Piccola precisazione prima di iniziare:
la fan fiction è ambientata la mattina del 1° maggio 3019, giorno
dell’incoronazione di Aragorn. J
THE GOLDEN SUNRISE
1 maggio 3019
Era mattina presto e in città non si vedeva ancora
nessuno. Un silenzio rilassante si dipanava lungo le strade lastricate,
formando come un leggero velo di nebbia attorno alle mute abitazioni.
Faceva quasi impressione osservarla dall’alto e non
scorgere quel brulichio di persone che solitamente ne affollava le vie.
Un’alba dorata, come non si vedeva da molto, stava
sorgendo quel giorno, su Minas Tirith, i raggi del sole avevano appena iniziato
a far capolino all’orizzonte e il cielo si stava facendo lentamente più
azzurro. Uno spettacolo a cui tutti avrebbero dovuto assistere, ma che si stava
rivelando agli occhi di un unico osservatore che, silenzioso e attento,
scrutava l’orizzonte.
Nonostante fosse ancora molto presto l’aria era già
tiepida, ma un venticello fresco soffiava dal Nord accarezzando, fuggevole, il
viso dell’elfo e facendo svolazzare allegramente i capelli di Legolas che, in
piedi sulle mura, ammirava il sorgere del sole.
« Non è un po’ presto per starsene qui a guardare il
cielo? » una voce roca lo distolse dai suoi pensieri.
« Potrei farti la stessa domanda. » fece notare al
nano che gli si era appena avvicinato.
« Ma io non sono qui per guardare il cielo. »
« E per fare cosa, allora? »
« Fumare! » rispose l’altro sollevando la pipa che
teneva tra le mani.
« Quanta poesia. » commentò Legolas con un sorrisino «
Qui c’è un’alba meravigliosa… e tu fumi. »
Gimli borbottò qualcosa di incomprensibile, imprecando
contro il vento che rendeva vani i suoi tentativi di accendere la pipa. Quando
finalmente vi riuscì, trasse una profonda boccata, prima di rispondere.
« Non siamo mica tutti come voi Elfi! »
Legolas fece una smorfia: « Avanti. » gli disse poi «
Ammetti che nemmeno tu riesci a dormire. »
Gimli sorrise, tirando un’altra boccata di fumo.
« Non capita tutti i giorni di assistere
all’incoronazione di uno dei tuoi migliori amici! »
« “Uno dei tuoi migliori amici”? » disse Legolas
fingendosi pensieroso « E sentiamo un po’, gli altri chi sarebbero? »
Gimli gli lanciò un’occhiataccia.
« Smettila, elfo! Hai capito benissimo cosa voglio
dire, non farmi aggiungere altro perché non è da me e andrebbe contro tutti i
principi della mia razza! » faceva il duro, ma anche a lui scappò un sorriso.
I due rimasero in silenzio, continuando ad osservare
il cielo che lentamente si schiariva, tingendosi di oro.
Dopo qualche minuto, l’attenzione di Gimli venne
attirata da una leggera risata che il vento cancellò in fretta, rubandola e
portandola via con sé.
« Si può sapere cosa c’è da ridere? » domandò il nano,
osservando stupito l’elfo.
« Stavo pensando a una cosa che mi è successa circa
sessant’anni fa. » rispose Legolas.
Notando che Gimli lo osservava incuriosito, continuò:
« Quando ho incontrato una compagnia di nani che passeggiava per Bosco Atro. »
« Se non sbaglio, » lo interruppe Gimli « Non sei
stato molto gentile con loro, quella volta. »
Legolas sorrise, ignorando la provocazione dell’amico,
e continuò:
« Ricordo che puntai una freccia contro Thorin
Scudodiquercia. »
« Oh, questo poi è davvero comico! » borbottò
infastidito il nano.
« E gli dissi: “Non credere che non ti uccida, nano”!
»
« Mi spieghi cosa ci trovi di così tanto ridicolo in
tutto questo? Hai minacciato e catturato Thorin Scudodiquercia, nonché tutta la
sua compagnia, di cui faceva parte anche mio padre… e se non sbaglio li avete rinchiusi nelle vostre segrete! » la
voce del nano si faceva sempre più roca e infastidita.
« Appunto. » disse infine Legolas « Chi avrebbe mai
pensato che un nano, per lo più figlio di uno dei compagni di Thorin
Scudodiquercia, sarebbe poi diventato uno dei miei migliori amici! »
Legolas osservò il nano con la coda dell’occhio, e lo
vide rilassarsi e agitarsi imbarazzato sul posto. Non era una cosa decisamente
da lui.
« Quello che io invece non avrei mai pensato… » sbottò
tutt’un tratto Gimli con rabbia, facendo voltare verso di sé Legolas,
insospettito da quel tono « È che un elfo riuscisse a battere un nano in una
gara del bere! » concluse infine imbronciato.
Legolas scoppiò a ridere, sollevato.
« Se vuoi, ti posso concedere una rivincita. »
propose.
Gimli lo guardò di sottecchi: « Ma come sei gentile. »
ironizzò.
« Questo ed altro, per il mio migliore amico! »
Gimli borbottò nuovamente qualcosa, quindi i due
rimasero in silenzio ad osservare il sole che faceva capolino all’orizzonte.
« Da quanto non assistevo a uno spettacolo del genere.
» sospirò ad un tratto il nano « Un’alba d’oro! »
Legolas sorrise: « Perfetta, per il giorno
dell’incoronazione del re! »
Ciaooo!!
Ebbene sì, dopo aver rivisto per la
millesima volta il nuovo trailer della Desolazione di Smaug (lo adoro…) e aver
sentito, per la millesima volta, quella frase che dice Legolas puntando una
freccia a due centimetri dal viso di Thorin… non ho potuto fare a meno di scrivere
questa velocissima fan fiction.
Quando ho sentito Legolas dire “Non
credere che non ti uccida, nano!”, la mia reazione è stata: non farla tanto
lunga elfo… che tra 60 anni il tuo migliore amico sarà proprio un nano!!
Va beh, spero solo di essere riuscita a
trasmettere quello che ho provato io scrivendola e immaginando quei due… mi
piacciono troppo (ovviamente, intesi come amici, niente di più).
La fan fiction è movieverse, di solito
mi ispiro al libro, ma questa volta ho fatto un’eccezione! ;)
Spero vi sia piaciuta! A presto!