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Autore: KuromiAkira    19/12/2007    2 recensioni
[Mai-Otome manga] - Akira, tu… starai sempre al mio fianco, vero? – chiese con insicurezza, tono che usava solo ed esclusivamente con lei. Solo lei conosceva tutte le paure e i punti deboli dell’imperatore che ai suoi sudditi si mostrava sempre fermo e sicuro.
- Ma certo, maestà. – rispose sorpresa lei – Io sono la sua otome, la seguirò qualunque cosa accada. –
- E se un giorno ti venisse detto che puoi smettere di essere una otome? –
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Okuzaki, Takumi Tokiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fiction è ambientata nella serie Mai-Otome del manga, versione che differisce molto dall’anime.
Takumi è imperatore di Cardair e Akira è la sua otome.
Credo (non ne sono sicurissima) che non sia nemmeno fratello di Mai, nel manga di Mai-Otome.
In questa fiction compare Iori ma è un aggiunta mia, nel manga non credo esista quell’uomo.
La fiction è ambientata 5 anni dopo l’ultimo capitolo del manga. Potrebbero essere OOC perché non essendo molto sviluppati nel manga rispetto all’anime forse i personaggi somiglieranno più ai loro corrispettivi animati che cartacei.
Se trovate delle incongruenze rispetto all’opera originale è perché il manga l’ho letto in inglese e non ci ho capito più di tanto. XD Mi devo decidere a imparare decentemente l’inglese, lo so XD





- Maestà, mi ha fatta chiamare? – Chiese Akira entrando nella stanza di Takumi XIII imperatore di Cardair da ormai 5 anni.
Il giovane uomo, che non mostrava assolutamente l’età che aveva, era seduto sul suo letto, illuminato solo da una flebile luce proveniente dall’abatjour del suo comodino.
La ragazza intuì che il suo signore avesse qualche problema a cui dover pensare.
Fondamentalmente Takumi non riusciva a pensare con troppa luce intorno, e allo stesso tempo non riusciva a concentrarsi nel buio assoluto, per cui, quando doveva riflettere, lo faceva in camera sua tenendo solo l’abatjour accesa.

- Akira. – la chiamò lui, distogliendola dai suoi pensieri
- Si? –

Il ragazzo le fece cenno di avvicinarsi.
Lentamente si allontanò dalla porta, chiudendola per bene, e si sedette sul bordo del letto, di fianco a lui, guardandolo preoccupata.
Akira era sempre stata fedele e rispettosa nei confronti del suo imperatore, tuttavia, forse a causa del fisico debole del ragazzo, aveva sviluppato un atteggiamento iperprotettivo che la portava ad essere estremamente amorevole con lui, soprattutto quando erano soli.
Sembravano quasi fratello e sorella.
Takumi, essendo costretto su una sedia a rotelle, aveva un fisisco poco sviluppato e dimostrava meno della sua effettiva età, al contrario Akira aveva un fisico tonico sviluppato al solo scopo di proteggere l’imperatore.
Gli altri servitori la vedevano un po’ come la sorella maggiore del loro sovrano e portavano rispetto verso l’colei che sola riusciva a capire davvero quel ragazzo.
Lo stesso Takumi si affidava spesso a lei, chiedendole consigli o semplicemente un po’ di conforto.

- Akira, tu… starai sempre al mio fianco, vero? – chiese con insicurezza, tono che usava solo ed esclusivamente con lei. Solo lei conosceva tutte le paure e i punti deboli dell’imperatore che ai suoi sudditi si mostrava sempre fermo e sicuro.
- Ma certo, maestà. – rispose sorpresa lei – Io sono la sua otome, la seguirò qualunque cosa accada. –
- E se un giorno ti venisse detto che puoi smettere di essere una otome? –

Lo guardò in silenzio per qualche istante, cercando di capire il perché di quelle domande, poi volse lo sguardo davanti a se.

- Lascerò a lei la scelta, Takumi-sama. – affermò con sicurezza – Nel momento in cui non le servirà più una otome io smetterò di esserlo. –

Takumi sorrise. Si aspettava un si o un no ma Akira sapeva sempre dire le cose in modo da sollevarlo. Anzi, era proprio la risposta più azzeccata, in quel momento.

- Dici sul serio? – chiese guardandola.
- Tuttavia, se me lo permetterà, vorrei continuare a proteggerla, con o senza i poteri da otome. – rispose sorridendogli. – Ma come mai questa domanda? –
- Mi hanno consigliato di trovarmi una moglie. – disse con naturalezza guardando il soffitto.
- Ah. – rispose semplicemente lei fissando le sue mani, che si erano chiusi in due pugni, senza nascondere una punta di tristezza, non pensando nemmeno che, apparentemente, questo non c’ entrasse nulla con la domanda.
- Volevo sapere cosa ne pensavi prima che i consiglieri mi spediscano le liste con le candidate… -
- Cosa ne pensavo delle pretendenti? – chiese nervosa tornando a guardarlo.
- Non esattamente. – rispose lui esitando a continuare. Poi si decise. – Volevo sapere se volevi rinunciare a essere una otome e diventare mia moglie. – concluse sforzandosi di guardarla.

Akira rimase interdetta per qualche secondo, poi arrossì.

- Cos- cosa…i- io… - balbettò agitata.

Lui prese coraggio. Non glielo aveva proposto così, alla cieca. Takumi col tempo aveva capito i sentimenti che la sua otome provava per lui e sapeva di amarla a sua volta.
Il contratto master-otome, che li lega nella vita stessa, fin’ora era stato abbastanza per lui.
Ma, di fronte alla necessità di trovare una moglie e al periodo attuale, senza guerre, aveva cominciato a pensare che forse era il caso di infrangere l’ultima barriera che li ostacolava, quello dello stato sociale, la condizione di imperatore-servitrice, che li aveva finora condizionati.

Akira non era una nobile ma era una otome, colei che fino a quel momento aveva difeso lui e il regno, era tenuta in grande considerazione e rispettata e, in quel caso, se fosse stato l’imperatore stesso a chiederlo, avrebbero potuto permettergli di sposarsi.

- T-takumi-sama… io… - Improvvisamente Akira capì il perché di quelle domande, non sapendo cosa provare in quel momento, se grande imbarazzo, paura o felicità.

Aveva sempre cercato di nascondere i suoi veri sentimenti, e solitamente riusciva a mostrarsi distaccata.
A parte una volta, 5 anni prima. Ma in quel caso, dopo aver visto una ragazza identica a lei che aveva l’intenzione di portargli via Takumi, le era scappata qualche parolina di troppo. Due.

Sua maestà è mio.

Nemmeno ricordava più se lui avesse sentito o no. Si era sentita un impudente, una volta risolta la questione. Eppure non era cambiato nulla.
Il loro rapporto rimase lo stesso. Sapeva che era un rapporto diverso da quello che solitamente c’è tra un sovrano e una servitrice. Sapeva che erano forse troppo legati, troppo in confidenza.
Ma andava bene così, se andava bene a Takumi andava bene anche a lei.

Era felice. Ma erano su due livelli decisamente diversi. Takumi era l’imperatore. Non era degna di lui.

- Takumi-sama… io sono onorata, però… insomma… io non sono certo al suo livello. E poi non credo che i consiglieri sarebbero d’accordo… - farfugliò timidamente, nonostante lei fosse tutt’altro che timida, normalmente.

Takumi non potè fare a meno di trovarla carina, quasi tenera.

- Hai ragione, forse non saranno d’accordo. Ma tu sei l’unica che voglio al mio fianco. – Disse avvicinandosi a lei – E sei stata tu a dire che avrei deciso io quando tu avresti smesso di essere una otome. Ora non mi serve. Voglio solo stare con te. – sussurrò avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza, portandola, con un dolce abbraccio, a sdraiarsi sul letto.

Mille pensieri attraversarono le loro menti, e mille emozioni scossero i loro cuori, tuttavia la paura in Akira rimaneva e combatteva contro i suoi stessi desideri e contro i suoi veri sentimenti.
Il suo corpo si irrigidì quando sentì le mani di Takumi infilarsi sotto le sue vesti.
Lui se ne accorse.

- Akira. – sussurrò
- T-takumi-sama… -

Lui si scostò, mettendosi di nuovo a sedere, e lo stesso fece anche lei, guardandolo incerta, rossa in viso e con gli occhi lucidi per l’agitazione

- Ti ricordi quando hai combattuto con le HiME? Hai detto che io sono tuo. – le disse pacatamente.

Lei sobbalzò. Allora era riuscito a sentirlo!
Takumi le accarezzò le guance con le mani.

- Ebbene, avevi ragione. Io sono tuo, ti appartengo da tanto tempo. Però… - Riavvicinò le sue labbra a quelle della ragazza - … Però anche tu sei mia. – concluse prima di baciarla ancora.

Calde lacrime attraversarono il viso di Akira, anche se persino lei non riusciva a comprenderne la ragione, ma capì che in ogni caso lei non sarebbe mai più stata una otome, sarebbe stato Takumi a impedirglielo, per sempre.
Ma, in ogni caso, era ciò che realmente lei desiderava.

- Si, Takumi-sama. – sussurrò sorridendo, togliendosi la veste e abbracciando il ragazzo che amava.
- No, Akira. Non più Takumi-sama. Takumi, semplicemente Takumi. – disse lui accarezzandole i capelli.
- Takumi… - ripeté lei





- Sua Maestà, è ora di… -

Iori si bloccò sulla porta. Dapprima rimanendo immobile a bocca aperta, poi mettendosi le mani davanti alla bocca per lo stupore arrossendo nel vedere l’imperatore e la sua otome dormire abbracciati nello stesso letto e i loro vestiti a terra.

Takumi si svegliò, guardandolo.

- M-mi scusi! – esclamò lui, uscendo velocemente dalla stanza.
- Iori! – lo chiamò l’imperatore, prima che l’uomo chiudesse la porta.
- S-si? – chiese lui cercando di non guardare nella stanza.
- Potresti comunicare ai consiglieri che ho deciso chi diverrà mia moglie? – chiese sorridendo tranquillamente.
- A-agli ordini, maestà! – rispose lui agitato, prima di chiudere la porta.

Takumi lo sentì correre per i corridoi, ghignò appena, prima di sdraiarsi e guardare il volto di Akira, che per la prima volta da quando la conosceva si mostrava tranquillo e sereno.






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AAAAH! Cosa ho scritto!!!
Ci tengo a precisare che questa fiction mi è venuta in mente ieri notte mentre cercavo di prendere sonno ( e voi vi chiederete ‘ma a che caspita di fiction pensa questa, prima di andare a dormire? ‘ )
L’avevo detto che prima o poi avrei scritto una fiction AkiraxTakumi ambientata nel manga!
Romperò le scatole spesso con fiction AkiTaku, credetemi! Anzi credo di averlo già fatto XD
Preciso una cosuccia: non so bene perché Takumi nel manga stia su una sedia a rotelle, ma per me non è paralisi ma solo una specie di disfunzione. Per questo, se sdraiato su un letto, può comunque muovere le gambe e mettersi a sedere (fa questo nella fiction).
E, per inciso, era lui che stava sopra XD
Non ci ho nemmeno provato a farla completamente lemon, con quei due proprio non mi riesce, anche se nella loro versione cartacea, mi ispirano parecchio uhuhuh
Si, sono pervertita e non mi sforzo nemmeno di tenerlo segreto XD
Ringrazio Lux, per il commento a ‘ With me, forever’, anzi, per tutte le volte che ha commentato. Prima o poi riuscirò a terminare la ChiexAoi! *_*
E un grazie anche a Shizuru-chan, (o eventialmente Chie-chan XD) per tante cose, anche solo il sopportarmi via mesanger ogni sera! Anche lei tra l’altro aspetta la fiction yuri, credo mi ammazzerà prima o poi, se continuo a fare AkiTaku lasciando in sospeso l’altra fiction XD

Matane to arigatou gozaimashita.
Hinata-chan
  
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