La bontà di Sesshomaru.

Mi sveglio infastidito dalla luce del sole che filtra nella stanza.
Guardo il volto di Rin dormire beatamente tra le mie braccia.
Tra venti minuti i piccoli si sveglieranno e chiederanno cibo. Oppure, come fanno sempre, verranno nella nostra stanza e inizieranno a chiedere cibo saltando sul nostro letto.
-Rin, tesoro svegliati!- sussurro piano nell’orecchio di Rin.
-Mmmh.. è già mattina?- mi chiede aprendo un occhio.
-Si, e ci dobbiamo sbrigare, se no i piccoli inizieranno a urlare- dico piano dandogli un bacio a fior di labbra.E’ incredibile quanto mi sia sciolto. E pensare che prima detestavo gli umani. Eppure ne ho sposata una!
A dir la verità non è più un’umana.
Tempo fa, quando Kagome recuperò la Sfera dei quattro spiriti, chiese a Rin cosa volesse, e lei chiese di diventare una mezzo demone cane per stare a fianco a me tutta la vita.
E Kagome decise di realizzare il sogno di entrambe, infatti, adesso anche Kagome è una mezzo demone come Rin.
Sono felice. Perché l’unica cosa che è cambiata in Rin sono le orecchie, sono come quelle di Inuyasha.
La vedo alzarsi, si stiracchia e sbadiglia. Sorrido.
E’ sempre la stessa, non cambierà mai.
-Sesshomaru- mi chiama lei.
-Si?-
-Dammi un bacio.- più che una richiesta era un’ordine, e l’accontento, portandola sotto di me.
Rin mette le mani sul mio petto, rossa in volto tenta di dire una frase di senso compiuto.
-N..non dovremo vest..vestirci?- chiede ormai rossa.
Non fiato, mi alzo e inizio a vestirmi, e lo stesso fa Rin.
Indossa una gonna marroncina che arriva un po' più sopra del ginocchio, e una maglietta bianca con delle piccole decorazioni. E ai piedi delle scarpe che lei chiama ballerine.
Si pettina i capelli, e si fa una treccia a lato.
Mi avvicino e l’abbraccio da dietro.
Sento il suo cuore accelerare, nonostante stiamo insieme da cinque anni, riesco ancora a farla arrossire come un tempo. E ciò mi fa sorridere.
La vedo rilassarsi, si gira verso di me e mi scocca un dolce bacio.
-Ti amo.- mi soffia sulle labbra.
-Anch’io ti amo- mi stupisco di me stesso.
Un tempo neanche sapevo cosa significassero quelle due parole.

Ci dirigiamo verso la sala da pranzo, dove sicuramente ci sta aspettando Kagome con i suoi figli.
Con il passare del tempo mi sono affezionato anche a Kagome.
Ha salvato innumerevoli volte la mia Rin, e poi i suoi piccoli hanno il mio stesso sangue, in parte.
Appena varchiamo la porta della sala da cucina, Kagome alza lo sguardo e ci sorride calorosamente.
Rin era stretta al mio braccio, e lo lascio’ per andare a sedersi accanto a Kagome.
-Come hai passato la notte?- le chiede sorridendo.
-Bene grazie. E voi?- chiede lei a sua volta con una note maliziosa. Rin avvampa.
-Ehm.. noi.. bene grazie.- Rin non fa altro che agitarsi.
-Guardate che rischiate di fare un altro figlio di questo passo. Ma non credo che a Sesshomaru dispiacerebbe- io la guardo e le sorrido. Ha ragione. Non mi dispiacerebbe avere un altro figlio da Rin.
Ovviamente il sorriso lei lo prende come un si.
-Sesshomaru!!- mi rimprovera Rin. Io la guardo sconvolto.
-Non ti bastano tre figli? Guarda che quella che soffre al momento del parto non sei mica tu!- e si siede offesa. Io mi avvicino a lei e le schiocco un bacio sulle labbra. Ormai Kagome ci è abituata a vederci mentre ci baciamo.
Ma noto nel suo sguardo tristezza.
Mi è stato raccontato ciò che lei ha visto riguardo a Inuyasha e Kikyo.
-Mamma quando incontreremo papà?- chiede Ayame a Kagome.
Io e Rin, notiamo che Kagome si è rabbuiata.
Mi rendo conto che i bambini hanno bisogno di una figura maschile.
-Mamma?!- Inu si avvicina alla madre preoccupato.
Non risponde.
-Mamma!- gridano i gemelli in coro.
-Scusate mi sento poco bene.- detto questo se ne va nella sua stanza.
-Sesshomaru- mi chiama dolcemente Rin. -Vai a parlare con Kagome, io mi occupo di sfamare i piccoli.
-Ok. - e me ne vado dritto nella stanza di Kagome.
Busso alla porta.
-Avanti- mi invita lei.
-Ah sei tu Sesshomaru.-
-In questi giorni ti vedo triste e distratta, cos’hai?- le chiedo sedendomi accanto a lei sul letto.
-Niente.- mi risponde lei.
-Non è vero. Ascolta Rin è preoccupata per te, e mi ha detto di aiutarti in qualche modo, ma se tu non mi dici come, non posso fare niente- le dico alzando un po la voce.
-Il, fatto.. che i bambini vogliono conoscere il padre. Ma ho paura che stia con Kikyo. Ho paura di rivederlo o di rincontrarlo stringendo tra le sue braccia Kikyo. Voglio che venga a conoscere i suoi figli, ma ho paura che me li possa portare via. Ho paura di... ho paura di un suo rifiuto.- aveva le lacrime agli occhi mentre diceva tutto questo.
-Un rifiuto per cosa? Ricorda che tu sei la madre dei suoi figli, e se vorrà portarteli via io e Rin li proteggeremo.- finisco sorridendo.
Lei mi abbraccia senza pensarci due volte.
Per me Kagome è come una sorella.
-Grazie- mi dice continuando a piangere.
-Vuoi che vada a prendere Inuyasha?- le chiedo.
-Si- mi dice ancora titubante.
Senza aggiungere altro torno in cucina dove è rimasta solo Rin.
Mi avvicino e l’abbraccio da dietro.
-Vado a prendere Inuyasha- soffio all’orecchio di mia moglie.
Pensandoci bene, non sono poi tanto diverso da Inu no Taisho.
-Ok, torna presto. Oggi viene tua madre a vedere i suoi nipoti- mi dice soltanto.
Senza aggiungere altro raggiungo il portone per uscire dal castello, ma vengo fermato da una manina che mi tira leggermente il pantalone del kimono.
Mi giro per vedere chi mi sta trattenendo.
La mia piccola Kasumi.
-Kasumi, dimmi- le dico prendendola in braccio.
-Dove stai andando?- mi chiede stringendosi al mio collo per non cadere.
-Sto andando a prendere vostro zio.-
-Come si chiama?- mi chiede facendo uno dei suoi sorrisi pi belli.
La bambina è tale e quale alla madre.
-Si chiama Inuyasha-
-Ha un bel nome.- le sorrido dandole un bacio sulla fronte dove si trova la mezza luna viola.
-Adesso papà va e torna, fai la brava, ok?- le dico mettendola per terra.
-Ok- detto questo riesco finalmente a uscire dal castello.
Adesso devo solo trovare l’odore di quel mezzo demone.

Dopo dieci minuti arrivo al villaggio dove si trovava Inuyasha. Lo cerco senza successo.
Poi lo vedo su un albero a guardare il tramonto triste.
Lo sento sussurrare un “Kagome”.
-Hey! Mezzo demone- lo chiamo come sempre indifferende.
Lui si volta verso di me e mi manda un’occhiataccia. Scende dall’albero con un salto, e si posiziona davanti a me.
-Che vuoi?- mi chiede con voce sprezzante.
-Seguimi- dico solamente.
-No.-
-Se vuoi vedere la tua bella ti conviene seguirmi senza storie.- a quella frase vedo Inuyasha bloccarsi.
-Intendi..- inizia lui con occhi pieni di speranza.
-Si, parlo di Kagome-
-Che le hai fatto dannato?!- sguaina Tessaiga e me la punta contro il petto.
-Io niente, tu tante cose.-
-L’hai rapita tu?!- chiede sprezzante.
-No. E venuta lei da noi.- rispondo glaciale.
-Cosa?- chiede confuso.
-Seguimi.- dico semplicemente iniziando ad avviarmi verso il mio castello.

Dopo una corsa, arriviamo finalmente davanti al portone che conduce all’interno del castello.
Lo apro, porto Inuyasha in salotto , e lo faccio sedere su un divano.
-Aspetta qui.- e me ne vado ad avvisare Kagome della presenza di Inuyasha.
Vedo Kagome correre come una pazza dietro a Inu. verso il salotto.
-FERMATI PICCOLA PESTE!!- grida la madre di Inu.
-Prendimi mamma!!! Hahahahaha!!- il bambino correva per tutta la sala del trono in mutande.
Con la coda dell’occhio vedo Inuyasha guardare la scena stupito.
-INU!!! FERMO!!- Kagome finalmente riesce ad acciuffarlo.
-Ti ho preso!! Ora la pagherai piccolo imprudente-
-Nooo!!!- inutile dire che Kagome aveva iniziato a fargli il solletico e il bambino se la faceva sotto dal ridere.
-Kagome- la chiamo, e lei si volta a guardarmi.
-Sesshomaru! Finalmente, Rin ti sta cercando, è al quanto infuriata con te!- Senza dire niente mi avvio verso la nostra stanza, dove di sicuro Rin mi avrebbe imprecato contro in tutte le lingue per essermene andato senza preavviso, e averla lasciata sola con tre pesti.

E davanti me, e sta tenendo in braccio un ragazzino dai capelli argentati e occhi color ambra.
-Inu, tesoro, tuo nonno sicuramente si arrabbierebbe se ti vedesse in mutande.-
-Ma io non voglio mettelmi quei cosi!- protesta il ragazzino.
-Tu li indosserai e basta!- dice Kagome autoritaria.
Il piccolo si mette a piangere. Kagome lo guarda con aria di sfida.
-Inu, inutile che fai finta di piangere!- Kagome si avvicina al bambino, lo prende in braccio e gli da un bacio sulla fronte.
-Amore, facciamo così- prende aria- se tu indosserai questo, prometto che andremo a comprare un animaletto. A tua scelta- e gli fa l’occhiolino.
Vedo Kagome fare una cosa insolita, annusa laria, e si volta verso di me.
Mi guarda, tra lo stupito, pauroso e felice.
-Kagome..- sussurro guardandola come se fosse una delle sette meraviglie del mondo.
-Inuyasha..-

Ciauuu!!
Purtroppo nello scorso capitolo nono mi sono presentata, quindi rimedio subito.
Piacere mi chiamo Francesca, e questa è la mia seconda fanfic che scrivo su InuYasha. La prima è Doppia Identità.
In realtà non so che dire....
Pensate che Sesshomaru sia un po' troppo dolce? Beh dopo tutto lui vive nella stessa dimora con Kagome, ovvio che ti ci affezioni, no? E poi anche l’avere figli lo ha addolcito!
Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto. ^^!

Baci(?) Francesca.