Ringrazio
anche solo a chi legge.
Partecipa alla challenge Think Angst.
Faccio
riferimento a una puntata in cui Quincy lotta per far togliere
un'inserzione
sul giornale in cui spiegano come coltivare le piante di coca in casa,
ma che
contengono una sostanza mortale. Per quanto faccia approvare una nuova
legge,
una serie di ragazzi muoiono prima che venga resa ufficiale.
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01.
Le lancette dell'orologio si sono fermate |
02. My shadow's the only one that |
03.
E' un rifugio quel malessere, |
04.
Non ti perderò se t'incontrerò |
05.
Io amo la te stessa che tu odi. |
06.
Quando ero un bambino, non sapevo di essere così codardo. |
07.
Inutilmente ho stretto a me quei momenti per continuare a sognare. |
08.
Le nostre mani sono diventate più fredde da quando ce le
siamo lasciate. |
09.
Insegnami il significato di queste lacrime versate. |
10.
C'è una linea sottile fra tacere e subire. |
COMPLETATE:
0/10 |
La
morte dei giovani
L’orientale
sospirò, la luce della lampada gli colpiva gli occhi
facendoglieli pizzicare. Il colletto del camice gli stringeva il collo,
arrossandogli la pelle. Si staccò dal sedile e si
allontanò dal microscopio e
raggiunse il collega. Abbassò lo sguardo e lo
osservò coprire il cadavere con
un telo grigio. Rialzò la testa e lo osservò
allontanare il microfono,
sospirare e massaggiarsi il collo.
“Io
con questo ragazzo ci avevo parlato. Capisci? Avrei dovuto intuire
dalle sue parole che non credeva in quello che avevo detto! Peggio, che
non
voleva fare per non aver paura del suo sbaglio… e ora la sua
cultura ha ucciso
sei giovani e mancano ancora due ore prima che la legge
passi” sussurrò Quincy.
Sam
si morse l’interno della guancia e chinò il capo,
assottigliando gli
occhi.
“Quincy,
non è detto che una volta che la legge passi tutto
finirà. Molte
copie di quel giornale sono già andate in giro”
sussurrò.
“Lo
so, lo so, ma è la nostra unica speranza”
ribatté l’altro deciso. Passò
di lato al tavolino e si girò sentendo l’altro
mettergli la mano sulla spalla.
“Dottore,
lei ha fatto il possibile” mormorò Sam.
Il
medico gli appoggiò la mano sulla sua.
“Sam,
non so cosa farei senza di te” bisbigliò.
L’altro
lo fissò negli occhi, riaprendoli.
“Molti
di questi ragazzi non hanno proprio quello. Non dicono niente
perché
nessuno li ascolta” disse.
“Sam,
questi ragazzi subiscono i giornali, si fanno manipolare e creano
droghe pericolosissime pensando che vada bene. C’è
una linea sottile tra tacere
e subire, ma tocca a noi aiutarli” ribatté il
patologo legale più grande.