccatorii'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Roma, 1564

 
Il pavimento era freddo, come sempre. Fatto di marmo, a mosaico.
Bianco, verde, giallo, nero. Liscio.
Quasi spiacevole al tatto di chiunque. Tranne il suo.

I piedi nudi sembravano quasi non toccare terra. L’ampia, meravigliosa gonna dell’abito, volteggiava leggera attorno alle sue gambe. Nude anch’esse.
Sembrava un angelo. Un angelo talmente seducente da apparire come il demonio in persona. Una strega.
Quanti anni dimostrava adesso? Venti probabilmente. Era da almeno tre secoli che aveva abbandonato le fattezze di una ragazzina. Ormai era una donna, ed era bellissima.

Lei ne era consapevole. Benché non fosse particolarmente esile e proporzionata, sapeva che negli ultimi decenni la sua pelle era diventata particolarmente vellutata. Neanche le cicatrici che le percorrevano il corpo riuscivano ad intaccare il candore così sano ed elegante delle sue membra. E non era solo la sua pelle.

I suoi occhi parevano gocce d’ambra liquida. Le sue forme erano invidiate da tutte le sue cameriere, come la sua altezza, ben superiore alla media. I suoi capelli, crescevano ogni volta che Sua Santità, per puro capriccio, le ordinava di tagliarli. Velocemente, e sempre più luminosi e soffici al tatto.

L’Impero del Sole era tornato a risplendere.

Pure onde di luce vorticavano attorno al suo viso, quella sera di fine febbraio, imitando i mille strati dell’abito bianco che indossava. Non era la solita tunica di rigida faglia, era un abito di un tessuto bianco, quasi impalpabile. La linea era fuori moda ma questo a lei non importava. Lo adorava.

La eccitava la sensazione di mille carezze sul suo corpo intatto. Le piaceva il pensiero di indossare cento strati di velo bianco abbelliti da mille e più minuscoli cristalli. Adorava lasciare liberi i capelli e le gambe.

Così, mentre danzava e cantava lungo il corridoio deserto, quella sera, sembrava un’abitante dei boschi, una creatura pagana.

Posò il calice d’argento, ormai vuoto, su una delle tante cassapanche che costeggiavano il corridoio. Iniziò a vorticare, il più veloce possibile, beandosi della sua immagine riflessa sul vetro delle finestre. Un’immagine distorta.

Sempre più veloce, sempre più veloce.

Cadde, ridendo sguaiatamente da ubriaca che era. E continuò a ridere a occhi chiusi, senza sosta anche da sdraiata, sul quel freddo marmo a mosaico.

Anche lui.

Anche lui mi ha lasciato.

Mi lasciano tutti.

Sollevò un braccio e si coprì gli occhi. La risata si spense piano piano, lasciando un respiro affannato e pesante di liquore.

Alla fine, tutti mi abbandonano.

Rimase lì, distesa, abbandonata in modo scandaloso sul pavimento, cercando di ignorare la nausea e il vortice di colori che le facevano bruciare gi occhi e dolere la testa.

Passarono i minuti. Forse si assopì.

D’improvviso, un tocco umido sulla mano sollevata la fece ridestare. Affondò le dita nel pelo caldo e morbido della lupa. Quest’ultima, silenziosa, si allungò accanto a lei, per farle compagnia.

Tutti voltano le spalle al Sole.

Già, proprio tutti. E chi non la abbandonava volontariamente, lo faceva per natura. Perché non aveva imparato da Francis? Mai provare quel tipo di affetto per gli esseri umani. Anzi, mai provarlo per alcun essere vivente.

“Tranne te…” sussurrò, avvicinandosi al muso allungato dell’animale.

“Oh Roma, meravigliosa creatura, meravigliosa capitale, mia diletta… tu non mi lascerai mai, questo io lo so...”

La abbracciò, si appoggiò completamente alla lupa, che non mosse un muscolo.

“Tu non volterai mai le spalle al Sole, tu non hai paura di bruciarti. Gli altri sì. Il loro non è disprezzo, ma paura.”

Omnes, præ timore, derelinquent me.
 

_Angolino dell'Autrice_

Eccomi con una nuova long! Evvai!
Ma non temete continuerò anche le altre, giuro, ma sapete che la sessione estiva non perdona e cerco di scrivere quando posso e quando ho un pò di ispirazione... Sò che è complicato conquistare i lettori con una OC! ma io ci provo, amo talmente tanto i miei persoanggi che voglio dar loro spazio! Nella speranza che seguiate questa serie (che, in questo caso, sarà cronologicamante corretta... ) vi mando i miei più affettuosi baci! Dedico quest long a Sachi93 che commenta sempre le miei opere e che grazie a "I Borgia" ed "Elizabeth" mi ha ispirato per questa mia nuova creazione!

Baci
RD

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: rosedodgson