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Autore: Morthien    14/06/2013    4 recensioni
Una storia dagli occhi del "cattivo", un mistero da risolvere tutto nuovo. Riario: un continuo scavare a fondo in una personalità, in un mistero, in un viaggio, in un amore. E Leonardo, intelligente e spavaldo, non può farsi sfuggire qualcosa di così interessante, qualcosa che i due vogliono allo stesso modo ma per scopi divergenti: il sapere.
Dal Capitolo 1-
...La leggenda narra che solo una piccola, minuscola parte sia rimasta del semi-dio: ciò che gli permetteva di conoscere il fato e che ancora oggi mantiene il sottile equilibrio dell'oscuro avvenire.
Si dice che quella scaglia sia stata ulteriormente imprigionata dal Dio d'Egitto nel punto dove tutto è stato sacro e limpido, un luogo che solo Ra stesso conosce...
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Girolamo Riario, Leonardo da Vinci, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La profezia

1477 - Roma
Sorrise. Il Duca Sforza era stato ucciso, i suoi uomini avevano fatto un buon lavoro. Grazie al loro intervento ora non solo Milano era in subbuglio, ma Firenze era nel panico più totale, e probabilmente anche Lorenzo De Medici stesso. Increspò le labbra pensando a quel fiorentino imprecante che lanciava fogli all’aria, e in un momento sfogò in una fragorosa risata. Tutto era perfetto, troppo.
All’improvviso entrò Nadirah, la sua serva preferita. Gli piaceva il suo corpo, soprattutto senza quelle sudice vesti che era obbligata a portare. Più volte aveva fantasticato su quelle forme perfette, immaginava la pelle bronzea di lei mischiata alla propria, bianca, in una dolce lotta di passione.
- C.. Cosa accade?- riuscì a dire Riario prima che il flusso dei pensieri sorpassasse il limite.
- Signore, il Santo Padre la attende.-
- Il mio panpepato?-
La donna annuì, si avvicinò al Conte chinandosi lentamente di fronte a lui, mentre lo straccio che l'avvolgeva scivolava dal prosperoso seno; la donna alzò lo sguardo verso il padrone. Riario non si fece ripetere due volte quel chiaro messaggio silenzioso. Mise il suo volto di fronte a quello di lei e con decisione lo afferrò accarezzando quella pelle così morbida, con il pollice, creando piccole linee circolari.
Rimasero così, per qualche secondo, forse più di un minuto, a osservare ogni piccola pagliuzza dei loro occhi, i suoi neri come la pece, misteriosi, sprezzanti e poi quelli di lei.. carichi di speranza, luminosi. Ma in un momento Nadirah si ritirò, si inchinò e percorse la stanza al ritroso, portando nuovamente su la veste calata. Si ritrovò solo nel suo studio, deluso e amareggiato. Fece qualche passo avanti e indietro nervosamente, colpì con un pugno la scrivania e si avviò da Sua Eccellenza.
Era sempre costretto in quella prigione che chiamavano chiesa, soggiogato da quel padre che non lo aveva mai riconosciuto e condannato ad essere la sua ombra e, cazzo, nemmeno una serva voleva stare con lui. Si sentì subito peggio dopo averlo pensato, perché sapeva quanto Nadirah fosse pura e sincera ed anche per questo lo affascinava: non avrebbe mai preteso niente da lei. Tuttavia si sentiva agitato, forse perché non aveva idea di cosa gli avrebbe detto Sisto, forse perchè aveva solo un pessimo presentimento.
Arrivato davanti ai portoni fece un cenno alle guardie che, in sincronia, si fecero da parte, mentre davanti a lui si apriva la maestosa navata. Al centro della sala, sul suo sfarzoso trono, sedeva il Papa.
-Mi ha cercato padre?-
-Santo padre- corresse indignato Papa Sisto IV. -Come ben sai- riprese -è andato tutto secondo i piani: l'alleanza tra Firenze e Milano è ormai giunta al termine e ora è tutto nelle tue mani-.
La fronte di Riario si corrugò mostrando un'espressione di perplessità accompagnata dal suo solito sorriso sghembo.
-In che senso.. Santo Padre?- chiese calcando la parola 'santo' in modo quasi derisorio.
-Milano è sola e ha bisogno di un nuovo sostegno e che c'è di meglio se non un matrimonio?-
Il conte sgranò gli occhi.
-Ma..- cominciò, senza concludere, realizzando di non avere alcun potere. -Quindi chi dovrei sposare?-
-Caterina Sforza- rispose con risoluta calma, squadrò per un secondo il nipote e poi ricominciò- al momento ha solo dieci anni, ma scommetto che la sua giovane età renderà tutto più... divertente-
-Come desidera- riuscì a dire Riario, anche se era riluttante all'idea. Fece per andarsene.
-Conte?- chiamò il Papa, facendolo voltare nuovamente. Tese la mano e sillabò:-L'anello-.
Girolamo si avvicinò suo malgrado e, compiuta ogni riverenza, girò i tacchi e percorse la navata mentre il suono dei suoi passi echeggiava, scandendo tutta la sua ira e il suo odio.




L'angolo di Morthien...

Bonjour! Comment ça va?? Io sono Morthien, una giovane donna che soffre di duplice personalità.. Nei giorni dispari sono Luthien in quelli pari Moriayel e a Natale un orco divoratore, effettivamente è tripla .-.
Cooomunque

Questa storia è nata, ovviamente, vedendo quel fantasmagorico telefilm che è Da Vinci's Demons, e la mia mente, già mal messa, si è messa al lavoro. 
Infatti qui racconterò la storia 'sotto gli occhi di Riario',non mancherà la presenza di Leonardo e sarà straripante di booom baaaam e tunf!! e un NUOVO MISTERO BELLO FRESCO DA RISOLVERE!!
quuuiindi godetevela!!!
Au revoir, Morthien.

  
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