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Autore: SliteMoon    05/06/2013    4 recensioni
Sono sempre stata un oggetto per mia madre.
Qualcosa da vendere al miglior offerente per ricavarne profitto.
Mi è vietato essere libera, mi è vietato essere me stessa.
Posso solo essere prigioniera in casa mia.
Beh, le cose stanno per cambiare.
Sono Emma Da Vinci e questa è la mia Ribellione.
Dal secondo capitolo:
“Mi affaccio alla finestra e mentre osservo le bellezze di Firenze penso che la mia vita sia solo uno scherzo. Non è possibile! Vivo nella culla dell’arte e mi è vietato crearla.
Mi è vietato essere me stessa.
Un’artista, ecco cosa vorrei essere.
Colei che materializza i suoi pensieri, colei che trova la libertà nella tela e nei colori.”
Genere: Azione, Generale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Leonardo da Vinci , Nuovo personaggio, Quasi tutti, Vieri de' Pazzi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Arte della Ribellione '
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Cap. 2
Che fratello!


Passeggio per le strade della mia amata Firenze, che sotto la luce del sole appena sorto, sembra quasi magica.
Arrivo al mercato in piazza San Lorenzo dopo circa trenta minuti.
La piazza è già gremita di gente, si sentono voci ovunque.
Profumi deliziosi e suoni melodiosi mi fanno dimenticare il mio tumulto interiore.
Mi aggiro tra le varie bancarelle, che sembrano piccole isole variopinte.
Mi dirigo verso quella più colorata.
Pennelli, pigmenti, tele, tavolozze e quadri ricoprono la superficie del banco.
Rimango incantata da tali bellezze.
Mi sembra di essere nel paese delle meraviglie.
Non resisto…
- Mi perdoni messere, quanto costano questi pigmenti?
- Cinquanta fiorini.
- Tenga.
- Grazie madonna e buona giornata!
Sto facendo ritorno verso casa, quando sento delle voci provenire dai tetti.
Improvvisamente vedo un ragazzo saltare da un edificio all’altro inseguito da una guardia.
Rimango stupita.
Allora non sono l’unica a correre su i tetti.
Mi risveglio dai miei pensieri e torno spedita a casa.
- Sono tornata!- avverto.
Mi chiudo la porta alle spalle e salgo le scale il più velocemente possibile.
Entro in camera mia.
Nascondo i pigmenti in uno scomparto segreto nella scrivania in legno massello.
Se mia madre scoprisse che dipingo a sua insaputa, la mia vita si trasformerebbe in un incubo molto peggiore di quello attuale.
Mi affaccio alla finestra e mentre osservo le bellezze di Firenze penso che la mia vita sia solo uno scherzo.
Non è possibile! Vivo nella culla dell’arte e mi è vietato crearla.

Mi è vietato essere me stessa.
Un’artista, ecco cosa vorrei essere.
Colei che materializza i suoi pensieri, colei che trova la libertà nella tela e nei colori.
Un suono fortissimo mi scuote dai miei sogni rivoluzionari.
Guardo verso il basso e vedo del fumo provenire dalla bottega di mio fratello.
Corro fuori dalla casa e la gente è in subbuglio.
Cerco fra di esse mio fratello, ma non lo trovo. D’istinto entro nel laboratorio.
È impossibile vedere qualcosa.
Il fumo nero quasi mi impedisce di respirare.
- Leonardo! Leonardo!
Nessuna risposta.
Guardo ovunque disperata, e intravedo una luce provenire da una finestra. Tento di aprirla ma la maniglia è arrugginita. Ma da quanto non apre queste finestre?
Dopo vari tentativi riesco a spalancarla.
Il fumo esce, l’aria è più respirabile e si vede più chiaramente.
Non ci sono fiamme, meno male.
Il fumo proviene da un’ampolla sul bancone degli esperimenti.
- Leonardo!- quel bischero è sdraiato a terra con un sorriso stampato sul viso.
- Ma sei scemo!? Cos’hai da sorridere come un ebete? Hai rischiato di morire, di distruggere tutta la bottega e i tuoi progetti!- gli urlo mentre lo aiuto ad alzarsi.
- Emma! Da quanto sei qui?
- Stai scherzando? Hai sentito ciò che ho detto?
- Cosa hai detto?
- Che sei un imbecille e che, come tale, hai rischiato di distruggere tutta la bottega e i tuoi progetti. Mi dici cosa volevi fare?
- Il mio obiettivo era quello di creare, attraverso una reazione chimica, un esplosivo che crea solo fumo. Quindi i tutti miei disegni ed il mio laboratorio erano e saranno al sicuro.
- Tutto tranne te! Tu sei l’unico essere vivente qui dentro! Quindi sei l’unico che può morire soffocato… aspetta un attimo… lo vuoi rifare vero?
- Ah Emma, come mi conosci bene!
- ...ma te sei tutto grullo!!!
- Non è vero. Guarda, la bottega è tornata come prima. Come è andata la passeggiata?
- Bene, ho comprato nuovi pigmenti e ho visto un ragazzo saltare da un tetto all’altro.
- Perché sembri così scandalizzata? Vorrei ricordarti che anche te salti come una scimmia da un edificio all’altro.
- Lo so, ma credevo di essere l’unica pazza che cammina sui tetti.
- Invece a quanto pare non lo sei.
- Torniamo in casa.
- Ma io devo...
- Te non devi fare proprio nulla. Ora vieni in casa e ti rilassi. Non ammetto repliche!
- Qualche volta mi sembri tu la primogenita.- A questa affermazione mi scappa un sorriso.
Rientriamo in casa e sentiamo della musica provenire dal salone.
Quando entriamo mi crolla il mondo addosso.




L'Angolino dell'autrice

Ciao a tutti! :D
Mi dispiace per il ritardo :(
Il capitolo era già pronto da venerdì scorso, però mi sono prefissata di mettere in ogni capitolo un disegno che, in questo caso, o per la mia lentezza, o per la scuola, non sono ancora riuscita a finire X(
Comunque torniamo al capitolo.
Spero vi sia piaciuto e che vi abbia divertito questo inconveniente in bottega che, almeno per me, è un classico per gli aspiranti scienziati :D
Nel prossimo capitolo ci sarà un bel battibecco tra Emma, sua madre e...non ve lo dico! :P
Ringrazio chiunque legga e/o segua questa storia.
Le recensioni sono sempre gradite e, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
A presto! 

SliteMoon

   
 
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