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Autore: Yuliya    14/06/2013    9 recensioni
Darcy osservava come rapito le graziose mani di Elizabeth correre velocemente sul pianoforte.
Canticchiava un motivetto scozzese mentre le dita affusolate sfioravano con armonia i tasti.
Darcy pensava che non esistesse passatempo migliore dell’ammirare la sua amata. Non si stancava mai, e mai si sarebbe stancato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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So insecure


 


Darcy osservava come rapito le graziose mani di Elizabeth correre velocemente sul pianoforte. Canticchiava un motivetto scozzese mentre le dita affusolate sfioravano con armonia i tasti. Era convinto non esistesse passatempo migliore dell’ ammirare la sua amata. Non si stancava mai, e mai si sarebbe stancato.

Oramai il loro antico  -e a tratti doloroso- passato era stato archiviato e i due vivevano insieme, felicemente sposati da diversi anni. Eppure Darcy tentava  ancora di farsi perdonare in tutti i modi possibili: comprando i vestiti più belli alla sua amata, aiutandola e appoggiandola nelle decisioni, aumentando lo stipendio della servitù. Perché cercava davvero di andare avanti, ma si smarriva in continuazione nel passato.

Era talmente pazzo di Elizabeth, da domandarle senza sosta se c’era qualcosa che potesse fare per compiacerla, ma lei rispondeva sempre nel medesimo modo: “Mi basti tu.”

E a quelle parole Darcy percepiva il cuore scoppiargli pazzo nel petto, e si sentiva un incosciente a dubitare dei gesti pieni di devozione che Elizabeth gli mostrava ogni istante della loro vita coniugale.

Tuttavia quel capriccio tornava a fargli visita e lui nuovamente si chiedeva se avesse fatto il possibile. Come quella volta.

“Hai bisogno che faccia qualcosa per te, mia cara?” 

Le si avvicinò, appoggiandosi al pianoforte finemente intarsiato in oro. Aveva alzato lo sguardo dalle sue mani strette spasmodicamente attorno al ripiano in mogano per poterla scrutare negli occhi e perdersi in quel mare oscuro che per lui, ormai abituato a navigarci, era più trasparente e limpido di un torrente.

Elizabeth spostò l’attenzione dalla tastiera all’uomo che le stava davanti e un sorriso spontaneo prese forma sul suo bel viso. Non si era nemmeno accorta che vi fosse qualcun altro nella stanza eccetto lei, concentrata com’era nel provare a suonare qualcosa di decente.

“No, a meno che tu conosca qualche mezzo per farmi diventare più abile. Non sto notando evidenti miglioramenti, nonostante suoni molto più spesso di prima” rispose pronta la donna, ridacchiando amabilmente. Erano passati diversi anni, ma il suo temperamento ironico restava lo stesso che era solita esibire in gioventù.

“Non potresti essere più perfetta di così. Sei tra le migliori suonatrici di tutta la contea che abbia mai avuto l’onore di ascoltare.” 

“Mi lusinghi. Sei sempre troppo gentile.”

Darcy pensò che non lo era per niente, gentile. Avrebbe voluto donarle il mondo, anzi, l’intero cosmo. Era realmente convinto che il suo amore non fosse abbastanza per la magnifica donna che aveva avuto l'ardire di accettarlo come sposo.

“Se solo potessi fare di più…” si lasciò sfuggire. Elizabeth lo guardò confusa e Darcy per non farle notare la sua espressione imbarazzata da quel pensiero che voleva rimanesse privato, volse lo sguardo verso i vasti terreni di Pemberley.

Un fatto era segregare in un angolo remoto della mente certi dilemmi, un altro era farseli sfuggire ad alta voce. Quello era l’ennesimo effetto che gli procurava la presenza di Elizabeth.

“Fai fin troppo, e non potrei desiderare un marito migliore” lo rassicurò Elizabeth, alzandosi dalla sedia in velluto rosso. Gli si avvicinò, per poi appoggiare delicatamente una mano sulla sua guancia e prendere ad accarezzarla.

Darcy, che nel frattempo si era rigirato, seguì il movimento come incantato: era ammaliato, soggiogato. Come poi Elizabeth riuscisse a sortire un simile effetto su di lui, gli era tutt'ora ignoto. Non era mai riuscito a comprendere il motivo e forse non l’avrebbe compreso mai, nemmeno stando un'intera vita a contatto.

“Sono stato un folle Lizzy. Mi dispiace per le terribili parole che hai dovuto subire.”

“Ancora per quell’episodio?” Elizabeth ricordava benissimo la prima volta che "il Darcy borioso" le si era proposto. Si era sentita umiliata, ma aveva accettato con orgoglio quella presunta dichiarazione -solo perchè proveniva da un uomo della sua elevatura-, per poi rifiutarlo categoricamente. Però dopo la famosa lettera e la visita con gli zii nella lussuosa dimora, la sua opinione a riguardo era decisamente cambiata.

“Anch’io ero in errore a giudicare senza prima conoscerti. Ma rammenta che senza il passato il presente non ha consistenza, e probabilmente non ci ameremmo in ugual maniera se ci fossimo approcciati in modo diverso” concluse la donna, avvicinando piano il viso a quello del marito. Gli posò un leggero bacio sul naso, sorridendo appena quando lo sentì fremere sotto il tocco dei suoi polpastrelli.

“Mi incammino per i giardini. Se vorrai farmi compagnia, saprai dove trovarmi” e senza aggiungere altro, lanciò un ultimo sguardo a Darcy prima di chiudere dietro di sé la porta.

L’uomo rimase impietrito nella stessa posizione di quando lei l’aveva accarezzato. Con quel gesto terribilmente dolce e materno, aveva scacciato tutti i pensieri che fino a pochi istanti prima gli avevano afflitto la mente. Darcy non ricordava nemmeno il motivo per il quale dovesse parlare con Elizabeth.

E ancora una volta si rese conto che l’amore era l’arma migliore per uscire sconfitti da un dialogo. O almeno, nel suo caso.






 
Angolo autrice:
non so nemmeno da dove mi sia venuta fuori questa razza di os. Ho cenato, ho mangiato la pizza alla salsiccia, e in un quarto d’ora ho scritto questa storiella.
Promemoria: non mangiare la pizza prima di entrare su efp ahahaha.
Vabbuò, ho tentato di analizzare il tormento di Darcy: di non essere abbastanza e di fare ancora del male a Elizabeth per quel che riguarda il passato. In questa os Darcy appare molto insicuro, forse fin troppo…ma avevo voglia di farlo così. E poi non è forse vero che l’amore rende insicuri? Noi non sappiamo che sia successo dopo la fine di Orgoglio e Pregiudizio, e per quanto è possibile immaginare, magari lui ha accantonato per sempre l’arroganza per diventare insicuro e titubante.
Visto che la mia scorsa os vi era piaciuta, spero che anche questa la eguagli.
Un bacione, e fatemi magari sapere come la trovate :)
   
 
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