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Autore: Tiva_Giuly96    10/06/2013    3 recensioni
In questa storia si parlerà del rapimento di McGee e del fatto che sia scomparso sotto gli occhi di Tony.
Vedremo un Tony che non si arrende a nessuna difficoltà. Al fine di tutto vedremo anche una bellissima scena Tiva.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< stai attento… > fu l’ultima cosa che Ziva disse prima che Tony uscisse dall’NCIS. I filmati si interruppero, Smith spense la telecamera < no! No! > urlò Ziva preoccupata. MAGAZZINO Parcheggiò con un perfetto testa-coda, uscì dall’auto, caricò la pistola che aveva sotto il sedile ed entrò nel magazzino. Con la pistola sempre puntata in avanti camminò in silenzio per non farsi sentire ovunque Dean abbia portato McGee. Il suo sguardo era serio e concentrato, i suoi pensieri… il suo pensiero era quello di uccidere Dean per aver ridotto in quelle condizioni McGee. Salì fino al secondo piano dell’edificio sempre in silenzio < come farò a trovarlo? > disse sottovoce. Dal piano superiore a quello dov’era Tony, si sentì urlare < seguendo le urla >, da bravo cinofilo quale era, Tony citò una frase di “Jurassic Park 2 – Il Mondo Perduto”. ………………………………. < shhh… stai zitto, non parlare! Vediamo se DiNozzo ci casca alla… mia super trappola! > disse Smith a McGee che aveva un fazzoletto in bocca. McGee guardava Smith spaventato, aveva il corpo ricoperto di tagli e graffi, la maglietta e i pantaloni era zuppi di sangue e un po’ gli gocciolava dalla bocca passando tra i buchi del fazzoletto. …………………………………. Tony salì al piano superiore al suo. Finalmente arrivò alla stanza delle urla, fece un bel respiro e sfondò la porta con un calcio; la porta cadde a terra e Tony entrò < ma che diavolo? Qui non c’è nessuno! > era sconvolto, in quella stanza non c’era nessuno. Si voltò e vide un registratore su un tavolo che riproduceva le urla del povero McGee < bastardo!! > urlò. Ad un certo punto si sentì un rumore che proveniva da dietro il tavolo, andò a vedere e vide un carico di esplosivo attaccato al muro. La sua faccia si impallidì di colpo, gli occhi si riempirono di paura, corse fuori dalla stanza appena in tempo. L’esplosivo esplose, Tony si mise in salvo appena in tempo, si appoggiò al muro anche se una scheggia del tavolo gli graffiò la guancia < era una trappola… sei furbo, ma non abbastanza! Ti troverò!! > s’incamminò per i corridoi del magazzino fino a quando non si trovò davanti a una porta, dalla fessura sotto la porta si vedeva una luce, ad un certo punto, la luce non si vide più perché un ombra la copriva. Dalla stanza si sentì una voce. < a quest’ora il tuo caro collega sarà sui muri di quella stanza, in mille pezzettini mi dispiace tanto, Tim > fece un sorrisetto. < io non credo proprio! > Tony subentrò nella stanza puntando la pistola davanti al viso di Smith, il suo sguardo era un mix di felicità perché aveva trovato McGee e Smith e anche di rabbia pura, mise il dito indice sul grilletto, pronto a premerlo appena Smith avrebbe fatto un passo falso. < ma come è… possibile! > era incredulo nel vederlo ancora “intero”. < non sei tanto furbo quanto credi, Dean! Hai calcolato male i tempi > < dovresti essere sui muri di quella stanza!! > < sei cocciuto, Dean! Hai calcolato male i tempi! Ora è finita, metti giù quel coltello > Dean lo guardava ancora incredulo, guardò il coltello e si scagliò con furia su Tony. Appena vide che si stava avvicinando, Tony premette il grilletto e piantò tre pallottole nel petto dell’ex collega. Dean cadde a terra, morto: era tutto finito. Tirò un sospiro di sollievo e andò a vedere come stava McGee < McGee, McGee, hey, ragazzo! Mi senti? > alzò il viso di McGee e vide in che condizioni lo aveva ridotto. < dai, torniamo a casa, è tutto finito > lo slegò e se lo caricò sulle spalle. < lo… lo sapevo che… che mi avresti tro- vato! > Tony sorrise sentendo quelle parole < ci sarò sempre > Uscirono da magazzino e caricò McGee in macchina, lo sdraiò sui sedile posteriori, mise in moto per poi dirigersi verso l’ospedale.
  
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