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Autore: Martina_Yuki    03/06/2013    7 recensioni
Ciao a tutti!
Oggi faccio il mio ingresso nel mondo di EFP con questa storia scritta a 6 mani.
La protagonista sono io e altre due mie amiche (Gallifrey_96 e FluffyJpeg), comuni mortali, che un martedì mattina vediamo realizzarsi il nostro sogno: incontrare il Dottore.
Ma come al solito niente filerà liscio perchè il Dottore è in un mondo parallelo e il suo TARDIS è scarico.
A tutto questo si aggiungono morti improvvise e la comparsa di un alieno che tecnicamente non dovrebbe esistere.
Sperando di strapparvi un sorriso, buona lettura!
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come al suo solito, dopo essere scesa dal pullman, la ragazza dal cappello morbidoso s'incamminò sul marciapiede vicino alla siepe che circondava tutta la sua scuola.
Non avendo niente di meglio da guardare, osservava le scarpe della gente che passeggiava intorno a lei. Di certo la voglia di attraversare il cancello che portava alla sua “prigione” mattutina era pari a zero.
Sarebbe stato   fantastico  se le fosse accaduto un miracolo per cambiare quella vita noiosa.
Ovviamente il cervello elaborò la domanda immediatamente e come risultato ottenne una risposta del tipo: ”È inutile che ti illudi, perché oggi sarà un giorno come un altro e di miracoli non ne vedrai nemmeno l'ombra.”
Cacchio, che cervello simpatico, pensò tra sè la ragazza, scuotendo la testa.
Aveva ormai attraversato il cancello, e i suoi occhi erano ancora puntati sul terreno, incerti se cambiare posizione oppure alzarlo verso gli altri.
Mh... no.Meglio lasciarlo li dov'è.
Lo sguardo incrociò diversi tipi di calzature, che commentava silenziosamente. Wow, scarpe da ginnastica gialle con strisce nere. Ballerine nere: troppo classiche. All Stars verdi... Oh, e delle Converse con su delle scimmie.
Ah, e anche delle Converse rosse!
Ovviamente, il suo pensiero andò subito al Dottore.
Ma forse era solo troppa suggestione.
Mancavano pochi passi prima che arrivasse a sbattere contro la porta d'ingresso; alzò quindi il viso e allungò la mano per aprire la porta.
Ma di colpo, si fermò a metà del gesto, perché lo sguardo cadde sul riflesso della persona con le Converse rosse.
E no: non era di certo uno studente, e nemmeno una studentessa.
Era un uomo, piuttosto alto e magro, con una pettinatura strana e un cappotto lungo e marrone.
La ragazza fece uno scatto talmente improvviso che per poco non cadde sulla cartelletta contenente i suoi preziosi disegni.
L'uomo si  girò verso di lei, e i due rimasero per qualche secondo a fissarsi, prima che lei non cominciasse a balbettare cose a caso e che lui, sorridendo, le chiedesse: -Tutto bene?-
Lei non rispose subito alla domanda, anche perché aveva la sensazione che il suo cervello le stesse colando da un orecchio.
Quando finalmente ricollegò tutte le rotelle in testa, riuscì a pronunciare quel fatidico, bramato, fantastico nome:
-DOTTORE...?!-
-Oh sì, sono io in persona!-esclamò lui, sorridendo di nuovo e tirando fuori una banana da una tasca. -Ricorda, porta sempre dietro una banana! Le banane sono buone!-
E ciò detto, cominciò a mangiarla.
Nel frattempo, nell'estasi la ragazza notò con la coda dell'occhio una cosa che attirò la sua attenzione: nel parcheggio della scuola s'intravedeva una cosa blu. Una cabina telefonica.
Era il TARDIS.
Eccolo lì. Il miracolo.
Ritornò a guardare il Dottore, cercando di fare mente locale su quello che le stava succedendo.
Si trovava nel cortile del liceo, erano le otto meno un quarto ed era marzo.
E di fronte a lei si trovava il Dottore, intento a mangiare una banana. Mancava solo che fosse apparso pure un Dalek e probabilmente sarebbe svenuta.
-Co... Com'è possibile che tu sia qui? Non dovresti essere reale! N-Non che la cosa mi dispiaccia...-
L'ultima frase la disse quasi bisbigliando, affondando poi il viso nella sciarpa.
-Sì, beh, a quanto pare il TARDIS si e' come infilato in un'apertura nello spazio che mi ha portato qui, in un mondo parallelo. E, in teoria, questa cosa non dovrebbe essere possibile... Ma se c'è una fessura significa che qualcuno l'ha creata. Chi sarà questo simpaticone? Sono pure in un mondo dove non esisto! Questa situazione è... elettrizzante! - commentò sorridendo, forse più a se stesso che per la ragazza che aveva di fronte.
Ecco, tipico del Dottore: più una situazione è complessa, più lui si diverte.
Ed era anche divertente guardarlo mentre parlava e faceva tutti i suoi discorsi, che più che logici, sembravano un miscuglio di pensieri e ragionamenti complessi.
-Molto bene!-. cominciò lui, camminando in avanti, con lei che lo seguiva a ruota, quasi fosse sotto un incantesimo. -Andiamo a cercare la persona che ha creato questa fantastica fessura, cara la mia... la mia... ma chi sei tu? -
Si fermò e si girò a guardarla con aria interrogativa, come se si fosse accorto solo in quell'istante che un essere umano gli stesse camminando vicino.
-Ah... giusto! Iris!-
-Molto bene, Iris! Allons-y!!-
Ripresero a camminare, dirigendosi verso il TARDIS; ma dopo pochi passi, Iris si accorse che nel frattempo era arrivato anche il pullman delle otto meno cinque, da dove stava scendendo un sacco di gente, tra cui Lara, una sua amica, che a differenza di lei aveva i capelli di un castano chiaro completamente ricci, chiusi in una coda.
-Aspetta, Dottore!- disse all'improvviso, fermandosi sul posto.
-Che succede?-
-C'è... una persona che vorrei che venisse con noi, se non è un problema. Si chiama Lara e dovrebbe arriv...-
Iris si volse in cerca del viso di Lara, ma si accorse che lei l'aveva già individuata.
E che, soprattutto, aveva già notato lui.
Prima rimase a fissarli incredula; poi, lentamente, cominciò ad apparire un sorriso sulle sue labbra mentre correva verso la sua amica e il Dottore.
Iris non fece in tempo a dire nulla che Lara aveva già imprigionato il Signore del Tempo in un abbraccio.
-DOTTORE!!!-
Lui venne quasi travolto da quel gesto d'affetto incondizionato e con non poca fatica riuscì ad articolare una frase coerente.
-...E quindi lei sarebbe Lara, giusto?- disse rivolgendosi a Iris, che osservava la scena allibita.
-Eh... sì... scusala. Di solito non è così.-
-Oh, no! Non importa, tranquilla! Mi stavo solo chiedendo come facciate a conoscermi. Soprattutto lei.- sottolineò, indicando Lara che ancora lo abbracciava stretto. -Sembra che ci conosciamo da una vita...! Ma io non vi ho mai viste!-
-In effetti... dal tuo punto di vista è abbastanza strano.- rispose assorta Iris. Poi, guardando Lara ancora incollata al Dottore, aggiunse: -Potresti anche lasciarlo andare, sai?-
-Oh... già, è vero... Scusami Dottore.-
Le guance della castana si colorarono di un rosso acceso per l'imbarazzo. Abbassò la testa, fissandosi i piedi con insistenza e costringendosi a non alzare lo sguardo, per nulla al mondo.
-No, nulla! Allora, dove eravamo rimasti...? Ah, sì! Allons-y!!-
Il Dottore fece qualche passo in avanti, ma si fermò quasi subito, per poi ritornare indietro e fermarsi nell'esatto punto dove era prima.
-Per caso ti va di accompagnarci, Lara?-
Lei alzò di scatto la testa. Per fortuna il rossore era già sparito.
-Mi... Mi piacerebbe molto...-
-Allora, Iris, Lara, andiamo!-
Erano ormai di fronte al TARDIS, semi-nascosto in un angolo, addossato al muro dell'edificio e circondato da auto. Nessuno sembrava averlo notato, fortunatamente.
Il primo ad entrare fu, ovviamente, il Dottore, che lasciò alle due la porta aperta.
-Iris, ho appena abbracciato il Dottore e stiamo per entrare nel TARDIS!- gongolò la nuova arrivata.
-Improvvisamente non voglio più andare a casa!-
-Oooh,non ce la faccio più ad aspettare!- in un impeto di gioia, Lara prese Iris per una manica e la obbligò ad entrare nella Macchina del Tempo.
Nonostante le due ragazze fossero già a conoscenza che l'interno della macchina fosse più grande dell'esterno, non riuscirono a trattenere esclamazioni di stupore.
La stanza circolare era davvero grandissima. La console al c'entro brillava di una dolce luce azzurra.
I cilindri di vetro al suo interno erano immobili, ma si sarebbero mossi presto. La passerella in ferro faceva scorgere i fili e i meccanismi sotto di loro, che facevano muovere quella splendida macchina.
Lara e Iris erano rimaste a bocca aperta, mentre i loro occhi si spostavano qua e là per la sala comandi.
-Oh. Mio. Dio... Iris, siamo nel TARDIS!!! Siamo VERAMENTE NEL TARDIS!!! -
-Lo so! Lo so! È  fantastico!-
Il Dottore, che era rimasto vicino alla console, al vederle entrare sul suo viso cominciò a formarsi un sorriso per la reazione delle due.
-Niente da dire, ragazze?-
Si era appoggiato alla console, incrociando le braccia e accavallando le gambe.
-No.- risposero le due in coro, mentre ancora si tenevano per le braccia improvvisando un balletto. -Possiamo partire?-
Lui le guardò, abbastanza sconvolto. -Non... avete nulla da dire riguardo al fatto che... all'interno è più grande?-
-Si, ce ne siamo accorte. Ma anche le tue tasche sono più grandi all'interno, no? Dov'è il problema?-
Al Dottore caddero le braccia, sentendo quelle parole dette da Lara con cosi tanta noncuranza. Questa volta furono le due ragazze a sorridere beffardamente per la reazione del Dottore, e dopo aver posato le cartellette e le borse di fianco all'ingresso si avvicinarono alla console.
-Volete spiegarmi come fate a conoscermi? E anche perché, tu... -  sottolineò, indicando Iris. -... hai affermato che io 'non sono reale'.
 
Fu in quel momento che la terza ragazza dell'Ave Maria superò il cancello d'ingresso e si avviò trotterellando verso la parte della scuola.
Erano le otto e cinque, e la tipetta moccolosa stava gongolando tutta nel pensare alle facce sorprese che avrebbero fatto Iris e Lara nel vederla così presto. Stava per entrare quando l'occhio le cadde su un dettaglio che la fece bloccare.
Aveva davvero visto...?
Indietreggiò scrutando nello scarso verde che attorniava il parcheggio, e si illuminò a lampadina quando ebbe la conferma di ciò che stava cercando.
Era vero! Era lì!
Il TARDIS!
Fregandosene amabilmente del suo - per una volta - anticipo, si avvicinò a canguro alla macchina, ammirandone con gli occhi sbarluccicosi ogni dettaglio.
Era come nelle immagini che le aveva mostrato Lara!
Allungò una mano per aprire l'ingresso di quella meraviglia; ma all'ultimo si bloccò.
Oh, cielo. E se fosse stata solo soggezione? In fondo, era in un telefilm... Se non fosse stato il VERO TARDIS?
-E se facessi una figura del cavolo?-
Rimase ferma a fissare la porta per un lungo momento.
Poi, l'idea.
Sorridendo gongolosa, alzò la mano chiusa a pugno e prese a batterla contro la macchina, accompagnando con un alto: -HEIII! Devo telefonareeee!!-
 
-... Allora Dottore, dopo questa  fantastica  spiegazione possiamo andare da qualche parte?Ti preeego...-
Ovviamente Lara non aveva minimamente ascoltato un tubo di quello che aveva detto Iris, troppo ansiosa di partire per nuovi pianeti.
-Lo farei immediatamente se non fosse che...-
-HEII! Devo telefonaree!!-
Un urlo improvviso e vari colpi proruppero nella cabina da dietro la porta, facendo voltare tutti e tre verso l'ingresso, increduli sull'esclamazione appena sentita.
Siamo nel ventunesimo secolo e in Italia: come puoi voler chiamare qualcuno alle otto di mattina, in una cabina della polizia inglese? Per di più semi-nascosta in un parcheggio di una scuola.
Era evidente che fosse una scusa...
Il Signore del Tempo si avvicinò alla porta e, aprendola, si ritrovò davanti una ragazzina riccioluta, imbacuccata dalla testa ai piedi, con in volto un'espressione da ebete alla vista del Dottore.
Quest'ultimo rimase a fissarla.
-Ti serve... un telefono..?-
Da dietro di lui apparvero le due teste di Iris e Lara, che nel frattempo l'avevano raggiunto, incuriosite.
-Chi è Dottore? ... Oh, ma sei tu, Alex!!- Lara si buttò in un altro abbraccio stritolante sulla nuova arrivata. -Abbiamo trovato il Dottore!! Non è  fantastico ?!-
-Sì, è stupendo!- esclamò la bionda, sbatacchiando le palpebre tutta contenta. I suoi occhi  bruni passarono curiosi sulla figura del Dottore.  -Ma è proprio quello vero?- domandò infine. -Non... una bambola gonfiabile, o qualcosa del genere?- e per accertare la sua (stramba) teoria, iniziò a pigiare piano sulla pancia del Dottore.
Lui si scostò appena, rientrando nel TARDIS.
-Sapete... voi siete gli umani più bizzarri che abbia mai incontrato. Altro che gli alieni!-
-Devo prenderlo come un complimento o cosa?- domandò Lara, incrociando le braccia e fissando il Signore del Tempo.
-Ovviamente è un complimento!- gridò Alexandra, gli occhi che ancora luccicavano mentre prendeva a saltellare tutta felice. -O almeno, lo è per me!-
Lui la guardò abbastanza scettico, ma non approfondì oltre, voltandosi nel TARDIS e raggiungendo a grandi passi la console, seguito da Iris.
-Allora! Sicuramente vorrai aggiungerti al gruppo, vero? Come hai detto che ti chiami?-
-Alexandra, Dottore! Anche chiamata Benedict, Kowalski o solo Ski! - rispose prontissima la ragazza.
-Benedict... Conoscevo un tipo con questo nome... - mentre ricordava, il Dottore si aggirava tra i vari comandi del TARDIS, premendone a volte qualcuno. -Oh già, ricordo! Stavamo scappando da un gruppo di coccinelle giganti e quando ho tirato fuori il mio cacciavite sonico per aprire una porta che ci bloccava la fuga, ha osato lamentarsi perché produceva un sibilo 'irritante'. No dico, ha osato insultare il mio fantastico cacciavite!  Forse avrei dovuto lasciarlo in pasto a quegli insetti...-
Mentre il Dottore raccontava, Lara era entrata nel TARDIS. Non fece in tempo a muovere due passi verso il gruppo di persone di fronte a lei che il Dottore la fissò.
-Non ti sei dimenticata niente?-
Lei si guardò da capo a piedi ma non notò nulla di strano.
-No. ...Non credo, almeno.-
Il Dottore la fissò ancora e poi con la mano destra indicò dietro di lei.
-La porta. Non vorrei che qualcuno di voi finisse spiaccicata su qualche strada... sperando poi che il TARDIS parta!-
-Cavolo, hai ragione!- Lara fece immediatamente dietro front e si affrettò a chiudere lo sportello, ansiosa di poterlo riaprire poco dopo per vedere chissà quali luoghi. Chiusa l'uscita attraversò velocemente la passerella per raggiungere le amiche, che, come lei, erano ansiose di viaggiare.
Il Dottore finì di passare da un comando all'altro fermandosi sulla leva principale che avrebbe azionato tutto il motore.
-Molto bene allora. Lara, Alexandra, Iris... Vediamo se questa ragazza funziona ancora!-
Lui guardò sorridente le ragazze mentre abbassava la leva. La cabina venne percossa da uno scossone che però, fortunatamente, non fece cadere nessuno dei quattro che si erano subito attaccati a qualcosa, consapevoli di come avveniva ogni partenza della macchina.
Una scossa e poi un'altra, seguita da una serie di scoppi di alcuni fili elettrici e dal fumo che pervase la sala comandi.
Il TARDIS si era fermato.
Tutte e tre le ragazze rimasero in silenzio, mentre sventolavano le mani per spazzar via tutto quel fumo e aspettando un segnale da parte del Dottore. Ma fu Iris a dire qualcosa per prima.
-Ma... ci siamo mossi? Sbaglio o solitamente il TARDIS non fa tutto questo casino?-
Lui, che nel frattempo aveva ricominciato a controllare i comandi borbottando fin da subito frasi di disapprovazione per la reazione della cabina, non alzò nemmeno la testa per rispondere alla ragazza, troppo attento a cercare una spiegazione anche per se stesso.
Non si accorse nemmeno di quello che gli dissero Iris e Alex tre secondi dopo, realizzando il ritardo le loro parole.
-Come Lara è uscita?! Ma io non ho detto a nessuno di farlo! Non so nemmeno se siamo atterrati da qualche altra parte!-
Alexandra e Iris stavano per replicare alle parole del Dottore, che piuttosto agitato si stava dirigendo verso l'uscita quando vide Lara rientrare mogia mogia con una faccia tristissima. Richiuse la porta dietro di sé appoggiandocisi, mentre metteva le braccia conserte e facendo apparire in volto un enorme broncio.
Alexandra, Iris e il Dottore la guardarono, preoccupati che le fosse successo qualcosa.
-Lara, che è successo là fuori?- le chiese il Signore del Tempo.
-Dottore...-. Lara alzò lo sguardo, che era sempre più triste da sembrare quasi che volesse piangere da un momento all'altro. -SIAMO ATTERRATI ESATTAMENTE DOVE E QUANDO ERAVAMO PRIMA!-
-È questo il problema?! Io pensavo ti fosse successo qualcosa di grave! -
-Ma Dottore, questa cosa È grave! Insomma, io voglio viaggiare!-
L'espressione di Lara divenne supplichevole, con due occhi sbarluccicanti, simili a quelli del Gatto con gli stivali di Shrek. Difatti ebbero lo stesso effetto sul Dottore, che lentamente fece svanire la sua faccia severa per far apparire un sorriso, segno che aveva perdonato la ragazza.
-Viaggiare nel Tempo non è sempre facilissimo, sai?-
-No?-
-No.- lui si voltò verso la console che ancora emetteva una debole scia di fumo grigio. Appoggiò una mano sul vetro, muovendola piano. -Ragazza mia... Cosa ti è successo?-
A quel punto Alexandra si schiarì la voce, attirando l'attenzione su di sé.
- Dottore... Non è semplicemente scarico?-
-È esattamente quello a cui stavo pensando! Non ricordavo che viaggiare per i mondi paralleli portasse via così tanta energia... Quindi ora ne devo trovare una! Certo... certo. Certo! Ok... Va bene! Vediamo un po'... -
Il Signore del Tempo si fermò davanti allo schermo della console raggiunto istantaneamente dalle ragazze che gli si accoccolarono intorno, fissando lo schermo.
Questo riportava un'immagine tridimensionale della Terra percorsa da paralleli e meridiani azzurri.
-Vedete?-
-Cosa?- chiese Iris, nel modo più ovvio possibile.
-Che cosa stiamo guardando, secondo te?- poi riprese, senza aspettarsi una risposta. -Questa è la vostra Terra. No, non c'è nessun posto, in tutto il pianeta, che abbia energia per ricaricare il TARDIS.-
Il Dottore rimase con lo sguardo fisso sullo schermo mentre le tre ragazze si guardavano perplesse.
-No, aspetta. Hai detto 'nessun posto'? Stai dicendo che sei bloccato qui?! Ci deve pur essere qualcosa che possa riattivare la macchina!-
-Si, infatti!- disse Iris decisa.
-E' impossibile che non ci sia nemmeno una fonte d'energia su questa Terra! Quindi, caro Dottore, preparati all'idea di averci attorno perché abbiamo tutta l'intenzione di aiutarti!- concluse Alexandra, con sguardo fiero e con le braccia incrociate.
-Devo dedurre che l'idea di risolvere questo problema da solo sia da escludere... anche perché non mi sembrate quel tipo di persona che si lascia convincere facilmente. D'accordo allora. -.  Fece uno scatto e cominciò a dirigersi verso la porta. -Dobbiamo organizzarci. Se c'è una possibile energia noi la troveremo!-
Uscì dalla porta e cominciò ad avviarsi sulla strada principale, di fianco al liceo, seguito dalle tre tipette gongolanti che si resero conto solo poco dopo che l'avventura con il Signore del Tempo doveva aspettare. La scuola le attendeva.
La prima ad accorgersene fu proprio la ragazza più svogliata del gruppo, Iris, che si bloccò di colpo facendo fermare l'intera combriccola.
-Ehm... Alex, Lara... Ci stiamo dimenticando di un piccolo problema: non possiamo saltare la scuola, ci scoprirebbero i nostri genitori e finiremmo nei guai! Che si fa?-
Erano già le otto e dieci ed entro cinque minuti sarebbero dovute essere in classe e rimanerci per l'intera mattinata, e anche il pomeriggio.
Il solito martedì da suicidio.
Tra le ragazze salì una certa tristezza e depressione mentre decidevano sul da farsi, cercando di ricordarsi dove avevano lasciato le loro cose, ovvero borsa e cartelletta. Ma fu il Dottore a riportare una speranza fra le tre studentesse sfortunate.
-Giusto Iris! La scuola! Non preoccupatevi, andate pure che io starò nei dintorni.-
-Resterai nei dintorni? Vuoi dire che c'è una possibilità che ci sia un'energia qua attorno?- chiese entusiasta Alexandra.
-No, affatto.-
-Ma come?!- esclamò delusa Lara.
-Resterò nei dintorni e probabilmente entrerò anche nella scuola, cosa che volevo già fare prima di incontrare Iris, per capire perché questa fessura sia stata aperta proprio qui e magari trovare il responsabile. E a questo punto, una volta trovato, posso anche vedere se ha un'energia che posso usare per il TARDIS. -
-Ah, ecco perché eri lì davanti! Beh, se è così ci conviene andare in classe, anche se preferirei di no, visto il mortorio che ci aspetta!- Iris, con un'evidente svogliatezza, dopo essere rientrata nella cabina con le altre due, si rimise in spalla la cartella e ritornate davanti all'ingresso salutarono il Dottore, già speranzose all'idea di ritornare con lui e poterlo finalmente aiutare a far viaggiare la cabina.
 
Era ormai pranzo, dopo cinque ore di impazienza e agitazione durante le quali, per la maggior parte del tempo, le ragazze erano state distratte, continuando a sbirciare fuori dalla finestra e dalle porte in cerca del Dottore.
Ora che erano al piano terra, a mangiare di gusto i loro panini, attendevano solo un segnale da parte del Signore del Tempo, per potersi poi attivare alla fine di quelle poche ore che portavano alla fine della giornata scolastica.
Un segnale arrivò, ma non dal Dottore. Fu invece una bidella, che annunciò la mancanza della lezione di ginnastica delle ultime due ore.
Serve a poco dire la reazione delle tre: urla di contentezza e un ennesimo abbraccio da parte di Lara, sia per Iris che per Alexandra.
Avevano ben due ore da poter passare con il loro Dottore preferito.
Ora, bisognava solo trovarlo. 

Note Autore 

Yuki: Saalve!! Vi faccio i miei complimenti per essere arrivati fin qui, alle Note d'Autore, e vi ringrazio per aver letto il primo capitolo di questa storia!xD
Ogni volta che rileggo questa prima parte penso: -E pensare che era iniziata come una storia seria... <_<" -

Gallifrey_96: Ciao!! Non posso fare altro che ringraziare per aver cliccato su questa storia! Il solo fatto di ricevere delle visualizzazioni anonime è fantastico! ^_^

FluffyJpeg: Hey there! Sono la terza incomoda che si è aggiunta di soppiatto. Le vere esperte sono le altre due, quindi sono una mera imbucata.

Yuki: Io esperta? Pff, non scherziamo. .__.

Gallifrey_96: Va beh, allora. Mi prendo io tutto il merito. V_V

FluffyJpeg: Ma che modesta! E io intanto mi sono dimenticata di ringraziare i cari lettori, sono un mostro! D: *si nasconde in un angolino*

Gallifrey_96: Guarda che siamo su un palco...

FluffyJpeg: ...Ah. *si nasconde dietro Gallifrey*

Yuki: Ookay, ritorniamo alla storia.
Come avrete notato nella storia, usiamo dei nomi comuni ma in realtà dovete sapere che non sono i nostri veri nomi! BWAHAHAH!!!

FluffyJpeg: Non che sia difficile da capire nel mio caso, visto che mi chiamo come il cattivo di Amnesia al femminile.
Alexandra rulez!

Gallifrey_96: Tanto vale spiegare che io sono Lara, Yuki è Iris e come avrete già capito Fluffy è Alexandra.

FluffyJpeg: Il mio nome è più altisonante dei vostri messi insieme! AHAHAH!

Yuki: Sì ma... qui stiamo scrivendo un altro capitolo! Quindi direi di concludere qui le Note d'Autrici e speriamo di rivedervi nel prossimo capitolo!!

Tutti: CIAOO!!
  
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