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Autore: IShipCrissColfer    12/06/2013    1 recensioni
Non poteva essere vero. Faceva troppa impressione. Eppure era successo e lui non l'aveva neanche salutato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ciao a tutti! ecco la mia prima One Shot! ( sono emozionata ) spero vi piaccia ^.^




I hope that sometimes, from the paradise, you'll hug me



 



Il telefono di Darren continuava a squillare e Mia decise di prenderlo. Lesse sul display “Will” e pensò che Chris volesse chiamare l’amico per fare qualcosa con lui quando sarebbe arrivato a Parigi, ma, avendo forse esaurito il credito stesse usando il telefono di Will. Rispose. Non ebbe il tempo di dire qualcosa che sentì un’ondata di singhiozzi.

<< Darren! Ti prego, devi venire a Parigi, subito! >> urlò Will dall’altro capo del telefono.

Mia sgranò gli occhi. Come mai Will era così turbato?

<< Will, sono Mia, Darren è in soggiorno a fare le valige >> rispose cercando di rimanere calma.

<< Per favore, passamelo! Si tratta di Chris! >> singhiozzò ancora il ragazzo.

<< Okay, ora te lo passo >> disse la ragazza andando in camera dall’amico.  << Darren, è Will >> disse porgendogli il telefono. << Si tratta di Chris, e da come singhiozza sembra una cosa piuttosto grave. >> aggiunse.

Darren sgranò gli occhi e prese senza tanta gentilezza l’iPhone dalla mano di Mia. << Will, dimmi tutto! >> esclamò. Quello che seppe dal ragazzo non fu per niente piacevole. Infatti aveva iniziato a piangere silenziosamente. La ragazza provò ad appoggiare una mano sulla spalla per confortarlo, ma lui si ritrasse dal tocco.
<< O…Okay. Prendo adesso l’aereo per Parigi. Ti chiamo quando arrivo >> mormorò il moro tra un singhiozzo e l’altro.

Non poteva essere successo. No. Era semplicemente un brutto sogno, dovuto allo stress del suo tour. Non poteva essere vero.

<< Darren… cos’è successo a Chris? >> domandò preoccupata la ragazza.

<< Non voglio parlarne! >>

<< Darren, sono la tua migliore amica, con chi se no ne parleresti? >>

<< Chris… Chris… Chris non… >>  non riuscì a finire la frase che il pianto, rimasto fino a quel momento silenzioso, diventò violentissimo e Mia capì. Vacillò. Faceva troppa impressione, anche il solo pensiero.

<< Ti aiuto a fare le valige? Dimmi come posso aiutarti >> disse.

<< Potresti chiamare un taxi? Parto immediatamente! >> rispose.

La ragazza fece un veloce cenno di sì con la testa e prese il suo telefono e digitò il numero del taxi.

<< E’ il caso che venga con te, non puoi affrontare tutto questo da solo >> disse dopo aver chiamato.

<< No, voglio rimanere da solo, per favore Mia, capiscimi >> la implorò Darren.

Mia deglutì e sentì un clacson suonare, si affacciò alla finestra. Il taxi era già lì.

Darren uscì dalla stanza alla velocità della luce, senza prendere neanche uno zaino. Era uscito col cellulare e il portafoglio.

Salì sul taxi e arrivò all’aeroporto in pochi minuti. Prenotò un volo per Parigi a un prezzo salatissimo, ma non gliene importava niente. Non era certo un problema in quel momento. Dopo mezz’ora s’imbarcò.


Il volo fu troppo lungo e non riuscì a chiudere occhio. Ripensò ai momenti passati con Chris, la loro prima cena insieme, le loro maratone Disney, gli scherzi che si facevano e quando… Chris gli aveva detto che voleva avere la sua prima volta con lui. Mamma mia, faceva malissimo. Perché non era successo a lui? Non avrebbe mai voluto provare tutto quel dolore, non credeva di meritarselo. Non se lo meritava.

 
L’aereo finalmente atterrò a Parigi. Darren non aveva chiuso occhi neanche per un istante. Chiamò Will che arrivò nel giro di un quarto d’ora. Neanche lui aveva una bella cera: era pallido, con le occhiaie e gli occhi gonfi e arrossati dal pianto. Abbracciò il moro che ricambiò subito.

<< Vuoi vederlo? >> mormorò Will e Darren fece un segno di sì con la testa.


I due presero un taxi e si diressero all’ospedale. Una volta arrivati, Will andò all’accoglienza.

<< Excuse moi, où est Chris Colfer? >> domandò.

La dottoressa cercò il nome.

<< Troisième étage, chambre 18 >> rispose.

<< C’est bien. Merci beaucoup >> rispose il ragazzo e raggiunse il moro.

Will e Darren presero l’ascensore e arrivarono al terzo piano, poi cercarono la stanza. La trovarono e ci entrarono.

Era terribile, le pareti erano dipinte di un verde disgustoso e il lettino era in un angolino. Will accompagnò Darren fino al lettino, fece per togliere il lenzuolo, ma entrò nella stanza una dottoressa, e sembrava abbastanza irritata.

<< Qui etes vous? Vous ne puovez pas venir ici! C’est une question très private! >> esclamò.

I due sussultarono dalla sorpresa e Darren si avvicinò alla donna. << Excuse nous. Nous sommes le petit ami et le meilleur ami de ce garçon >> spiegò.

<< C’est bien. Mais dans une heure vous devez sortir >> rispose la donna lasciando la stanza.

Will chiuse la porta e tornò davanti al lettino. Tolse il lenzuolo tremando. Eccolo, freddo e senza vita. Faceva troppa impressione. Darren, nauseato dalla vista s’inginocchiò davanti al cestino vicino al lettino e iniziò a vomitare. Will gli resse la fronte rincominciando a piangere. La vista di Chris priva di vita avrebbe traumatizzato chiunque.

Quando ebbe finito, Darren si rialzò e iniziò a fare delle domande a Will.

<< Quando è successo? >>

<< Approssimatamente quasi dodici ore fa >>

<< Com’è successo? >>

<< Eravamo in taxi. È morto nello stesso posto e nella stessa maniera di Lady Diana. >>

<< I suoi lo sanno? >>

<< Si, hanno detto che vorrebbero il corpo, ma prima si dovranno firmare un sacco di moduli… non ce la posso fare, Darren, non ce la posso proprio fare! >> singhiozzò Will.
Darren gli mise una mano sulla spalla. << Ti darò una mano in tutto questo, non preoccuparti. So come ti senti >> disse.

<< Senti, perché non vai ad informarti sulla procedura intanto? Io vorrei un attimo salutare Chris >> aggiunse dopo un attimo di silenzio. Will fece un cenno di sì con la testa e lasciò Darren solo nella stanza.

A quel punto il moro scoppiò di nuovo a piangere, e si mise ad accarezzare i capelli di Chris. << C…ciao, bellissimo. >> mormorò. << Non sai quanto questa notizia mi abbia devastato, sul serio! Non riesco a credere che a un ragazzo come te sia toccata una fine del genere… e quando finalmente le cose ti stavano andando nel verso giusto! Finalmente, dopo anni di sofferenza in una cittadina del cazzo californiana , eri arrivato al successo! Non è giusto, Chris, non è giusto! Non sai quanto vorrei essere al tuo posto, per non dover soffrire così! Oddio, ma io come farò senza il mio migliore amico? >> stava praticamente urlando dalla disperazione. << Però, se proprio si riesce in una situazione del genere, ci sono due lati positivi… no, non lo sono per niente! Comunque, tu che amavi tanto Lady D, hai fatto una versione 2.0 della sua morte. Sappi anche che non devi preoccuparti di niente, tu andrai dritto spedito in paradiso, dove meritano di andare gli angeli come te >>.

Finito questo discorso, diede un bacio in fronte a Chris.

<< Se ogni tanto ti verrà voglia di farmi visita, quando vuoi! Sarà un piacere. Potrò aggiornarti su come vanno le cose… >> aggiunse, provando a sperare che una parte dell’anima di Chris rimanesse nella vita terrena.

Rimise il lenzuolo fino a sopra i capelli di Chris e uscì dalla stanza per cercare Will.

Lo trovò seduto a un tavolino della sala d’attesa a firmare una quantità di moduli impressionanti. << Se firmiamo tutti questi moduli tra tre giorni lo riportiamo a Los Angeles >> disse quando vide Darren.

Il moro si sedette vicino a lui. << Hai una penna? Così ti do una mano? >>. Will ne prese una dal suo astuccio e gliela porse.
 




 
*




 
 
Due giorni dopo i due tornarono con Chris a Los Angeles e portarono il corpo a casa di quest’ultimo, dove c’erano già ad aspettarli i genitori di Chris, tutto il cast di Glee e tutto il cast di Struck By Lightnin.

Karyn si avvicinò alla bara del figlio e si mise a baciarla disperatamente. Anche gli altri pian piano si avvicinarono piangendo silenziosamente.

<< Darren >> disse una voce familiare. Il moro si voltò. Era Tim, il papà di Chris. << Ti andrebbe di fare l’elogio domani? >> domandò speranzoso.

<< Certo >> rispose.
 



 

*
 



 
Il giorno dopo, tutti di nuovo si riunirono per dare il loro ultimo saluto a Chris, e Darren lesse quello che aveva scritto dopo la quarta notte in bianco.
Carissimo Chris,
penso che sia piuttosto inutile e scontato dire che sia stato uno shock per tutti sapere che tu non ci sia più. Eppure nell’aria c’è ancora qualcosa di te, forse il tuo sarcasmo, forse il tuo trailer sul set di Glee col frigo ancora pieno di Diet Coke… forse qualcos’altro. Purtroppo nessuno di noi potrà più parlarti, abbracciarti, baciarti o condividere qualcosa con te, ma tu vivi nei cuori di tutti noi, della nostra memoria, sei ancora vivo per noi, piccolo angelo. 
Sai, quando ti ho incontrato per la prima volta sul set ho pensato ‘ma è un essere umano o cosa?’. Sul serio, sei stato, anche se per soli… 23 anni, un grande esempio di coraggio e di voglia di rifiutarti di essere la vittima. Siamo tutti fieri di te, anche se essere fieri di te è un eufemismo!
Concludo dicendo che non devi preoccuparti di niente, il posto in paradiso ce l’hai già bello e prenotato! Spero solo che ogni tanto verrai a trovarci nei momenti di difficoltà, come hai fatto con tutti i ragazzi che ti chiedevano aiuto via lettere, mail, facebook, twitter e altro. Per favore, torna a trovarci, torna a trovarmi, stringici a te stanotte, quando proveremo ad addormentarci angosciati. 
Ti amiamo tutti tanto”


Darren aveva pianto quasi durante tutto l’elogio e come lui tutti quanti, non che la cosa lo sorprendesse, dal momento che si trattava di Chris.

Finita la celebrazione e una volta sepolto, gli invitati andarono al rinfresco a casa di Chris e i Tim e Karyn fecero vedere a tutti i video di quando era piccolo.


Will a un certo punto prese da parte Darren. << Senti, Darren, so che sei allergico ai gatti, ma… potresti adottare tu Brian? Lui mi soffia ogni volta che mi vede, mentre a te vuole tanto bene. Lo faresti? >> domandò. Il moro annuì.
 




*
 



Quella sera, Darren si portò a casa Brian e tutta la sua roba.

Posizionò la sua cesta in soggiorno e andò a dormire senza cena.

Rimase sdraiato sul suo letto a piangere lacrime calde e dannatamente amare, fino a quando non sentì delle calde e affusolate braccia che lo stringevano da dietro. Si voltò. Era Chris e gli stava sussurrando un “non preoccuparti, ci sono io adesso qui con te e ci sarò tutte le volte che ne avrai bisogno, ora però prova a dormire” disse.

Darren si rigirò e spense la luce. Chiuse gli occhi e continuò a sentire Chris cantargli Fuckin’ Perfect ed accarezzargli i ricci.

Si addormentò sereno. Chris lo stava abbracciando. Aveva ascoltato la sua richiesta.

 



Angolo di Sofia:
ciao a tutti!
non ammazzatemi, ma dopo quello che è successo oggi volevo sfogarmi con questa One Shot.
Comunque, Once a CrissColfer Shipper, always a CrissColfer Shipper!
A presto,
un bacio

  
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