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Autore: Sylphs    08/06/2013    5 recensioni
Rinchiuso in una torre perchè considerato uno "sgorbio", un bambino di quattro anni di nome Raphael affida i suoi pensieri all'oscurità della sua cella. I suoi parenti speravano di dimenticarlo imprigionandolo, ma tutte le nostre azioni ci si ritorcono contro, e il piccolo, crescendo senza apprendere la distinzione tra "giusto" e "sbagliato", finisce per commettere atti di involontaria violenza...
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Amore di sangue'
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Sgorbio
 

 
 
 
 
Angolo autrice:
Hola, todos! Mammamia, mi seppellisco per la vergogna : ( torno dopo un sacco di tempo!! Scusate veramente, ma purtroppo, causa esami maturità, ho dovuto lasciare la scrittura…prometto che appena me ne libero tornerò a farmi sentire, rompiscatole come un tempo! Riprenderò le storie lasciate incompiute e commenterò le vostre, fantastiche come sempre : )
Questa piccola shot è, per così dire, una specie di rito scaramantico pre-esame, un piccolo strappo alla regola che mi sono concessa : ) riguarda l’infanzia di un mio personaggio già usato, Raphael, per chi non lo conoscesse, credo che riuscirà a farsi un quadro della situazione…forse. Lo stile a tratti confuso e sgrammaticato è voluto, in quanto ha quattro anni e ho cercato di immedesimarmi nel suo modo di esprimersi…facendo sicuramente un disastro! Ripeto, non è nulla di che, solo un mio bisogno di immergermi nel suo mondo per farmi coraggio…spero che non resterete troppo disgustati :’) in particolare ringrazio Homicidal Maniac per il meraviglioso disegno di Raphael che mi ha inviato, se acconsente, lo posterò con il prossimo capitolo di “Demoni e angeli” : )
Un bacione, e buona lettura, spero!
Sylphs
 
Oggi Viktor mi ha chiamato sgorbio. Sei uno stupido sgorbio, così ha detto. Sembrava arrabbiato. Non mi piaceva che fosse arrabbiato, mica avevo fatto niente. Gli ho chiesto cos’era uno sgorbio e lui ha indicato me. Tu sei uno sgorbio, ha risposto. Il suo cagnolino mi ha ringhiato contro e mi ha morso le caviglie. Faceva male. Ho paura del suo cagnolino. È piccolo e pieno di rughe e ha il muso brutto e rincagnato. Quando mi vede fa dei versi spaventosi e mi guarda fisso con quei suoi occhietti. Mi fa venire i crampi alla pancia.
Io ho quattro anni e Viktor sette. Siamo fratelli ma solo lui vive nel grande castello con la mamma, il papà, Jonas e Jesper. Anche loro sono miei fratelli ma non sono uno sgorbio. Solo io sono lo sgorbio. Per questo sto tutto il tempo in cima alla torre in questa stanza buia. A Viktor il buio mette paura ma a me no. Tengo sempre le finestre chiuse perché altrimenti mi viene male agli occhi. Il sole è uno sgorbio.
Io sono solo Raphael.
 
Oggi veniva giù la pioggia dal cielo e ho aperto un pochino le persiane perché quando non c’è il sole-sgorbio gli occhi fanno meno male. La pioggia è bella. So cosa vuol dire bello: che nessuno distoglie lo sguardo e fanno tutti dei bei sorrisi. Se una cosa è uno sgorbio allora deve stare al buio e al freddo altrimenti urlano. Non mi piace che urlano. Mi viene acqua dagli occhi. La mamma è venuta una volta e ha urlato e si è messa una mano davanti alla bocca. Oh mio Dio ha detto. E povera creatura. Io le ho fatto un bel sorriso e l’ho toccata perché così capiva che andava tutto bene. Lei ha tremato tutta e mi ha spinto via ed è scappata. Non l’ho più vista. Però la sua faccia me la ricordo è una faccia bella. Qualche volta la sogno.
Il papà non viene mai però so che è bello pure lui. A volte mi parla attraverso la porta e dice non aprire troppo la finestra che sennò muori. La luce mi fa male ma non credo di morire quando la guardo. Lui comunque non vuole che le apro. Vuole che me ne stia buono buono. Se me ne sto buono buono posso mangiare quelle belle cose dolci che mi fa scivolare sotto. Altrimenti i ragni e gli scarafaggi. A volte li ho mangiati perché nessuno mi portava altro. Non sono male. Fa solo schifo quando li metto in bocca e fanno crac. Sono duri, le cose dolci invece no, sono tutte soffici.
Non ho aperto tanto le finestre così stavo buono buono e me le potevo mangiare. Viktor non è venuto.
 
Oggi non sono stato buono buono. Solo che non è colpa mia io non volevo fare male.
Viktor è venuto di sopra nella torre con il suo cagnolino e quello mi ha morso di nuovo. Ha riso e ha detto vedi anche lui capisce che sei uno sgorbio. Non mi piaceva che mi chiamasse sgorbio e mi sono messo sul mio lettino a fare finta che non c’era così poi mi lasciava in pace. Solo che a lui è venuta la rabbia e mi ha scosso e ha esclamato ehi parlo con te. Mi ha spaventato ma ho continuato a fare finta di niente e ho preso quel bel libro con le figure colorate che mi piace tanto. Ci sono delle immagini e dei nomi e ho imparato a leggerli. Mi piace l’immagine della famiglia ci sono una mamma, un papà, un fratello e una sorella. Nessuno è uno sgorbio e vivono tutti insieme. Mi piace fare finta che sono il fratello e che ho una sorella che non urla. Vorrei avere una piccola sorellina bella che non urla. Come la mamma solo piccola. Lei non mi chiamerebbe sgorbio e giocherebbe con me. Quella del libro lo fa.
Viktor me lo ha preso e ho avuto male al petto. Gli ho chiesto di ridarmelo ma l’ha alzato troppo in alto e non riuscivo a riprenderlo. Mi è venuta acqua agli occhi ed è scesa sulle guance. Viktor ha riso e ha detto sei un frignone. E uno sgorbio. E questo libro è per poppanti. Io gli sono corso incontro per riaverlo ma ha girato tutto intorno nella stanzetta e non lo riuscivo a raggiungere perché aveva le gambe più lunghe. Avevo malissimo al petto e sudavo. Volevo il mio libro con l’immagine della famiglia. Lui lo sapeva che mi piaceva ed è arrivato a quella pagina e l’ha stracciata. Mi ha tirato contro i pezzi e ha detto non ti serve a niente tanto tu non hai una famiglia. Sei solo uno sgorbio.
Ho avuto caldo caldo dentro. Troppo caldo. Lui aveva distrutto la sorellina e la sua famiglia felice non era giusto. Non ci vedeva bene al buio ma io sì e allora gli sono venuto alle spalle e l’ho colpito. È caduto e ha fatto bum. Gli è uscito liquido rosso dal labbro. Ha macchiato il pavimento. È scoppiato a piangere e ho capito che avevo fatto un bel guaio. Proprio un bel guaio. Solo che lui aveva distrutto la sorellina e la sua famiglia. Faceva troppo rumore se lo sentivano non mi avrebbero dato le cose dolci. Gli ho posato la mano sulla bocca e ho detto shh non volevo ma è entrato il papà. Era grosso e aveva la faccia rossa. Ho avuto paura e mi sono rannicchiato nel buio. È bello il buio tiene al sicuro. Lui però è venuto nel buio con me e mi ha colpito forte tante volte. Faceva male. Tantissimo male. Sei un mostro ha gridato. E non ti azzardare più a toccare mio figlio. Pure io ero suo figlio ma forse l’ha scordato. Mi ha messo sul lettino e mi ha legato stretto ai polsi e alle caviglie. Avevo bruciore dove le corde sfregavano. Lui è andato via e ha preso in braccio Viktor che stavolta sorrideva.
Ho avuto male per tantissimo tempo. Mi usciva liquido rosso. Ho provato a berlo ma aveva un sapore cattivo e l’ho sputato. Non mi hanno portato le cose dolci né niente di niente. Ero stato cattivo. Ero stato proprio uno sgorbio. Dovevo andare in bagno e alla fine me la sono fatta addosso. C’era puzza dappertutto. Che schifo. E avevo perso il libro. Volevo tanto una bambina bella che giocava con me e non mi chiamava sgorbio.
 
Oggi ho capito che nella torre ci devo stare per sempre. Gli altri non mi possono vedere altrimenti urlano e il papà si arrabbia. Non mi va che si arrabbi quando è arrabbiato mi picchia. Me ne starò qui buono buono e farò finta di niente finché Viktor capisce e mi lascia stare. Mi costruirò un bel nascondiglio nel muro così mi ci posso nascondere quando vengono a picchiarmi o quando mi strappano i libri. Mi piace quest’idea è proprio un bel piano.
Il libro dice che devi volere bene alla tua famiglia. Loro sono belli a quelli belli si vuole bene. Voglio bene alla mamma e ai fratelli anche se quando ci penso mi viene caldo caldo dentro e ho voglia di colpire forte il muro. A volte i muri mi danno ansia e la camera è troppo stretta e allora mi metto a correre dappertutto e urlo e sbatto i pugni alla porta. Solo che significa essere cattivi. Non lo posso fare.
Mi chiamo Raphael. È un nome carino mi piace ma nessuno lo usa. Tutti mi chiamano sgorbio.
 
Oggi è salito nella torre il cagnolino di Viktor senza Viktor. Ho sentito che respirava forte e che faceva toc toc sui gradini e mi sono appiattito tutto nel buio così non mi vedeva e se ne andava. Secondo me è uno sgorbio. Solo che lo chiamano carlino. E Tobia. Io vorrei un cagnolino carino che non ringhia e non morde e sta con me tutto il tempo.
È entrato e aveva tutti quei dentini che luccicavano. Io ero dentro al buio ma mi ha annusato. Mi ha morso forte forte. Ho gridato ma lui non se ne andava era arrabbiato e mi stava uscendo un sacco di liquido rosso. Ho avuto paura che mi faceva morire. Gli ho preso la testa e l’ho girata tutta tipo un cerchio. Ha fatto crac e non si è mosso. Non ringhiava più e non mi mordeva. L’ho toccato solo che era immobile. L’ho scosso forte e non si muoveva. Ho capito che stavolta avevo fatto un guaio grossissimo. Allora l’ho preso che era docile docile e l’ho nascosto sotto al cuscino. È molto più simpatico ora non abbaia più e se ne sta buono buono.
Forse potrei tenerlo non pensa più che sono uno sgorbio.
 
Viktor è salito e si è messo a urlare forte forte. L’hai ucciso gridava e mi dava delle spinte. Hai ucciso Tobia piccolo lurido sgorbio. Mi ha fatto male ma non mi sono mosso. Avevo paura. Se mi toglieva il mio cagnolino sarei stato male, malissimo. Anche se ha cominciato a puzzare un po’ ma non mi importa. È l’unico a non pensare che sia uno sgorbio se ne sta buono sotto al cuscino e ci posso giocare come voglio.
Viktor si è messo a frugare tutto e l’ha trovato. È diventato bianco e ha urlato un sacco. Ha chiamato il papà. Avevo paurissima. Sei un assassino ha detto. Io ho capito che avevo fatto male al mio cagnolino e ho avuto acqua dagli occhi. Non volevo fare male. Ma prima lui era cattivo mi mordeva sempre. Il papà è arrivato e ha visto Tobia. Si è fatto grosso grosso.
 
Non è giusto. Io non voglio fare niente di male. Mi hanno picchiato ed è un sacco di tempo che non mangio. Sono legato stretto al letto. Ho male in tutto il corpo. Hanno anche preso il mio cagnolino l’hanno portato via.
Li odio tutti. Non gli voglio bene niente affatto. Se non la smettono di chiamarmi sgorbio mi arrabbio io. Divento grosso e rosso come papà. E li faccio diventare buoni buoni come il cagnolino dopo che gli ho girato la testa. Così giocheranno con me e mi lasceranno stare e mi daranno le cose dolci e non i ragni.
Giurin giurello che io possa morire se non è vero.  
     
  
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