Disclaimer: Tyrion Lannister, Tywin Lannister e tutti gli altri personaggi
appartengono a George R.R. Martin e a chi detiene i diritti
sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto
personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si
ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece
copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la
citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite
permesso scritto.
"Un errore è tanto più pericoloso quanta più verità contiene."
- Henri Frédéric Amiel -
Dalla parte sbagliata
"Io ho fatto quello che dovevo per proteggere la mia famiglia: il mio sangue."
È vecchio, Tywin Lannister, un leone che sta perdendo il suo coraggio e il suo onore.
È vecchio e nasconde la propria debolezza dietro un uomo senza pelle - senza dignità - e un ammasso di pietre maledette dal sangue del giovane lupo.
È vecchio e Tyrion ascolta - subisce - le sue parole, comprendendo il silenzio di mille istanti mancati.
Non mi hai mai voluto: mai, nemmeno per un momento.
Dovrebbe essere contento Tyrion.
Dovrebbe sentirsi sicuro, sentirsi fiero dell'ostacolo eliminato con tanta perizia, proprio come un vero leone.
Sansa.
Chiude gli occhi e si allontana dalla sala Tyrion, raccogliendo la sua dignità, il suo coraggio.
Chiude gli occhi e li riapre solo per incontrare quelli d'un uccellino chiuso in gabbia da troppo tempo.
Mostri.
È sfumata nei colori del tramonto Sansa, ma tra le sue labbra scorre - gronda - un sentimento che ha imparato a riconoscere fin troppo bene.
Odio.
È un lupo Sansa Stark e piange lacrime di ghiaccio, asciutte e implacabili come solo le terre del Nord sanno essere.
È un lupo che non ravvisa più il proprio odore, un lupo che si era mutato in preda per quello che credeva essere amore.
Si può davvero amare un Lannister?
Ricorda Tyrion e scruta - sfoglia - la determinazione di Eddard Stark.
Ricorda e serra la gola in una parola non detta per l'ultimo grido di Catelyn Stark.
Ricorda e si chiede se anche per lui sarà così facile trovare un leone con cui sostituirgli la testa.
Dovranno attaccarmela sulle scapole, come per Robb Stark, oppure basterà schiacciarmela sul capo e lasciare che lì rimanga, coprendo la vergogna d'una famiglia crudelmente perfetta?
Deglutisce Tyrion e storna lo sguardo, posandolo sul pavimento e studiandone le geometrie rossastre.
Avrai, finalmente, il figlio che tanto desideravi, padre?
Sospira in profondità l'ultimo figlio - il figlio mai voluto - e regala a Sansa una solitudine ovattata e pregna di tristezza.
Non replica alla sua silente accusa e abbandona anche quella stanza, inspirando l'aria profumata - ammorbante - di Approdo del Re.
Vigliacchi.
È un paradosso, un'ironia spietata, come il demone scimmia, il folletto, sia forse l'unico a conoscere il vero significato della parola 'onore'.
È stato un massacro, una macelleria, non una guerra.
Digrigna i denti Tyrion e si lascia scivolare sulle pietre tiepide del portico, immobile.
Dovrei esserne contento. Dovrei sentirmi bene.
Stride un gabbiano sopra la sua testa e pare l'ululato disperato d'un lupo solo e senza più branco.
Dovrei sentirmi sollevato.
Ha ucciso il lupo il leone dorato e ne porta ancora i brandelli tra le fauci socchiuse.
Ha ucciso il Nord il leone e si prepara ora a sciogliere quelle nevi impenetrabili.
Eppure...
Eppure lo sa Tyrion che non funziona così: non più.
Lo sa perché l'ha visto - l'ha studiato.
Targaryen, Lannister, Tully, Baratheon, Stark; sempre uomini siamo.
Sempre come bestie moriamo.
Espira piano Tyrion e sorride, scoprendo i denti in una smorfia asimmetrica e rigida, cicatrizzata nello spasmo d'una risata.
"Il Nord non ci perdonerà. Il Nord non dimenticherà."
"Bene. Che sappiano cosa succede a chi attacca il Sud."
Libera un rantolo Tyrion ed è un pigolio agonico, il miagolio serrato d'un gattino, non il ruggito vibrante d'un leone, e nemmeno il ringhio indomito e brutale d'un lupo di bruma e terra.
Sono nato dalla parte sbagliata del mondo.
Sono nato sbagliato e tanto basta.
E la conoscenza - la comprensione - si rivela l'arma peggiore con cui confrontarsi.
L'arma migliore sulla quale immolarsi.
Nota dell'autrice: in pieno delirio per la morte di Robb e in pieno attacco di fangirlite acuta, ecco qui un video dedicato alla casata Stark. Perché gli Stark sono cosa buona e giusta. *W*