Sotto un'implacabile sole d'agosto.
Immersi in un'afa opprimente.
Eccoli.
Camminano verso di lui su quel marciapiede, ma non l'hanno notato.
Ovviamente, come potrebbero? Non vuole essere visto.
Non c'è nessuno che io non possa ingannare.
Nota come sono vicine le loro mani.
Vede le dita del ragazzino che fremono - anche lui si dev'essere reso conto della vicinanza.
Vorrebbe accorciarla. Cancellarla, possibilmente.
Ma, Kano lo sa, quella la ragazzina dalle codine lo sta solo "usando", non intrecceranno mai le mani.

Ne sei proprio sicuro, Kano? Il fatto che tu sia un gran bugiardo...
non vuol dire lo siano anche gli altri, sai?

Guardati, non fai altro che mentire anche a te stesso...

Perché lo stai facendo!?
SAI come andrà a finire!
.
.
.


Perché, sì, Kano sapeva come sarebbe andata a finire. E ora non può far altro che piangere davvero, anche fuori,
quando vede Hiyori per terra, stesa su quelle strisce bianche.
Pianto silenzioso, discreto, timido eco delle grida strazianti di Hibiya.
Effettivamente, hanno messo colore sulla pelle.
Rosso.
Dello splendente rosso.
Del fottutissimo rosso.
Kano odia il rosso.
Odia il rosso degli occhi.
Odia il rosso sulle persone.
Odia pure se stesso, probabilmente.
Odia piangere e giurerebbe che anche quelle lacrime sono rosse.
Ma, certo, lo negherà sempre.
Perché Kano è un gran bugiardo.
Piuttosto che continuare a spezzarsi così, preferisce mentire fino all'ultimo momento...
... mentire fin quando non sarà tutto tinto di r o s s o.
Ma almeno sarà sicuro che il suo odio, o la sua pazzia, sono sincere,
e non solo menzogne per poter stare con gli altri e sentirsi "una brava persona".

E intanto, Hiyori lo fissa con occhi vuoti dai riflessi rossastri.

Senti l'afa che ride di te?
Sta dicendo... "Questa, no, non è una bugia."



~fin~