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Autore: _Francy93_    06/06/2013    4 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
Avevo sette anni quando mi innamorai, per la prima volta, del nuovo compagno di classe.
Beh, forse innamorata non era la parola giusta. Chiamiamola semplice cotta da bambina.
Allora non conoscevo il vero significato celato sotto quella parola tanto piccola che a solo pronunciarla diventava grande come il mare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2
 

Era domenica ed io stavo dormendo tranquillamente, fino a che non mi svegliò il suono del telefono.
<< Veramente, Francesca sta dormendo e non può rispondere>> disse la voce di mia madre al suo interlocutore telefonico.
Mia madre, Giusy, era una donna che non passava affatto inosservata: capelli lunghi castani come me, corpo mozzafiato e quando passeggiava per strada, tutti i passanti appartenenti al genere maschile non le toglievano gli occhi di dosso.
Tempo fa aveva lavorato come sarta e adesso, invece, era una casalinga.
<< Mamma, chi è?>> dissi con voce assonnata.
Lei entrò in camera e mi porse il telefono: << E' Imma>>
Io presi il telefono e mamma tornò in cucina.
<< Pronto?>>
<< Te l'avevo detto che avresti fatto strage di cuori!>> disse Imma.
Mi voltai verso la sveglia per vedere l'orario. Erano le otto e mezzo.
<< Imma, ti rendi conto di che ore sono?>> le chiesi con tono di rimprovero.
<< Le otto e mezzo, perchè?>>
<< E' domenica, unico giorno in cui posso dormire un pochino in più, e tu mi svegli a quest'ora per dirmi una cosa del genere?>> continuai.
<< E ti sembra poco? Ti ricordo che ieri un tizio dal fisico mozzafiato non ti ha tolto gli occhi di dosso!>> mi ricordò lei pensando alla serata che avevamo trascorso ieri.
Ieri, dopo essere uscite, eravamo andate a fare una passeggiata e a prendere un gelato. Dopo di che siamo andate a ballare.
Avevo imparato a ballare solo grazie all'aiuto della mia amica Desirèe, la quale lavorava come animatrice e coreografa e ballava divinamente.
Comunque, mentre ballavo mi sentivo addosso gli occhi di qualcuno e non mi sbagliavo.
In lontananza, vidi un ragazzo molto affascinante: alto,moro, occhi verdi e fisico muscoloso al punto giusto. Era molto, molto sexy e non lo potevo negare.
<< L'avevo notato>> le dissi col sorriso sulle labbra.
Essere guardata mi lungava molto.
<< E?>> insistette lei.
<< E cosa?>>
<< Non ti attraeva nemmeno un pò?>>
Scossi la testa. Era mai possibile che la mia amica volesse a tutti i costi che mi dimenticassi di quel cretino che mi aveva rifiutata uscendo con un altro ragazzo, mettendo in atto il metodo "chiodo schiaccia chiodo"?
<< Ti ho già detto che non intendo uscire con nessuno. E questo non vuol dire che non trovi affascinante il ragazzo di ieri sera>> dissi alla mia amica.
<< Allora lo ammetti che era carino>> insistette Imma con tono malizioso.
<< E perchè mai dovrei negarlo?>> risposi per poi scoppiare a ridere seguita da lei.
<< Ecco, grazie a te mi è passato il sonno e credo che debba alzarmi, dato che sicuramente non riuscirò più ad addormentarmi. Ciao, amica!>>
<< Ciao, carissima!>> e riattaccai.
Una volta alzata, feci una rapida doccia e mi vestii. Indossai i pantaloni di una tuta, per stare comoda, e una t-shit bianca e rossa. L'aria era un pò fresca.
Cominciai i lavori domestici: lavai i piatti dopo aver fatto colazione, tolsi la polvere e feci i letti. E mentre stavo stendendo il bucato, bussarono alla porta.
Lasciai quello che stavo facendo e andai ad aprire.
<< Ciao, Giusy! Entra>> 
Giusy era un'altra mia migliore amica, insieme a Imma.
Ci eravamo conosciute sulla fermata del pullman e all'inizio non le rivolgevo la parola perchè ero troppo timida. 
Quando poi ci parlammo, legammo immediatamente e ogni volta che a scuola c'era un'assemblea d'istituto, trascorrevamo tutto il tempo insieme.
Giusy era una ragazza minuta, a scuola la soprannominavano (e lo fanno ancora) "nana", però era molto carina: bionda, occhi castani e portava un paio di occhiali.
L'adoravo e le volevo molto bene.
<< Sono venuta a vedere come stava la mia amica>> disse Giusy salutandomi con un bacio sulla guancia.
<< Tutto bene, come vedi. E tu? Se non ricordo male quest'anno hai l'esame di stato>>
Giusy era all'ultimo anno delle superiori  e doveva affrontare l'esame di maturità.
<< E' vero, ma puoi stare tranquilla perchè mi sto impegnando seriamente. Mi conosci bene e sai come sono fatta>>
<< E' proprio perchè ti conosco che mi fido ciecamente>> la rassicurai mentre finivo di stendere il bucato.
<< Senti, se hai finito usciamo un pò? Mi potresti accompagnare al centro commerciale. Sai, dovrei fare alcuni acquisti>> chiese Giusy.
<< Va bene. Aspetta che mi cambio>> le risposi.
Optai per dei pantaloni neri, maglietta a maniche corte e ai piedi delle converse nere.
Avvisai mia madre che stavo uscendo e lei mi raccomandò di non fare tardi.
Accompagnai Giusy al centro commerciale come mi aveva chiesto e acquistò un paio di pantaloni taglio jeans gialli e una maglietta bianca con la stampa di un grazioso gattino.
<< Tu sì che hai le idee chiare!>> le dissi allegramente.
<< Per fortuna, non ho gusti difficili come le tue vecchie compagne di classe che quando fanno compere ci mettono ore!>> mi rispose facendomi ridere di gusto.
Anche se non aveva poi tutti i torti.
Quando le mie compagne di scuola andavano a fare shopping, ci mettevano sempre tanto per decidere cosa prendere. Soprattutto se si trattava di scarpe, borse e trucco!
Quando poi andammo a pagare, mi bloccai non appena mi accorsi chi c'era davanti a me.
Dall'altra parte della cassa, a sistemare la sua spesa nelle buste, c'era il ragazzo che avevo visto l'altra sera.
<< Non è possibile>> mi dissi.
<< Cosa?>> chiese Giusy non capendo quale fosse il problema.
<< Niente, niente. Dai, andiamo a pagare>> risposi cambiando discorso.
Una volta pagato, tornammo a casa ed io non riuscivo a credere di aver rivisto quel ragazzo proprio in quel centro commerciale. Quando si dicono le coincidenze!

  
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