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Autore: telesette    09/06/2013    3 recensioni
Il pubblico lo chiamava "assassino", "Demone Giallo", urlavano e gli sputavano contro con disprezzo... proprio come lui avrebbe fatto da piccolo, quando ancora la debolezza e il senso di frustrazione gli impedivano di rispondere alla crudeltà umana.
Naoto era cambiato da allora.
Adesso aveva in sé la forza di decidere in che modo essere di esempio, combattendo per sé stesso o raccogliendo sulle sue spalle la sofferenza altrui.
Uomo o Tigre?
Doveva scegliere e, seppur involontariamente, Ruriko lo aveva messo di fronte a quella difficile decisione...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L'Uomo Tigre ( タイガー・マスク Taigā Masuku, "Tiger Mask" ), talvolta citato anche come Tigerman, è un manga realizzato da Ikki Kajiwara ( sceneggiatura ) e Naoki Tsuji ( character designer ) e pubblicato nel 1969 in Giappone dalla casa editrice Kodansha.
Dal manga è stata poi tratta una serie animata, prodotta da Toei Animation, per un totale di 105 episodi, trasmessi in Giappone tra il 2 ottobre 1969 e il 30 settembre 1971, giunti anche in Italia dove la serie è stata doppiata e mandata in onda da varie emittenti locali a partire dal 1982. Nel 1981 è stato prodotto un sequel, Uomo Tigre II, di 33 episodi, prodotto sempre da Toei, creato dagli autori della prima serie coadiuvati da Junichi Miyata.
La storia della prima serie è quella di Naoto Date, un orfano cresciuto dopo la Seconda Guerra Mondiale, che decide di diventare un lottatore grazie agli insegnamenti ricevuti alla Tana delle Tigri per ottenere la sua rivalsa sulla società che lo ha sempre respinto e disprezzato. Assumendo dunque l'identità del famigerato Uomo Tigre, Naoto acquista la fama sinistra di essere spietato ( soprannominato addirittura il "Demone Giallo" per la sua crudeltà sul ring! ) e questo finché i lottatori della Federazione Giapponese Giant Baba e Antonio Inoki gli propongono di entrare a far parte del loro gruppo e di cambiare modo di combattere. Naoto si troverà di fronte un caso di coscienza, mosso dalle suppliche e dalle parole della bella Ruriko, e deciderà di affrontare le proprie sfide senza violenza e secondo le regole. Seppure duramente provato, a causa degli intrighi del diabolico emissario di Tana delle Tigri Mister X, Naoto decide di essere d'esempio per i giovani che lo ammirano ( in particolare il piccolo Kenta ) e di mostrare loro come la volontà e la perseveranza possono sostenere chi combatte nel giusto.
Come molti capolavori dell'epoca, la serie ha un finale tragico e di grande impatto emotivo.
Nel seguito Uomo Tigre II, riprendendo in modo abbastanza corretto le tematiche e lo sfondo morale dello sfortunato Naoto, il giovane Tommy Aku ( identificato molto probabilmente come il Kenta di nove anni dopo ) si dimostra degno del suo predecessore dentro e fuori dal ring. La trama si discosta notevolmente, assumendo piuttosto i contorni di un fumetto americano dell'epoca, e perciò i puristi tendono a separare distintamente le due serie senza tuttavia nulla togliere ai pregi che le due trame offrono al pubblico.

clicca qui per vedere la sigla italiana:
http://www.youtube.com/watch?v=oHBYzAwiQrQ

 

Scelta

( immagine di: Deidara Akatsuki Bakakitsune Efp ) 

 

- Perché esiti, Naoto?
- Taci, io non sto esitando!
- Allora perché la tua mano trema?
- Cosa ?!?

L'alter ego aveva ragione.
Naoto stava tremando inconsciamente, ossessionato dal pensiero di fare del male, ed era il suo stesso corpo ad impedirgli di combattere come al solito.
Il suo istinto animale, affinato durante gli anni e i duri allenamenti alla Tana delle Tigri, stava ora scontrandosi contro la sua coscienza di uomo. Le suppliche di Ruriko, assieme alle grida concitate del piccolo Kenta, avevano risvegliato qualcosa in lui: parole e sentimenti che aveva dimenticato molto tempo fa, indossando la maschera del lottatore crudele e spietato, erano tornate prepotentemente a farsi strada nella sua mente...
Che cosa stava facendo?
Perché quella maschera lo spingeva a combattere con tanta crudeltà?
L'Uomo Tigre era un lottatore, non un assassino, eppure ogni volta il ring era un teatro di sangue e violenza gratuita.

- Cos'è, ti rimorde la coscienza, forse?
- Non dire sciocchezze!
- Non sarai diventato una femminuccia, vero?
- Smettila, non ho bisogno di scorrettezze per vincere!
- Senti senti... A quanto pare, Ruriko ti sta davvero a cuore, se una sua parola basta a farti venire i sensi di colpa!
- Cosa vuoi dire?
- Lo sai a cosa mi riferisco: volevi diventare forte, volevi diventare una "tigre"; se gli altri non si sono fatti scrupoli nell'infierire sulla tua debolezza, perché tu dovresti averne verso di loro?
- Perché sono pur sempre un essere umano - disse Naoto deciso. - Anche se indosso una maschera, il mio cuore è quello di Naoto Date... Non posso riversare la mia collera ciecamente, senza neppure guardare chi mi sta di fronte!
- Chi ti sta di fronte è un nemico - rintuzzò l'altro. - E' il TUO nemico, Naoto, e tu devi batterlo; non importa come, non deve esserci nulla a trattenerti, la tua forza va oltre le regole!
- E cosa dovrei fare, "uccidere" per il gusto di farlo ?!?
- Altri lo farebbero, al tuo posto!
- Questo non vuol dire che debba farlo io...
- Ti metteranno i piedi in testa, se non lo farai tu per primo!
- Combatterò per rialzarmi...
- Ti schiacceranno!
- Saprò come difendermi...
- Morirai come un cane, senza ricavarne nulla!

Naoto tacque.
Fino ad allora, era sempre stato convinto che ripagare il male con il male fosse la cosa giusta.
Aveva sofferto, per colpa della gente.
Aveva pianto, senza che nessuno lo consolasse.
Perché dunque doveva farsi tanti scrupoli, nel ripagare tutto e tutti con la stessa moneta?
Tigre aveva ragione: combattere secondo le regole era un'utopìa, in un mondo governato dalla slealtà e dall'opportunismo.
Perché Naoto doveva essere leale?
Che obblighi aveva e verso chi, soprattutto?
Forse che qualcuno gli avesse mai mostrato giustizia e correttezza?
No.
No, Ruriko si sbagliava.
Il mondo non è fatto per i buoni, perché i malvagi tendono sempre a schiacciarli e soffocarli, e solo con altrettanta violenza si può sperare di sopravvivere.
Ma allora...
Allora che differenza c'è tra un uomo e un diavolo?
Il pubblico lo chiamava "assassino", "Demone Giallo", urlavano e gli sputavano contro con disprezzo... proprio come lui avrebbe fatto da piccolo, quando ancora la debolezza e il senso di frustrazione gli impedivano di rispondere alla crudeltà umana.
Naoto era cambiato da allora.
Adesso aveva in sé la forza di decidere in che modo essere di esempio, combattendo per sé stesso o raccogliendo sulle sue spalle la sofferenza altrui.
Uomo o Tigre?
Doveva scegliere e, seppur involontariamente, Ruriko lo aveva messo di fronte a quella difficile decisione.

- Forse morirò - esclamò solenne. - Tutti dobbiamo morire, è il destino, ma l'importante è scegliere in che modo vivere... E io voglio farlo come uomo, non come diavolo!

FINE

 

Angolo Autore:
Tempo fa "qualcuno" - e non voglio neanche dire CHI, perché altrimenti lo prenderebbero a schiaffi - ha affermato candidamente che L'Uomo Tigre è un'opera sorpassata, piena di vacui e inutili moralismi, e che non può reggere assolutamente il confronto con nuovi e più recenti manga/anime dalla qualità grafica superiore...
Ebbene IO oggi non ho intenzione di stare a discutere né di fare polemiche a vuoto.
Una storia come quella di Naoto Date si difende da sola, senza bisogno che io o altri stiamo a sottolineare l'ovvio, e i commenti di coloro che NON la conoscono valgono meno della carta igienica che userò prima di andare a letto.
P.S.
Buona serata!

 

DADO

   
 
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