Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: semideaa    31/05/2013    9 recensioni
Jem gira la maniglia, chiede permesso educatamente e apre la porta. Mi sussurra: quello al piano è Paul.
Il maestro è uscito, infatti lui ha smesso di suonare. Dallo sgabello dove sta seduto si alza e viene verso di noi. Alto, capelli castano-rosso, occhi chiari e un neo sotto l’occhio sinistro.
Un presentimento sbagliato, improvviso, impulsivo, mi grida: Ho già visto quel ragazzo, cavolo se l’ho già visto. Minchia, io so chi è.
Si ferma davanti a Jem e parla con la sua solita voce angelica che conosco troppo bene e che ho ascoltato troppe volte per credere che la stia ascoltando davvero, dal vivo.
“Cosa vuoi, Jem? E chi è lei?”
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Maynard, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Brighton? Ma che città è Brighton? 

No, non è possibile. Mi squilla il telefono e la risata del bambino impertinente che mi schiatta in faccia ogni volta che chiamano mi esplode nelle orecchie. -Pronto?- rispondo. 

- Rita! Anche tu a Londra?- 

- Emh, no, veramente no- -

 Oh, mi dispiace. Comunque io sono stata smistata a Londra! Sai chi sarà con me?- 

-No, non lo so, l’e-mail mi è appena arrivata- 

- Comunque non preoccuparti, anche l’accademia di Brighton è molto prestigiosa!- 

- Ma Londra è un’altra cosa. - 

-Lo so, ma almeno provaci- 

- Ci proverò. Ciao- 

Le attacco il telefono in faccia. Manu a volte non sa cosa dire per l’emozione. 

Mamma mi chiama dal basso ed ho una vaga idea di cosa mi chiederà. Deve sempre sapere tutto, eh? 

- Rita! Ti è arrivata l’e-mail?- 

-Si- 

scendo le scale con il computer ancora aperto in mano. 

-Allora, non ci dici niente?- 

-Cosa devo dirvi? Non sono stata smistata a Londra!- 

-Come? Ma se avevi chiesto esplicitamente di andarci!- 

cavolo, mamma, calmati e sputa meno saliva quando ti arrabbi. 

-Si, mamma, non fa niente-

 -E dove ti hanno smistato?- 

- A Brighton, Braighton, Broughton… non so neanche come si dice e che diamine di paese sia!- -Ma è vicino Londra?- 

-No, mamma, basta. Londra è chiusa, finita, non ero all’altezza di quell’accademia, ok? E niente potrà cambiare questa situazione- 

Me ne salgo in camera, lasciando mia madre ad affogarsi nelle sue lacrime e nella sua saliva che le sta sbavando dalla bocca aperta. 

Le mamme dovrebbero essere fiere delle loro figlie, qualunque risultati conseguano, no? Beh, mia madre non è così. 

 

 

 

Nel tardo pomeriggio mi arriva un messaggio di Lucio. 

“Sai dove sono stato smistato? ” 

Innanzitutto levami quella faccina felice perché mi da i nervi. Quanto scommettiamo che indovino? “Londra, per caso?” 

Ci sono dieci minuti in cui leggo solo “Lucio sta scrivendo”. Cavolo, ho capito. Mi stanno salendo i nervi. 

“Te l’ha detto Manu?” 

finalmente Lucio si è svegliato. 

“No, lo immaginavo dalla tua euforia.” 

“E tu?” 

allora Manu non glielo ha detto. 

Ora lo faccio rodere. Aspetto dieci minuti, così gli sale l’ansia. O forse a me sale l’ansia? 

“Io vado a Brighton.” 

Non so neanche se si scriva così, va beh, se la vedrà lui. 

“Ok. A domani, Rita.” 

Solo questo? Ceh, ma, ok. Lucio, me la segno, neanche a dirti “aww ” 

Ok. A domani. 

 

 

 

-Perché dobbiamo parlare così, sussurrando?- 

-Te l’ho detto, i miei stanno dormendo e mio fratello ha appena deciso di andarsene a letto, non posso svegliarli- 

-Si, ma perché mi hai chiamato alle due? Mi chiamavi alle otto, facevamo meno scena- 

- Francesca, non stiamo facendo scena. Mi serve compagnia!- 

-Ma compagnia col cavolo, Rita. Domani ho la gara di hip-hop, dovrei andare a nannuccia nel mio lettuccio.- 

-Non sei mai andata a dormire prima delle tre, cara, ti conosco- 

-Hai vinto. Ma ora mi dici cosa vuoi?- 

-Sono arrabbiata- 

-Perché mai, amore?- 

aww, amo quando si impensierisce! 

-Non sono stata smistata a Londra, non sono all’altezza- 

-Senti, bellissima, il tuo destino non lo scrivi in un mese. E non pensarci nemmeno, tu sei all’altezza di tutte le situazioni che ti si mettono davanti. Sei stupenda per me, e questo mi basta. Ma ora, scusami, devo proprio andare.- 

-Certo, non preoccuparti, Fra. Grazie di tutto.- Riattacca e sto per un po’ ferma con la cornetta che mi suona nelle orecchie. 

Mi copro la faccia con il lenzuolo e penso a quello che mi ha detto Francesca. 

“Il tuo destino non lo scrivi in un mese” non ne sono ancora sicura.













 

YEEEES

è mia prima storia qui su efp, spero che vi piaccia! <3

sono riuscita ad avere uno spacco libero dallo studio per l’esame e questo è

semplicemente bellissimo! (voce di spongebob)

tornando a noi, spero che la storia vi piaccia. Il nome del paese vi dice qualcosa? Beh, se si, avete indovinato (lol) se no, continuate a leggere! 

continuo a 2/3 recensioni! <3

p.s. se volete seguirmi, sono su twitter @xconorpjano 

  
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