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Autore: Elisabeth Carol Black    15/06/2013    3 recensioni
"Credevo che con quella cicatrice ti dovessero portar via il bulbo.
Mi dovevo ricordare di cavarti gli occhi, prima di seppellirti.
Ti avrei restituito all’oceano." (Dal primo capitolo. Scritto da LeniLisbon )
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"«Non solo il caldo. Ora anche tu mi rompi i coglioni. Torniamo a quando mi chiamavi "signore"? Maledizione,che coglione sono.» Prese un asciugamano.
«Avresti potuto evitare oggi. Fa un caldo bestiale.» dissi ghignando.
«Cosa? Vedermi tutto bagnato ti eccita?» sussurò suadente. " (Secondo capitolo. Indovina di chi sono le dita le quali hanno digitato questa nefandezza? :3)
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Due autrici messe male (Smell di più,ma anche lei non scherza vi assicuro..) unirono le loro forze. Per cosa? Beh,per loro.
Sì,avete capito. :3
Genere: Demenziale, Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Furry
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QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO TRATTATE E DESCRITTE  IN MODO ESPLICITO, CHI NON GRADISCE IL GENERE È PREGATO DI NON LEGGERE.  

 

In realtà è solo,interamente, un porno gay questo LOL

 

Siete stati avvertiti.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                      -The Fable Porn.
 
 
 
 
        Un consiglio per la vita? Se davanti a voi si presenta un uomo con baffi biondi,occhi azzurri e cappello alla pescatora,
                                             scappate. 
                                                         
 
 
 
 
Tutto è cominciato un giorno qualunque. Un giorno fatto di noia. E di caldo.
Sembra proprio l'introduzione di un porno. O forse di una favola,non saprei.
Che cazzo sto dicendo? È proprio così. Una favola porno.
Una favola porno? Suona benissimo!
Yuri era impegnato opportunemente a bestemmiare in russo. O almeno credo. Non conosco il russo. Ma valutando la rabbia ed il rancore,le quali parole erano impregnate..beh..sì. Stava bestemmiando.
Non ricevavamo più notizie da qualche giorno. E la normalità o la tranquillità non fa per noi. Di solito la calma viene prima della tempesta.
Annoiato nel sentire bestemmie che non comprendevo per nulla,probabilmente la lingua russa possiede molti vocaboli per questo scopo,decisi di cercare Price. Se lui stava bestemmiando,avrei potuto almeno comprendere e annuire con enfasi. Giusto per far qualcosa,eh. L'ho detto che era un giorno noioso.
Annusai l'aria per ricevere un qualche segnale del suo passaggio. Per non vagare come un idiota. E soprattutto per non pensare.
Mi fidavo del mio istinto animale.  
Okay,va bene. Non volevo sforzarmi,lo ammetto.
Tabacco? No,nulla.
Non aveva fumato. Ciò era strano. 
Illuminato come Newton quando venne colpito dalla famosa mela,mi dirigevo deciso verso l'esterno.
Strano. Allora sapevo ragionare lucidamente nonostante il fottuto caldo.
Infatti era lì. Era piuttosto abitudinario. Un bene per me quel giorno. Non mi volevo per niente friggere il cervello.
Dannata Africa.
«Price. Dovresti cambiare un po' le tue abitudini! Sei facilmente rintracciabile.» dissi sorridendo.
Finita la sua serie di flessioni decise prima di degnarmi di un innervosito sguardo e poi si alzò prontamente.
Come al solito,la sua maglietta era fradicia. Chissà quante ne aveva fatte.
«Non solo il caldo. Ora anche tu mi rompi i coglioni. Torniamo a quando mi chiamavi "signore"? Maledizione,che coglione sono.» Prese un asciugamano.
«Avresti potuto evitare oggi. Fa un caldo bestiale.» dissi ridendo.
«Cosa? Vedermi tutto bagnato ti eccita?» sussurò suadente.
Sentii del caldo al basso ventre.
Abbassai lo sguardo,visibilmente imbarazzato. Oh,cazzo.
L'effetto causatomi da quei verbi poteva essere riassunto così: un'erezione.
Sì,un'erezione che spiccava il volo. Sì,spiccava il volo. Maestosa e letale come una fottutissima erezione indesiderata.
Insomma,il meglio che si possa desiderare,porca troia.
Sorrise,una strana luce nei suoi occhi.
Merda,merda,merda.
«Allora questo giorno non si concluderà male come avevo teorizzato..»
Spalancai gli occhi. Non intendeva davvero...
«Cosa? Vorresti restare con una fastiosa erezione insoddisfatta?» disse ironico,avvicinandosi lentamente a me.  
Mi spalmai contro il muro erroneamente. Non avevo calcolato cosa ci fosse subito dietro di me.
Porca puttana.  
Sentivo il mio corpo urlare,voglioso di attenzioni.
L'erezione mi pulsava terribilmente.
Ma che cazzo?
Ma da quando volevo le attenzioni di un uomo?
In un attimo fu sul mio collo. Cominciò a baciarlo lentamente. Sospirai di sorpresa e di piacere.
Per alcuni secoli,per me furono secoli,continuò a torturarmi con baci lenti e mirati.  
Di botto si staccò e mi sussurò rauco: «Non voglio che sia una sveltina. Voglio godermi il tuo corpo più lentamente possibile. Sarebbe un peccato.»
Non riuscii quasi a decifrare le parole che si avventò nuovamente leccandomi il pomo d'adamo come se fosse un lecca lecca.
Ero incollato ai suoi movimenti. Il mio corpo non rispondeva più ai miei ordini. Ero letteralmente andato a puttane.
Sempre molto lentamente cominciò a scendere,leccando e succhiando la pelle fino alla clavicola.
Sentivo bruciare ogni centimento di pelle che lui aveva visitato. Ed i miei gemiti erano già ai limiti della decenza.
Accarezzò con le punta delle dita i miei pettorali. Si soffermò a succhiare la clavicola con improvviso ardore.
Sembrò accorgersi del fatto che portavo le piastrine solo ora. Mi guardò per un attimo ghignando. Le toccò lievemente,le portò alla bocca e ci giocò con la lingua allusivo.
Infilò le sue mani sotto la mia maglietta. Aveva aumentato il ritmo. Era frenetico. Mi lasciava senza fiato.
Mi ferii il labbro inferiore a forza di mordere. Sangue.
Fissò il sangue che scendeva dal labbro e lì passò la lingua.  
Lo supplicai di fermarsi. Invano.  
«Che ne dici di andare in un posto un po' più appartato? Non voglio di certo intrusioni....» zufolò incatatore al mio orecchio.
Destro? Sinistro? Non ricordo.
Mi prese per la mano e lo seguii docile.
Destra? Sinistra?
Ah,lasciamo perdere.
Mi aveva drogato. Non c'è altra spiegazione.
Percorremmo velocemente l'ingresso mano nella mano. Lui scrutava con occhio attento.
Fu allora che notai la sua erezione. Diventaii rubizzo,strabuzzando gli occhi.
Non descrivo nulla. Potrei passare per depravato.
Va bene,cazzo. 
Lo faccio.
Un solo termine: altisonante.
Cercai di distogliere lo sguarda da quella cosa... ma nulla.
Ma dio mio. Solo ora sono così gay?
Ma quella cosa..
Quella cosa.  Torreggiava,si stagliava.
Ho capito. Quell'uomo mi rende gay. Anzi,non lui.
Quella cosa.
E lui.
La stavo fissando.
«Non sai che ti faccio.» dichiarò senza voltarsi. Un brivido attraversava come un scarica la mia colonna vertebrale scuotendola tutta.
La mia erezione.
Non ce la facevo davvero più.
«Tsk,fammi vedere cosa sai fare.» biascicai per preservare un po' di dignità,sfidandolo.
Si fermò di botto. Eravamo arrivati a destinazione.
Aprì la porta,quasi sfondandola.
Oh,cazzo.
Ne aveva voglia proprio.
Mi spinse sopra il letto con violenza.
Istintivamente chiusi gli occhi.
Quasi per proteggermi.
 
«Non provare a cavartela così..» mi sibilò. Aprii gli occhi e lo fissai.
«Peccato.» aggiunse.
A quel punto riuscii a sentire chiaramente la sua mano infilarsi nei miei boxer e muoversi.
«Non sai proprio fare di meglio?» riuscii a dire ansimando piano.
«Non sfidarmi..» mi sussurrò così piano che sembrava più un soffio di vento che una serie di parole.
Da quel momento la cosa si fa leggermente confusa.
Ricordo la sua mano,la sua bocca,la sua lingua che mi passavano da ogni parte.
I suoi baci che non si fermavano da nessuna parte..come se il mio corpo fosse un campo di battaglia e lui dovesse prendere possesso di più basi possibili..poi rallentò il ritmo,scivolando con la lingua... lì.
Rimasi interdetto per qualche secondo.
Ero nella merda.
Ma adesso...toccava a me. Cosa credeva? Che sarei rimasto immobile a subire tutte le sue porcherie e le sue angherie senza fare nulla?
Eh,no. Tu non sai con chi hai a che fare!
Proprio mentre succhiava al massimo,diedi un colpo di reni e ribaltai le nostre posizioni.
«Cazzo,ora comando io!» sibilai forte staccandolo dalla mia bocca per mezzo secondo netto.
Ritirò la mano con la lentezza di un bradipo ma,a quel punto,che si fottesse lui e la sua mano!
Adesso ero io che comandavo quel dannatissimo e perverso gioco. Quel gioco a cui lui mi aveva costretto.
E che,adesso,non volevo certo far cessare proprio sul più bello!
«Non provare a venire prima di me..o quella sudata di prima non ti sarà servita a niente.» gli sibilai.
Mi fissò come si guarda una mitragliatrice nuova,immacolata,su cui sei il primo a mettere le mani sporcandola del tuo essere.
La mia mano seguiva come esattamente ciò che lui aveva fatto come la matita che traccia la mappa e la mia lingua.
Adesso,quello a gemere come un cane era lui.
«Ti sei divertito abbastanza?» mi chiese divertito ad un certo punto.
Lo scrutai sorpreso. 
«Non sai davvero come si fa..sei solo un bambino..» continuò passandomi la sua lingua dietro l'orecchio.
Abbassai la guardia per un solo momento. Un fottutissimo momento. E lui mi ribaltò di nuovo.
Eravamo tutti e due ai limiti. Chi sarebbe venuto per primo? (Ma che cazzo,sembra una telecronaca sportiva.)
Riprese il suo lavoretto su di me esattamente da quando si era interrotto.
Non smise un attimo,anzi accelerò.
Mi tappai il cratere. Lo era diventato un catere. La mia bocca traditrice.
Per non urlare come le ragazzine.
Infierì sul mio povero orecchio e parlò con lentezza.
«Vedi come fanno gli adulti?»
Mi alzò una gamba e se la mise sopra la spalla. Ma che stava facendo?
«Sai,gli adulti fanno altre cose oltre a limonare e a farsi delle seghe.. sai?»
Quello sguardo. Quegli occhi. Quelle parole. Non aveva davvero intenzione di farlo.. non poteva davvero pensare di farlo!
E invece sì.. la sua mano,o meglio,due delle sue fottutissime e magnifiche dita di fuoco entrarono dentro di me con la forza di un tornado.
Credo che sia scappato un urlo perchè il bastardo si chinò su di me.
«Non devi urlare..altrimenti qui ci sentono tutti.» sibillò infilandomi di nuovo la lingua in gola.
Le mani..la lingua..
Si rialzò a fissarmi.
«Adesso cosa ne dici?» mi chiese con quella sua velata ironia.
Hai davvero bisogno che ti risponda,fottuto pervertito?
«Niente di che..» annaspai.
Ma perchè lo stavo provocando? Insomma.. tutto ciò era davvero imbarazzante ed io che facevo?
Lui mi sorrise in modo così malvagio che credo sia stato il diavolo in persona ad insegnarglielo.
Risalì ancora con la lingua fino alle mie labbra dalle quali colava ancora un rivolo di sangue. Lo seguì e si fermò un momento a succhiarmi il labbro dal quale usciva.
Respirai un momento..per modo di dire e come se fosse possibile!
Il mio corpo era bollente,ogni cellula lo voleva... credo che i mitocodri stessi stessero esplodendo! Era quasi un dolore fisico.
Poi lo sentì. Un bacio alla francese? Ma che cazzo dico..perfino un francese sarebbe rimasto interdetto di fronte a quello!
La sua lingua pareva una spatola dentro la mia bocca. Esplorava ogni millimetro,impedendomi quasi la respirazione!
Già ero semi sepolto dal suo corpo,con la nuca affondata nel cuscino e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che era tutto terribilmente,dannatamente,fottutamente eccitante!
Si ritirò un momento e riuscii a riprendere fiato per un secondo,poi attaccò di nuovo.
Ma chi cazzo glielo aveva insegnato? Voglio il nome.
Stavolta rispese a scendere,delicato come una piuma.
La sua mano,inversamente andava avanti e indietro come un proiettile e,ogni volta che scendeva,mi causava un'eccitazione maggiore.
Non sapevo davvero quanto avrei potuto resistere prima di venire.
Mi morsi la lingua quando mi accorsi che i miei versi di puro piacere non solo avevano superato la decenza..mi scandalizzavo da solo a sentirli. E,più lui sentiva,più aumentava il ritmo.
Un fottutissimo circolo vizioso che aveva intenzione di fermare.
Morsi un po' troppo forte e il sapore ferroso invase la mia bocca.
Non so,forse era proprio quello che si aspettava perchè tornò immediatamente dentro e succhiando la mia lingua come se fosse un dannatissimo Ciupa Ciupa!
Era la sensazione più piacevole e più orribile al tempo stesso.
 
Si fermò.
«Hai sentito anche tu?» chiese indugiando appena.
Non ho sentito un cazzo. Continua,porca troia!
«No..» risposi trattenendo un gemito.
Infilò le dita ancora più in profondità e girò un po',fecendomi gemere ancora.
«Io ho sentito qualcosa..» ripetè serio.
Che cazzo continui a scoparmi se hai sentito qualcosa?
Non so dove ma trovo la forza di prendergli la mano e bloccargliela.
«Cosa hai sentito?» chiedo. Purtroppo per me ho imparato a fidarmi dell'istinto di Price,difficilmente si sbaglia.
Mi guardò e sorrise.
«Questo non vuol dire niente per noi..ci penseranno gli altri..» mi rispose disinteressato poi leccandosi un poco il labbro.
Gli tirai fuori le dita a forza.
«Adesso dimmi cosa hai sentito.» mi imponsi.
«D'accordo.»
Si alzò da me facendo un poco spalluccie.
Non sapevo se stesse fingendo o meno..ma era eccitante. Forse più di prima. Sapere di potermelo scopare durante una situazioni pericolosa....
Sbirciò da una feritoia nel muro,giusto un buco (come uno a caso che mi veniva in mente e che avrei voluto infilarci qualcosa dentro io.. oh,cazzo. Seriamente. Che gay che sono.) abbastanza grande per far passare la canna di un fucile.
«Come immaginavo..» mormorò.
«Fammi vedere!» esclamai gettandolo di lato con violenza,un po' come fa sempre lui,e mettendo l'occhio nel buco.
Ero a culo all'aria. En plein air.
Sono due jeep piene di stronzi armati fino ai denti.
Cazzo,cazzo. Cazzo..
Di fretta e di forza,pure balcollando, mi tirai su jeans e boxer.
«Se non ricordo male..da qualche parte qui ci sono dei fucili di riserva..» disse armeggiando un po' con le piastrelle del pavimento.
Estrae un bel M4A1,una delle mie bambine preferite,ed una serie di caricatori.
«Ce n'è solo uno..spara tu!» decise lanciandomelo.
Avevamo più o meno la stessa abilità nel tiro al bersaglio,ma forse ero un po' meglio di lui?
Ero così inorgoglito che mi dimenticai quasi in quale posizione dovevo stare per inserire la canna nell'apertura.
In ogni caso..ci pensò lui.
«Dato che sei impegnato.. io penserò a divertirti.» disse con un beffardo sorriso in faccia.
«Cosa?» esclamai inutilmente. Inutilmente perchè mi girò letteralmente la faccia verso il muro,per sbirciare da un'apertura poco più piccola della mia.
Mi mise il fucile in mano.
«Spara e ammazzali tutti quei bastardi figli di puttana.» mi ordinò.
Sparai il primo colpo. Colpito!
Che cazzo!
Mi tirò giù i jeans!
«Ma ti sembra il caso?» quasi urlai girandomi verso di lui.
«Non distrarti,coglione!» mi disse,di nuovo girando la testa a forza.
Sparai ad un'altro soldato: centro!
Cazzo! Centro anche lui!
Ecco..ora sapevo cosa significasse esattamente la proverbiale frase "prenderlo nel culo"! Fa male. Cazzo.
«Price...» sussurrai.
«Io mi sto annoiando e tu mi farai divertire! Ora pensa solo a sparare!»
Mi girai,eccitato,di nuovo per sparare ad un altro soldato.
Nell'esatto secondo in cui premetti il grilletto e il proiettile uscì dalla canna..lui spinse.
Mi entrò in corpo con la stessa forza del proiettile che sparai. 
«Concentrati solo a sparare..» sussurra leccandomi la porzione di pelle dietro l'orecchio.
Ci provo e ne prendo un'altro.
Altro colpo di reni suo,altra ulteriore penetrazione,altra ondata di piacere travolgente,altro mio gemito di piacere che sale.
«Per ogni centro che fai,farò centro io..» mormorò.
Oddio. Lo odio. Lo odio con tutto me stesso.
Uno a destra,preso! Penetrazione e gemito! Cazzo,ma perchè doveva essere così terribilmente piacevole?
Uno sulla sinistra: centrato! Altro colpo e altro spasmo.
Ora si annoiava,lo capivo dalla minore energia. Entrambe le mani mi vengono davanti.
Adesso è chiaro che il mio culo e il mio pene non mi appartenevano più. Ero totalmente nelle sue mani.
Più sparava,più lui sfregava e penetrava.
Era così difficile concentrarsi  quando le mani  scivolano sinuose avanti e indietro.  Non sarei resistito a lungo.
Per fortuna i nostri compagni cominciarono a sparare e i nemici erano pochissimi.
Altre due colpi e sono tutti k.o.
A quel punto lasciai cadere il fucile.
Mi girò e mi spinse contro il muro con violenza.
Adesso eravamo petto contro petto,a fissarci negli occhi.
Le sue dita riprendono ad armeggiare dentro con più energia di prima.
L'altro mano,libera,passò al mio pene.
La sua bocca,libera da tutto,si chiuse sulla mia.
La sua lingua cerca di mangiarsi la mia bocca.
È la sensazione più meravigliosa che ci sia,mi sento in paradiso,è come volare sempre più in altro.
La mia mano scende verso il suo di pene.
È eccitato quanto me perciò mi basta stuzzicarlo un po' per sentire i suoi primi gemiti.
Sento che sto per venire,a giudicare dalla sua frenesia,anche lui.
Estasi.
Insieme.
Siamo venuti tutti e due nello stesso momento.
Conosco troppo bene Price da sapere che se comincia una cosa la vuole finire. Non ha finito con me.
Infatti mi prende per il pene,così che io sia costretto,a gambe aperte ad avvicinarmi di più.
«Per ora ti sei salvato..ma fidati..la prossima volta...nessuna sparatoria ti salverà.» mi informa.
Si alza e se ne va come se niente fosse accaduto.
Si è allacciato i pantaloni così in fretta che non me sono manco accorto.
Cazzo... ha detto che lo rifaremo...non vedo l'ora o piuttosto spero che non accada mai più?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
......*coff*  -Vi prego,ragazze. Non venite tutte insieme. E se venite.. almeno fatelo silenziosamente :c
 
Allora... sono riuscita ad attuare quello che mi ero prefissata.  Mi sembra un testo abbastanza carino.
....
MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHA *agita le braccia come una pazza fangirl schifosa*
Sembra un hentai :') senza trama nè senso <3
*chiude gli occhi per calmarsi*
....Alloora. (..)  Vi chiedo scusa per il ritardo mostruoso. Ma son così,sorry :c  (don't hate me,plz. )  
Spero abbiate notato che ho cercato di uscire un po' dal mio stile. (Ringrazio un'amica che mi ha supportata <3 grazie,non ce la avrei mai fatta senza di te <3)
L'alternanza fra il presente e il passato è voluto,nel caso non avreste capito.
 
 
*Comunicazione di servizio*
Ah,è vero.  La long "I waited for you" ristagna come non mai. Ma spero che con le vacanze il mio cervello si attivi.
 
P.s: Scrivetemi,ragazze <3 
   
 
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