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Autore: Low_Armstrong    12/06/2013    0 recensioni
Mini long in sei brevi capitoli dedicata all’aborto spontaneo che Gwyneth Paltrow ha vissuto qualche mese fa. Lo spunto per la storia nasce da un’intervista nella quale Gwyneth ha confessato di essere riuscita a superare la cosa solo grazie al marito Chris.
Niente di tanto romantico o sentimentale, ma spero questa mia storia vi lasci dentro qualcosa… e che voi mi lasciate invece una recensioncina, anche striminzita, anche per dirmi che faccio schifo!
Enjoy.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I KNOW THE SUN MUST SET TO RISE



Home, home where I wanted to go

Una banale suoneria non cattura la tua attenzione. Il cellulare vibra su un tavolo lontano da te. Ovviamente, non ti accorgi della chiamata in arrivo se non per lo schermo illuminato, il casino del soundcheck copre ogni rumore.
«Un attimo. Vedo chi è», sorridi al chitarrista.
Il numero è quello del secondo telefono di tua moglie, quello che spesso lascia ai bodyguard in caso di bisogno. In caso di bisogno.
«Pronto».
«Signor Martin, devo parlarle». Il tono di Keath, uno di quegli energumeni che Gwyneth ha assunto “per sentirsi più sicura”, ti sembra solo freddo, ma cortese.
«Gwyneth le ha detto di chiamarmi?»
«No, ma mi è stato chiesto di farlo».

«Chris, tutto ok?» La voce di Jonny sembra provenire da miglia e miglia di distanza. La percepisci a malapena. Senti che scende veloce dal palco e ti raggiunge alle spalle. Tieni gli avambracci appoggiati sul tavolo del backstage, mentre con le mani ti copri il viso, il naso sfiora il piano di legno scuro. Ti appoggia una mano sulla spalla, sa che non è tutto ok. Guarda verso gli altri due, sa che niente è ok.
«Chris, che cazzo è successo?» Ti stringe entrambe le spalle, Guy e Will vi raggiungono. In un moto di disperata rabbia, ti sollevi, afferri il telefono e cammini verso il corridoio del backstage. Chiamata rapida, tasto 2. Provi due, tre, dieci volte. Nessuna risposta. Corri con non sai quale forza in corpo dagli altri tre.
«Devo andare. Devo tornare a Londra. Subito», in un sussurro, urli. Parli violentemente, ma hai gli occhi pieni di lacrime, le guance copiosamente bagnate, il cuore spezzato, il cervello in tilt. «Annullate il concerto». I tuoi amici sono quasi come te, distrutti, perché, in fondo, voi siete un tutt’uno. Will compone velocemente il numero del vostro autista sul touch screen del cellulare, si allontana per parlargli; Guy fa preparare un piccolo aereo nell’aeroporto di Parigi, tutelando la privacy di cui a te non frega nulla ormai.
Con Jonny raccatti un po’ della roba che hai in giro, in silenzio. Piangi, piangi e ogni tanto ti fermi ad ascoltare il tuo cuore per essere sicuro di essere ancora vivo. Il suo batte ancora? Ha ancora senso continuare a respirare? Ti siedi con la testa fra le mani per qualche secondo, mentre il tuo amico mette nel tuo borsoncino di tela colorato una maglia, dei pantaloni e delle scarpe coi laccetti in colori fluo che ti eri portato nel backstage.
«Gwyneth ha avuto un aborto spontaneo, qualcosa non ha funzionato», sputi fuori bisbigliando, forte e ferito, mentre ti asciughi la faccia sulla t-shirt come un bambino, proprio nello stesso modo in cui lo fa Moses. Jonny stringe gli occhi, mentre sospira e ti si avvicina. «Stanno cercando di salvarla. Non c’è niente di sicuro». Jonny ti stringe la mano e accosta la spalla destra alla tua sinistra.
«Andrà tutto bene, Chris».

Il telefono di Will vibra.
«L’autista è qui fuori», dice atono il batterista.
«Ci vediamo a Londra, Chris».










ANGOLO DELL’AUTRICE
Beh, no words. Spero vi piaccia!

Lally_Weasley
  
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