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Autore: OmaiGoth_PastelDeath    02/06/2013    1 recensioni
Quello che vediamo molto spesso non è la realtà ma è quello che noi vogliamo vedere...
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Simon White è un ragazzo di 26 anni che si occupava  di fare beneficenza accompagnando ,le famiglie e i bambini poveri in gite a scopo sociale. Un grande hobby di Simon era quello quello di fare l'escursionista ,amava inoltrarsi tra le montagne ,nei boschi studiando dei percorsi piu' particolari e funuzionali possibili. fu propio durante una di queste escursioni che inizio' una incredibile storia.
Simon era di ritorno su un sentiero che lui stesso aveva tracciato all'andata, essendo molto scrupoloso, aveva segnalato in rosso un passaggio su un dirupo,che riteneva pericoloso, mentre si avvicinava al punto rosso mette un piede in fallo e precipita rovinosamente per circa ottocento metri,durante la caduta i pensieri di Simon erano cosi carichi di adrenalina e paura che non sentiva minimamente le urta che i suoi arti superiori ed inferiori stavano subendo,tanto da fratturarsi :  avambraccio e polso sx tibia e perone alla gamba destra,fortissima contusione al ginocchio sinistro, ma soprattutto lesioni alla quarta e quinta vertebra della colonna vertebrale; una volta adagiadosi alla fine della caduta pancia all'aria,il primo pensiero di simon fu quello di non essersi fatto malissimo, poi scopri' che non riusciva a muoversi,apparte il braccio destro che pero' sanguinava copiosamente per le escoriazioni e graffi che avevano procurato pietre e rami di piante durante la caduta, il dolore su tutto il corpo cominciava a farsi sentire sempre piu' forte, Simon ebbe la freddezza e la forza di aprire il suo zaino tattico e prendere il cellulare, chiamando i soccorsi.
durante l'interminabile attesa dei soccorsi Simon si rese conto di essersi fatto molto male 
dal dolore che sentiva in ogni dove del suo corpo immobile, le fratture cominciavano a pulsare dolore che aumentava ad ogni battito accellerato del suo cuore, e piu' pulsava e piu' sentiva male, nel suo pianto di dolore e paura iniziavano ad incalzare pensieri bruttissimi fino a quando intravide da lontano i soccorsi che faticavano a scendere dal dirupo con una lettiga di salvataggio, a quel punto il povero Simon si lascio' andare e svenne.
i soccorsi si resero conto subito della gravità dell'accaduto e con molta cura e professionalità riuscirono a Mettere Simon in autoambulanza portandolo d' urgenza in ospedale, il quale,in  base alle notizie del sopralluogo  prepararò d'urgenza la sala operatoria.
Dopo diversi interventi durante la notte dell'accaduto i dottori parlando con i genitori di Simon gli spiegarono che le operazioni relative alle fratture erano riuscite perfettamente,bisognava soltando aspettare che le lesioni alla colonna vertebrale si ristabilissero e quindi la sua degenza in ospedale sarebbe stata alquanto lunga. 
 
 
 
Il mattino successivo Simon si sveglia dall'anestesia ancora un pò intontito e si ritrova in un letto di ospedale ingessatissimo e scorge una grande finestra dove sotto era adagiato un'altro letto vuoto,ad un certo punto l'infermiere Alan Brown entra nella stanza e chiede 
allora come andiamo, ho saputo che l'hai scampata bella, i tuoi genitori sono stati qui tutta la notte, fra un po  ritorneranno a trovarti.
simon:  cosa mi e' successo?
alan: sei arrivato ieri sul tardi a pezzi, eri cosi a pezzi che il professore ha impiegato tutta la notte per riattaccarti, comunque non preoccuparti, le operazioni sono riuscite, devi solo avere pazienza per le lesioni alla colonna vertebrale,devi restare immobile per un po'
simon: quanto tempo?
alan : un paio di mesi forse
simon: mi rimettero' vero?
alan: certo, il prof. ha le mani fatate, e se prenderai tutte le medicine, con una giusta fisioterapia ti rimetterai presto
simon: mi cambiate il letto, voglio quello sotto la finestra?
alan:e occupato dal tuo compagno di stanza peter!
simon: e dove e'
alan: e' al piano di sopra , per una visita specialistica, ora ti conviene riposare un po, ci vediamo piu' tardi
Simon  ancora sotto sedativo si riaddormenta, e si sveglia dopo qualche ora con i genitori davanti al letto, la madre piangendo ,mentre tentava di abbracciare  quell'ammasso di gesso gli diceva: amore mio non preoccuparti, la tua mamma e' qui' vicino a te', mentre il padre un po' piu' indietro gli diceva che durante le operazioni avevano temuto il peggio, e di quanto erano felici di poterlo riabbracciare.Simon ascoltava commosso, e volgendo lo sguardo alla finestra , vide un'uomo di spalle, in pigiama che guardava fuori, i dialoghi dei genitori continuavano a raccontargli come li avevano avvisati dell'accaduto, ma a Simon arrivavano in sordina, i suoi pensieri erano concentrati, su quell'uomo che guardava fuori, e gli provocava un'invidia e curiosita' forte, tanto da chiedere: signore e' lei il mio compagno di stanza?
peter: si,
e con un'aria infastidita si mette nel letto volgendo le spalle.
il tempo trascorreva interminabile nella stanza d'ospedale, scandito specialmente di notte da un' insorabile goccettio della fontana del bagno all'interno della stanza, che Simon tral'altro non poteva neanche usare, rimaneva immobile come gli avevano detto con lo sguardo al soffitto, dormendo quando poteva, e quando era sveglio, cercava di conversare con peter.
Simon : peter perche' sei in ospedale?
Peter : mahh  devo fare delle visite specialistiche, nulla di particolare
Peter : tu invece l'hai scampata bella, sei stato fortunato, ho sentito i tuoi genitori parlare con il prof.
Simon : e' vero poteva andarmi peggio!
Simon :Peter di che cosa ti occupi?
Peter : pulivo i vetri degli edifici
Simon : come, che lavoro e'?
Peter : hai presente quegli edifici fatti di vetrate?, bene con dei ponti montati su carrucole,pulivo le vetrate all'esterno degli edifici.
Simon : eeeeee' un lavoro strano pero!
Peter : era un lavoro come un'altro,qualcuno diceva che aiutavo le persone a vedere piu'
' chiaro.
Simon :perche' parli al passato?
Peter: perche' a causa dei miei controlli e visite specialistiche ripetute ho perso il lavoro, comunque adesso sono un po' stanco e vorrei dormire un po' , ti dispiace?
Simon : ma scherzi! fa' pure.
le giornate trascorrevano, lente tra , visite, medicine, e chiacchiere tanto che il rapporto tra Simon  e Peter si faceva sempre piu' confidenziale, in Saimon era cresciuta fortemente la voglia di affacciarsi a quella finestra , che poteva guardare solo da lontano, vista la sua immobilita', ma si fece coraggio e chiese
Simon :Peter posso chiederti una cosa?
peter: spara!
Simon : facciamo cambio letto?
 
Peter: perché? 
 
Simon: ho una voglia matta di vedere cosa c'è la fuori.
 
Peter: ok..quando arriva l'infermiare glielo chiediamo
 
In quel momento nella stanza entra Alan
 
Alan: come andiamo oggi? 
 
Simon risponde con un'altra domanda 
 
Simon: Alan,posso fare cambio letto con Peter? Lui è d'accordo 
 
Alan: Peter sarà anche d'accordo,ma il professore credo che non lo sia,dice che devi rimanere immobile ancora per qualche giorno 
 
Simon: Ma io mi sento meglio! 
 
Alan: Lo so..hai fatto molti progressi,stai guarendo,fra qualche giorno ti toglieremo il gesso dalla gamba e dal braccio e proveremo a metterti in piedi..
 
Era evidente che la risposta di Alan aveva seccato non poco Simon ma con pazienza si rassegnò ad aspettare per qualche altro giorno
Peter notando il fastidio di Simon gli chiese
 
Peter: facciamo in questo modo,per questi giorni ti raccondo io cosa vedo dalla finestra..che ne dici? 
 
Simon: si..per me va bene ,posso accontentarmi
 
Peter si alzò dal letto ansimando con un'aria di pazienza e disse
 
Peter: bene cosa vuoi che ti racconti? . . .
 
Simon: è dal primo giorno che sono entrato in questa stanza che sono curioso di guardare da quella finestra,cosa c'è? 
 
Peter: c'è un grande parco,con delle grandissime magnolie
 
Simon: ecco quell'odore di fiori che sento nell'aria!
 
Peter: Poi ci sono delle panchine che costeggiano uno stagno e all'interno di questo ci sono oche e cigni che passeggiano sull'acqua 
 
Simon: Che bello! 
 
Le conversazioni di questo tipo continuarono per molto tempo e diventavano sempre più minuziose tanto che Peter scendeva nei particolari più nascosti per far godere il panorama a Simon.Un giorno nella stanza si sentiva una musica che veniva da lontano e Peter raccontava a Simon che c'era una banda musicale al dilà dello stagno e addirittura spiccavano i bottoni dorati sulle loro divise blu. Simon poteva godere a pieno di quell'immagine..ne sentiva gli odori,ne vedeva i colori,ne percepiva addirittura le sensazioni pur rimanendo immobile nel suo letto. 
 
Il giorno dopo Alan entrò in stanza con una sedia a rotelle e con due infermieri,era arrivato il giorno di rimuovere il gesso,Simon era felicissimo,e come se dovesse riiniziare la sua vita,era pieno di speranza e di aspettative. 
Dopo due ore Alan riaccompagna Simon in stanza senza la sua armatura di gesso e con un sorriso stampato sul viso non vedeva l'ora di condividere quella felicità col suo compagno di stanza,ma entrato nella stanza 
 
Simon:Alan,dov'è Peter?
 
Alan: l'hanno dimesso due ore fa 
 
Simon: COME? non sapevo nulla...
 
Alan: probabilmente non lo sapeva neanche lui,il suo ciclo di visite è finito ieri
 
A quel punto balzò istantanea l'idea a Simon 
 
Simon: allora posso mettermi nel letto di Peter?
 
Alan: va bene,dammi il tempo di prendere le lenzuola e di risistemare il letto 
 
Alan lascia solo Simon nella stanza il quale preso da inrefrenabile curiosità spostando le ruote della sedia a rotelle in avanti si avvicina alla finestra.
Lo stupore di Simon era ENORME,al di fuori della finestra non c'era nient'altro che un grandissimo muro di cinta distante quattro metri dalla finestra..Simon incredulo pensava che Alan per sbaglio lo avesse portato in un'altra stanza e si disse ''tanto le stanze degli ospedali sono tutte uguali'' ,e mentre continuava con le sue congetture arriva Alan con le lenzuola pulite...
 
Simon: Alan perché mi hai cambiato stanza?
 
Alan: Ma io non ti ho cambiato stanza,vivi qui da sessantatre giorni
 
Simon: IMPOSSIBILE. Peter mi raccontava di quel vedeva al di fuori della finestra,del parco,delle magnolie,dello stagno...
 
Alan: MA COSA STAI DICENDO? Non sai che Peter soffre di una cecità incalzante??!!
 
Simon: M-ma come?
 
Alan: certo..le sue visite specialistiche erano relative ai suoi cristallini che in brevissimo tempo hanno degenerato la sua vista,tant'è che quel pover'uomo ha perso il lavoro.
 
Lo stupore di Simon era fortissimo ,non riusciva a spiegarsi perché in tutto quel tempo lui non avesse capito che Peter era cieco..si adagia sul letto appena rifatto da Alan e si abbandona a mille pensieri,in quel momento Peter entra in stanza con un sorriso smagliante e dice
 
Peter: Simon sono venuto a salutarti,mi hanno dimesso due ore fa 
 
Simon: Ora spiegami perché??
 
Peter: EHh..lo so..sarai rimasto deluso..io non cosa c'è oltre quella finestra,ho cercato di raccontarti cio' che avrei voluto vedere io,lo so,forse ti ho ingannato ma la gioia più bella è quella di rendere felice chi sta soffrendo...Non sempre quando vedevo riuscivo a guardare ora..non vedendo...riesco a guardare oltre,spero che i miei racconti ti siano stati di gradimento e che il nostro incontro ti rimanga impresso come ti sono rimaste impresse le immagini che ti ho fatto vedere con gli occhi del mio cuore. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Anche questa è stata creata da mio padre,speriamo che vi piaccia e ci scusiamo per eventuali errori ^^ bya <3 
  
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