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Autore: jekikika96    16/06/2013    2 recensioni
* dal prologo*
Si tolse il cappuccio del mantello scoprendo così, una folta chioma nera e un viso dalla bellezza irreale, accentuata dalla presenza di due occhi rossi come il sangue. (....)
La donna si avvicinò con lentezza quasi cerimoniale alla grande pietra, ricoperta di antiche incisioni, che svettava al centro della radura.(....)
Sollevando le mani al cielo Visaya cominciò a pronunciare una formula sconosciuta nella lingua magica. Satra non era una grande maga e capiva a stento la lingua magica ma con le sue poche conoscenze capì cosa stava per accadere e ne fu spaventata.
All’improvviso attorno alle braccia di Visaya apparvero delle lingue di fuoco che salirono fino alle mani per posarsi come due fiamme sui suoi palmi bianchi.
Continuando a recitare imperterrita la formula, Visaya posò le mani sulla pietra.
Le fiamme si espansero dalle sue mani all’interno di tutte le incisioni facendo aumentare la luce che divenne quasi accecante.
La litania di Visaya era sempre più veloce e il bagliore talmente forte che costrinse Satra a coprirsi gli occhi.
Tutto terminò in un esplosione di luce che le avvolse entrambe.
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Spero di avervi incuriosito :)
passate e recensite numerose !
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       Prologo                        
 
Il respiro era affannato, le chiome degli alberi impedivano alla luce della luna di illuminare il sentiero, i rami le graffiavano il viso e il corpo, eppure non poteva fermarsi.
Continuò a correre, stringendosi al petto il fagotto che portava tra le braccia e pregando che mancasse poco.
Incredibilmente dopo pochi metri scorse il varco nella folta vegetazione.
Con un ultimo sforzo lo oltrepassò e si ritrovò di fronte al portale.
Alzò lo sguardo al cielo, ora che era fuori dalla foresta poteva vedere bene la Luna e le stelle. 
“Manca poco” pensò con un pizzico di speranza.
Poi un lamento attirò la sua attenzione sul fagotto che abbracciava con apprensione  – Shh… non preoccuparti piccola, tra poco sarai al sicuro – “ se solo si sbrigasse “ aggiunse tra se e se mentre posava un bacio leggero sulla fronte della bambina.
Uno scricchiolio alle sue spalle la fece voltare di scatto, “ci hanno trovate “ pensò allarmata.
Ma tirò un sospiro di sollievo appena il viso dello sconosciuto venne illuminato dalla debole luce lunare.
-         Finalmente Satra, appena in tempo – disse con un sorriso tirato
-         Chiedo scusa Mia Signora, stavano per scoprirmi e ho dovuto inventare una scusa plausibile sul momento –
Satra chinò la testa con deferenza e si diresse verso la donna per prenderle dalle mani la bambina
-         Grazie, con lei in braccio sarebbe stato più difficile - dicendo questo si tolse il cappuccio del mantello scoprendo così, una folta chioma nera e un viso dalla bellezza irreale, accentuata dalla presenza di due occhi rossi come il sangue.
Il punto in cui si trovavano era una piccola radura, appena fuori la Foresta degli Spiriti.
La donna si avvicinò con lentezza quasi cerimoniale alla grande pietra, ricoperta di antiche incisioni, che svettava al centro della radura.
Satra però la guardava dubbiosa e con un po’ d’incertezza disse
-         Mia Signora…-
-         Ormai non ha più senso chiamarmi così Satra, chiamami Visaya –
-         Certo Mia..ehm, Visaya. Lo sapete che io provo una grande ammirazione e un grande rispetto per voi, ma sapete le voci che girano su questo luogo e ancora non so dove eravate scomparsa per tutto questo tempo e..- s’interruppe ad un cenno della mano di Visaya che le sorrise comprensiva
-         Ti capisco mia cara Satra e hai ragione. Ti dovrei molte spiegazioni ma non posso dirti nulla. Per la tua sicurezza e per la sua – disse lanciando un’occhiata alla bambina – Devi fidarti di me ancora per un po’, sai che te ne sarò eternamente grata – Satra annuì come ipnotizzata. Anche solo il suono della voce di Visaya aveva qualcosa di magico.
-         Ti posso dire solo una cosa – continuò – su quello che stai per fare e dove state per andare-
Fece un respiro profondo e tornò verso Satra, avvicinandosi talmente tanto da poter vedere quanto fosse intenso e inquietante il colore dei suoi occhi.
“Non potrebbe essere altrimenti “ pensò Satra.
Visaya sollevò una mano e la posò sulla fronte di Satra, poi sussurrò
-         Il tuo compito sarà di proteggerla e fare in modo che non sappia nulla su chi è in realtà. Vi manderò in un'altra dimensione dove non esiste la magia e in cui sarete al sicuro . Ti passerò una parte dei miei poteri affinché tu possa proteggerla – sorrise di nuovo e cominciò a pronunciare una formula cantilenante, quasi una nenia.
Pian piano la mano di Visaya s’illuminò di una luce rosata e Satra sentì il suo corpo scaldarsi piacevolmente e una nuova forza fluire in lei.
Quando la sensazione di calore terminò Satra si accorse di sentirsi meglio, come se ogni fatica e preoccupazione fossero state spazzate via.
Gli occhi le si illuminarono e con la voce piena d’emozione disse
-         Vi chiedo scusa per aver dubitato di voi Visaya. Assolverò al mio a compito a costo della vita –
-         Ne sono felice – guardò la Luna che in quel momento illuminava la sommità della pietra, che brillava sinistramente – è il momento –
Sollevando le mani al cielo Visaya cominciò a pronunciare una formula sconosciuta nella lingua magica. Satra non era una grande maga e capiva a stento la lingua magica ma con le sue poche conoscenze capì cosa stava per accadere e ne fu spaventata.
All’improvviso attorno alle braccia di Visaya apparvero delle lingue di fuoco che salirono fino alle mani per posarsi come due fiamme sui suoi palmi bianchi.
Continuando a recitare imperterrita la formula, Visaya posò le mani sulla pietra.
Le fiamme si espansero dalle sue mani all’interno di tutte le incisioni facendo aumentare la luce che divenne quasi accecante.
La litania di Visaya era sempre più veloce e il bagliore talmente forte che costrinse Satra a coprirsi gli occhi.
Tutto terminò in un esplosione di luce che le avvolse entrambe.
Quando il bagliore sparì Satra vide Visaya accasciata a terra e accanto a lei, dove prima si trovava la pietra, vi era un enorme vortice che creava una forte corrente d’aria.
Visaya si alzò con fatica e si rivolse a Satra
-         Sbrigati ! Non resterà aperto per molto e sento che Loro ci hanno quasi raggiunto – quando però la vide in viso trasalì. Aveva le guance scavate, la pelle che prima era di porcellana aveva assunto colore giallognolo e anche io suoi bellissimi occhi erano come spenti.
-         Cosa vi è successo ? – gridò Satra allarmata correndo verso di lei per aiutarla. Le porse una mano per farla alzare ma Visaya la scosto bruscamente e fece per parlare ancora, ma fu interrotta.
-         Ferme !! – Satra si girò di scatto e vide che nella radura erano apparse almeno una quindicina di guardie con lo stemma reale.
Uno di loro, il comandante probabilmente gli si avvicinò e disse
-         Mia signora, non fate sciocchezze. Consegnateci la bambina e tutto tornerà come prima, sono sicuro che…
-         MAI !!!  - urlo Visaya – Non l’avrete mai luridi traditori ! – Si alzò in piedi con le ultime forse rimaste. – Corri e non voltarti indietro-
-         Ma…- provò a protestare Satra ma si ammutolì quando vide lo sguardo addolorato della sua signora e ne udì la voce implorante
-         Te ne prego Satra, fallo per me.. –
Senza parlare ulteriormente Satra fece un respirò profondo e stringendosi al petto la bambina fece un passo verso il portale.
Un fischio però la fece fermare spaventata.
Una freccia le era passata estremamente vicina e provò un forte impulso di voltarsi ma ricordando l’espressione di Visaya si fece forza e continuò.
Sentì altre frecce volare ma nessuna la colpì, e quando fu oltre il varco l’unica cosa che percepì una vampata di calore e la voce di Visaya che diceva un accorato “ grazie “.
 
Il vortice si chiuse alle sue spalle con un sonoro “plop”.
Satra si guardò attorno con sospetto.
Si trovava in una radura identica a quella che aveva appena abbandonato, perfino la pietra era sempre la stessa.
Ma c’era qualcosa di diverso. Nell’aria c’erano degli strani rumori, acuti e continui.
In più non c’era nemmeno la più piccola  traccia di magia.
Anzi no, c’era, ma veniva dalla bambina che aveva in braccio.
Ricordandosi improvvisamente della sua presenza e del suo ruolo, presa dalla curiosità le scoprì il volto.
Si ritrovò fissata da due intensi occhi rossi , contornati da dei ciuffi neri come la pece, su una pelle bianca come il latte.
ma subito dopo l’aspetto della bambina cambiò repentinamente e con voce incredula sussurrò
-         Mia signora, cosa avete fatto…-
E ricoprendo la bambina si inoltro nel bosco verso quel nuovo mondo.                                                                       
  
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