...Tradita...
Ciao a tutti! Sono
BlackPearl_uaooo (Fede in realtā...)
E volevo proporvi questa
storia.
Premetto che č scritta di
getto, cosė, in un quarto dora... E poi avendola scritta ieri sera verso
mezzanotte, sarā sicuramente una schifezza... E solo un delirio dovuto al
sonno, quindi non ho alcuna idea di come mandarla
avanti....
Ma se me lo chidete, la
continuerō....
Baci
Ora... buona lettura!
E lasciatemi tante
recensioni, per favore!!!
^_^
Tesorucciooooo!!!!!!!!
Anche quella sera, Lamų
avrebbe trovato il suo Ataru.
Il suo tesoruccio scappava sempre da lei, per correre dietro alle ragazze. Era fatto cosė, povero tesoro. Aveva continuamente bisogno di sottane femminili.
Lei perō quasi sentiva
dovera il suo Ataru, come un sesto senso, come un radar.
Lamų si aggirō per il
quartiere residenziale, sapeva che Ataru era lė. Percepiva la sua
presenza.
Era sera tardi, e la ragazza si chiedeva perchč non fosse giā tornato a casa... Insomma, avrā avuto tanta fame, povero caro.
Ma a casa cera una
cenetta calda che lo aspettava, preparata da lei con tutto il suo
amore.
Ecco pensō Lamų lo
sento, č laggių.
Ma quella sera, non
sarebbe bastata la solita scarica elettrica per rimediare alle sue scappatelle.
Lamų laveva
trovato.
Laveva trovato, sė, ma
dove?
In una casa
sconosciuta.
In un
letto.
Nudo.
Con al suo fianco una
ragazza che dormiva.
Anche lui
dormiva.
Ed era ancora per metā
sopra la ragazza, come per farle capire, senza ogni dubbio, cosa aveva appena
fatto con unaltra.
La veritā la colpė come
un pugno nello stomaco.
Lamų si mise una mano
davanti alla bocca e soffocō un gemito.
Ma Ataru la sentė
comunque e aprė gli occhi.
Lamų... finalmente mi
hai trovato il ragazzo sorrise compiaciuto.
A...ta..ru... Lamų
aveva le lacrime agli occhi.
Hai capito finalmente
che non ti voglio? Che non sono innamorato di te? Dovevo arrivare a questo per
fartelo capire?
Pių crudele che mai, il
ragazzo non si curava nemmeno del fatto che Lamų ormai stesse piangendo a
dirotto.
Ma... amore
mio...
No. Non chiamarmi amore.
Non chiamarmi tesoruccio. Anzi, non chiamarmi proprio. Mai
pių
Lamų non ce la fece pių.
Scoppiō in un pianto dirotto.
Non aveva nemmeno la
forza di lanciargli la scossa.
Ataru aveva il vizio di
fare lo stupido con le altre ragazze, ma non laveva mai
tradita.
La ragazza volō via in un
secondo.
Lasciō Ataru lė, fra le
braccia di unaltra, compiaciuto.
Pensō: Finalmente sono
libero....Sono LIBERO
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