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Autore: Maiko    14/06/2013    2 recensioni
Che c'è che non va in me? Continuo a fare questi sogni. E per qualche ragione tutti riguardano Sam. Devo essere malato o qualcosa del genere.
[Ultimate Spiderman - SpideyXNova]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Peter Parker, Sam Alexander
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Volevo solo precisare che la storia non è mia, ma è la traduzione (sì, questa è mia) della storia "Dreaming" di OkiKitty che ho letto su Fanfiction.net
Ho cercato il più possibile di mantenere lo stile dell'autrice, ma ovviamente con la traduzione alcune parti si sono perse un po'.
Invito quindi chiunque abbia un po' di dimestichezza con l'inglese a leggersela in lingua originale, perchè merita davvero!
Un'ultima cosa: in inglese, Sam chiama Peter "Web-head"; nella versione italiana della serie, ci sono stati episodi in cui il soprannome è stato tradotto più correttamente come "Testa di Tela", e altri in cui invece è stato usato "Testa di Ragno". Io ho preferito mantenerlo al secondo modo, più per abitudine che per altro.
Con questo vi lascio alla lettura; se voleste lasciare recensioni, credo che l'autrice ne sarebbe molto contenta.
Dreaming [ENG] ----> http://www.fanfiction.net/s/9093596/1/Dreaming 

 

1. Dream 1



- Peter POV -


Gettai lo zaino nel mio armadietto, e sospirai sentendo una voce familiare dire, "Ehi, Parker!" Seguita dal familiare bang del pugno contro lo sportello.
Mi girai per vedere il bullo dai corti capelli biondi venire verso di me.
"Flash," dissi semplicemente, e con il piede spostai lo zaino in modo tale da poter entrare semi-comodo nell'armadietto. Lui scattò tentando di raggiungermi più velocemente, soltanto per trovarsi improvvisamente a slittare sul pavimento bagnato nella mia direzione. Che strano. Non era bagnato prima. Una mano mi afferrò per il braccio strattonandomi via, appena prima che Flash scivolasse dritto dritto nel mio armadietto. La stessa mano che mi aveva afferrato sbattè lo sportello chiudendolo e mi si posò sulla spalla. La seguii con gli occhi trovandovi attaccato Sam Alexander, che al momento si stava piegando in due dal ridere. Con l'altra mano reggeva una scopa. Beh, questo spiagava il perchè del pavimento improvvisamente bagnato.
"Ahah- Oh, amico! Hai visto la sua faccia?!" disse con una lacrima che gli scendeva sulla guancia per il troppo ridere. Si calmò a sufficienza per raddrizzarsi e tirare lo scopettone umido al bidello, non troppo distante.
"Grazie amico!" continuò asciugandosi la lacrima, "Giuro, non ne avrei mai abbastanza."
"Nessun problema!" rispose il custode afferrando la scopa ed andandosene col suo carrello.
Sam mi mise un braccio attorno alle spalle. "Sul serio, Parker, devi ammettere che è stato geniale!" Mi girai per dirgli di lasciarmi andare, solo per trovarmi faccia a faccia con lui, il mio rivale. E intendo faccia a faccia sul serio. I nostri nasi quasi si toccavano, era davvero vicino. Mi voltai velocemente, arrossendo di imbarazzo. "Okay, si. E' stato abbastanza forte." Aspetta. Non era questo che volevo dire. Avrei voluto dirgli di lasciarmi andare, diamine. E forse che era stupido se pensava di rifarlo. Alzai lo sguardo vedendolo sorridermi e gli sorrisi a mia volta. Cosa? Non aveva alcun senso! Da quando io e Sam andavamo d'accordo? O scambiavamo due parole senza un insulto? Che stava-

Sbattei le palpebre e osservai il soffitto, la camera intera era immersa nel buio. Quindi era stato solo uno strano sogno? Beh questo spiegava molte cose. Lanciai un'occhiata all'orologio sopra la mia scrivania e notai che erano solo le 23:30. Mi ero addormentato soltanto per mezzora. Mi rigirai su un fianco cercando di prendere sonno un'altra volta solo per cadere dal letto e soffocare un gridolino. Sam era lì sdraiato, indossava una t-shirt e un paio di boxer. Stava russando leggermente e stringeva a sè il cuscino, un lieve sorriso dipinto sul suo viso.
Mi ci volle un attimo per ricordarmi anche del perchè fosse a casa mia. Mugugnai. Giusto, l'elivelivolo dello S.H.I.E.L.D. era esploso durante il combattimento con Green Goblin. Come avevo fatto a dimenticarmi che Sam divideva il letto con me? Avevo quasi perso la ragione dopo che zia May aveva deciso gli arrangiamenti per la notte.
Sospirai infilandomi nuovamente nel letto e gli diedi la schiena. Chiusi gli occhi e mi addormentai quasi immediatamente. Il sogno successivo era simile ad uno di quegli Harlem Shake che si trovano su Youtube, a parte il fatto che era ambientato nell'elivelivolo. Inutile dirlo, mi svegliai abbastanza in fretta, solo per scoprire che avevo preso sonno per dieci minuti. Gemetti di frustrazione. Si prevedeva una lunga notte.

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"Amico, hai un aspetto di merda," disse Sam senza mezzi termini.
Gli lanciai uno sguardo furioso, come se fosse colpa sua. In realtà non lo era, ma ciò non mi fermò certo dal cercare una scusa per biasimarlo. Avevo fatto un assortimento di sogni strani quella notte, la metà in tema Youtube. Gli altri erano stati soltanto una ripetizione del primissimo sogno.
"Ehi, non guardarmi come se fosse colpa mia," disse, alzando le mani in segno di resa.
"Sam ha ragione, Peter," disse Luke osservandomi le borse sotto gli occhi, "Almeno hai dormito stanotte?"
"Non molto bene," sbadigliai, "E' che non riuscivo a mettermi comodo."
Sam mi allungò un toast. "Si, beh, meglio che ti muova. Siamo in ritardo, Testa di Ragno." indicò l'orologio sul muro.
"Oh, merda!" boccheggiai, infilandomi il toast in bocca e afferrando lo zaino prima di correre fuori dalla porta.
Oh, sì. Si prevedeva un gran giorno. 

  
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