Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Holenuvolenegliocchi    08/06/2013    3 recensioni
Una ragazza... Un giorno particolare... Una paura.. Una storia vera...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*drindrin*
la sveglia suonava ininterrottamente.
Quella mattina non avevo alcuna voglia di alzarmi, non so... Non volevo...
*drindrin*
Quella macchina infernale mi trapanava i timpani. Allora aprii gli occhi e guardai l'orologio..
-Cazzo!Sono le 7.30!! Perderò l'autobus e arriverò in ritardo!-
Mi alzai velcemente e senza neanche mangiare qualcosa mi catapultai sotto la doccia, mi asciugai, incastrai il gancetto del reggiseno nella maglietta mentre mi vestivo, infilai i pantaloni e intanto mi lavai i denti per fare presto (ho sempre avuto un pessimo equilibrio e rischiavo di cadere per le scale). Finito questo turbolento vestirsi, presi di corsa lo zaino, dei soldi, le chiavi e correndo urlai -Ciao mamma, ciao papà! Ci vediamo stasera!!-
Mi incaminai verso la fermata dell'autobus. Troppo tardi:era già passato.
Fui costretta a raggiungere scuola a piedi.
Camminando incontrai di faccia due brutti ceffi, amici del mio vicino, sotto la cui cassa avevano sparato pochi giorni prima.
Mi seguivano. Mi sentivo perseguitata, inseguita, messa in soggezione da quei due.
D'un tratto rivolsi lo sguardo verso di loro e questi, non appena se ne accorsero cambiarono strada...
Non ero tranquilla, comunque.
Dopo non molto arrivai a scuola, in ritardo, come sempre.
-Jackson! Sei in ritardo! Qual'è la tua scusa oggi?-
-Scusi prof, non ho sentito la sveglia e ho perso l'autobus e sono dovuta arrivare a piedi..-
-Tutte scuse, forza vai a sederti!-
Mi sedeti al mio solito posto, accanto a Mark, il mio migliore amico.
Non prestai attenzione alla lezione quella mattina. ERo più preoccupata per me stessa e continuavo a pensare a quei due...
Le cinque ore scolastiche volarono come piume al vento. Non mi accorsi nemmeno del tempo che era passato.
Così, salutato Mark uscii dall'ufficio scolastico e mi diressi verso il bar presso cui lavoravo.
Sola, camminavo, presi le cuffie e nel tragitto ascoltai 'Blsck Or White' di Michael Jackson, la mia canzone preferita.
Mentre camminavo incorciai un gruppo di ragazzotti circa della mia stessa età, forse poco più grandi. Uno in particolare mi osservava e mi seguiva.
Continuando a camminare arrivai presso il bar, mi ci catapultai impaurita, infilai il grembiule e il capello e insieme a Hope, la mia collega, nonché migliore amica, aprii il bar, iniziando il pomeriggio lavorativo.
Il pomeriggio passò in fretta, e tra un cliente e uno scherzo con Hope il tempo volò.
Eppure nonostante mi stessi divertendo non mi sentivo tranquilla, e avevo ragioine: seduto ad un tavolino, proprio di fronte al bar, c'era quel ragazzo di prima...
Erano ormai le 20.30, orario di chiusura e insieme a Hope cominciai a mettere a posto per tornare a casa
-Hey, chiudo io, tu vai-
-Sei sicura? Ti do una mano-
-No tranquilla, qui ci penso io, tu torna a casa-
-D'accordo, buonanotte Hope, a domani allora-
-A domani Mel!-
presi lo zaino e m'incamminai per tornare a casa.
D'un tratto mi imbattei in un tratto di strada in blackout. Non vedevo nulla, avevo paura. Per fortuna alcune luci di emergenza si accesero permettendomi di vedere qualcosa, ma non abbastanza da rendermi conto che c'era qualcuno dietro di me.
All'improvviso sentii delle braccia stringere forte il mio collo.
Non riuscivo a vedere nulla, ero bloccata. Le braccia stringevano sempre più, quasi soffocavo.
-Aiuto! Aiutoo!!- riuscivo solo ad urlare, e neanche tanto forte a causa della stretta.
-Aiuto!!-
-Zitta! Zitta... Shh....-
-Aiuto!!-
-Ho detto zitta!!- non vdevo nulla, sentivo solo una voce. D'un tratto fui sbattuta contro un muro...
-Hey, lavori al bar vero? Ti ho vista prima...-
-Chi sei?-
-Oh, scusa, che maleducato, non mi sono presentato, io soo Joseph, e tu come ti chiami piccola?-
Non risposi.
-Ho detto come ti chiami!- urlò.
-Melody..- dissi impaurita.
-Melody eh.. Bel nome... E quanti anni hai?-
-Non sono per te.-
-Voglio sapere quanti anni hai!- disse stringendomi il polso.
-Quindici! Ho quindici anni! Lasciami!-
-D'accordo, ti lascio. Visto?- mi scrutò da capo a piedi.. -Sei fidanata Melody?-
-Non ti interessa!- gridai.
-Oh, invece si... Ho capito sei single... E anche vergine... Una single verginella, deve essere la mia giornata fortunata.-
-Cosa vuoi da me?-
-Io non voglio nulla DA te.... Io voglio TE!- così dicendo mi buttò a terra bloccando i miei polsi fermi al suolo.
Quel che successe dopo quel gesto si può solo immaginare. Non riuscivo a reagire. Ci provai, ma invano. Ero immobile, inerme. Ero indifesa e vulnerabile... Ero debole... avevo paura, tanta.
Dopo poco riuscii a ribellarmi e gli tirai un calcio dritto sullo stomaco.
-Forzuta la piccolina-
-Non toccarmi!-
-Forse non hai capito, sei tu che non devi toccarmi- disse tirandomi uno schiaffo talmente forte da farmi mordere la guancia e farmi uscire un po' di sangue dalla bocca.
-Non permetterti mai più di toccarmi brutto bastardo!- sputai.
-Te la sei cercata piccola- così dicendo prese a picchiarmi con forza, stava quasi per lasciarmi a terra quando la luce tornò ad illuminare la strada e per non essere scoperto scappò via, lasciandomi lì, così, debole, indifesa, vulnerabile a tutto...
Trovai un po' di forza per rialzarmi e di corsa mi diressi verso casa. Aprii in fretta la porta con le chiavi ed entrata in casa mi chiusi la porta alle spalle.
Feci in tempo a posare lo zaino e poi caddi a terra. Ricordo solo mia madre che urlava 'Cosa succede? Melody!' e poi buio.

Writer corner
Salve a tutti. Questa storia è un po' diversa dalle solite FF che scrivo. Sapete cos'ha di speciale? Quello straccio di verità che c'è.
Non sono stata violentata o stuprata, no, ma a parte questa piccola rivisitazione il resto è vero. Perché lo scrivo? Per raccontare, perché ho sempre tenuto tutto dentro e questo mi ha portata a farmi del male da sola. Brutta cosa l'aitolesionismo eh? Si, sono un'autolesionista. Ho sempre tenuto tutto dentro, per paura di dare disturbo, fastidio, noia e problemi ai miei amici. Scrivere è il mio sfogo. Srivo per raccontare, raccontare quello che mi succede, come mi sento, si cosa ho paura. E in questo momento dovrei scrivere tantissimo, perché ho paura di tutto appena esco di casa. Ho paura, e si, sono svenuta in seguito a dei brutti incontri... 
Adesso vi lascio in pace e non vi annoio più, come non voglio fare con i miei amici.
Ciao a tutti.
-I_M_A_Koala

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Holenuvolenegliocchi