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Autore: northernlight    16/06/2013    3 recensioni
"..le labbra della compagna del suo migliore amico si avventarono sulle sue e incontrarono un po’ di resistenza ma non si fermarono.."
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominic Howard, Kate Hudson, Matthew Bellamy
Note: Lime | Avvertimenti: Threesome
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Madness is taking control.

(aprimi prima di iniziare a leggere)




“Vorrei sentitamente ringraziare voi che siete qui, ragazzi. Organizzare una festa di compleanno con tutti voi in così poco tempo e nel bel mezzo di un tour è stato davvero magnifico! Soprattutto ringrazio Dom per aver messo a disposizione casa sua - so quanto ci tieni, amico - affinché tutto ciò potesse realizzarsi. Quindi..cheers e che la festa abbia inizio!”

Tutti levarono in alto i calici di champagne e, tra un applauso e l’altro, Matt Bellamy di nero vestito, concluse il suo discorso da neo 35enne nel mezzo del salotto della casa di Dom in Spagna per poter dare il via alla sua festa di compleanno.

“Cheers!” risposero allegramente gli invitati. Tutti avevano accolto con piacere l’invito telefonico fatto frettolosamente da Tom e Dom qualche giorno prima, invito che prevedeva un semplice “sapete che è il compleanno di Bells, niente di eccessivo, saremo solo noi e un po’ di alcool”; c’erano quasi tutti i membri della crew con mogli e figli al seguito, sorelle e fratelli più qualche volto noto vicino a Matt e alla band. Il chiacchiericcio si levò istantaneamente e qualcuno aveva messo su un po’ di musica, tutto sembrava procedere tranquillamente e Dom faceva gli onori di casa con un bel sorriso a trentadue denti stampato sul volto. Non che gli dispiacesse accogliere gli ospiti ma lo faceva solo perché non avrebbe mai permesso a nessuno di girare a caso per casa sua. Si sentiva perfettamente padrone della situazione, eranato non solo per andare alle feste, ma anche e soprattutto per organizzarle, era un mago nel creare l’ambiente giusto per ogni occasione. In quel particolare frangente avevano spostato la festa all’aperto visto il caldo che faceva, quindi aveva ordinato il montaggio di un enorme gazebo bianco circondato dal leggere tende color crema che coprisse tutto lo spazio antistante la piscina in modo da poter contenere i circa sessanta invitati portati lì da un jet a spese di Dominic. Quindi aveva poi fatto disporre tavoli, divani e cuscini dello stesso colore del tendone. Prese a girare per il gazebo accertandosi che tutto fosse in ordine e passò accanto a Matt che gli mise una mano sul fianco per attirarlo a sé.

“Hey, Dom, grazie, è-è davvero tutto meraviglioso!” sussurrò il cantante all’orecchio dell’amico.

“Nessun problema, Matt, ma se qualcuno rompe qualcosa poi sarò io a rompere te, chiaro?” rispose Dom facendogli l’occhiolino. La risata cristallina di Matt raggiunse le sue orecchie facendolo sorridere, poi vide l’amico allontanarsi, mano nella mano con Kate, per andare a salutare Chris Martin e consorte. Kate.

Mi ero quasi dimenticato della sua presenza’ pensò il batterista scuotendo la testa e riprendendo il suo giro. Il  po’ di alcool citato nell’invito iniziò a scorrere poco dopo che tutti ebbero mangiato qualcosa. L’angolo bar era stata una sua idea: due ragazze e due ragazzi, fatti venire lì apposta dall’Inghilterra, preparavano coloratissimi e buonissimi cocktail su richiesta. Si avvicinò al bancone per controllare che tutto filasse lisciò e incontrò lo sguardo di una delle due ragazze che preparavano da bere. In realtà la conosceva già, l’aveva vista parecchie volte al solito locale che frequentava a Londra e prima la guardava quando stavano allestendo casa sua per la festa; era rimasto folgorato dagli occhi marroni della ragazza: erano di una bellissima forma, gli ricordavano quelli di una lince, accentuati dalla sottile linea di eyeliner nero che sfumava verso l’alto. Aveva i capelli lisci, castano scuro, raccolti in una severa coda di cavallo che metteva in risalto gli zigomi tondi e morbidi e le labbra a forma di cuore, tinte di rosso per l’occasione. Le sorrise e lei avvampò improvvisamente riprendendo a miscelare alcool e frutta nello shaker. Dom odiava fare quell’effetto, per una volta avrebbe voluto parlare con una ragazza tranquillamente e senza problemi. Lei poi era particolarmente bella e non gli sarebbe per niente dispiaciuto poter passare qualche ora sotto il gazebo quando tutti sarebbero andati via a fine festa.

“Ciao!” la salutò vivacemente lui.

“S-salve, signor Howard” balbettò lei.

“Oh, ti prego, chiamami Dom” ribatté lui “volevo solo sapere se fosse tutto okay..ehm, non so il tuo nome..”

“Laura, sign-ehm, Dom” rispose lei mentre continuava a sbattere uno shaker per preparare un cocktail “e qui procede tutto alla grande, sembrano tutti soddisfatti di ciò che prepariamo!”

“Bene, mi è proprio venuta sete, cosa mi consigli?” chiese il batterista.

“Beh, ecco, dipende da cosa ti piace, no? Frutta, alcool secco, dipende!”

“A me piace molto il cocco..” disse innocentemente Dom.

“Allora in questo caso potrei, uhm, vediamo..potrei prepararti una Pina Colada o un Coco Daiquiri, scegli!” propose lei sorridendo, lavando un bicchiere per preparargli il cocktail.

“Uhm, non so, sono abbastanza forti per farmi ubriacare?”

“Se ne bevi dieci di seguito allora penso proprio di sì!” ridacchiò Laura.

“Bene, allora inizia a preparare il primo, per gli altri si vedrà.”

“Hey e dov’è finito il famoso ‘bevi responsabilmente’?” protestò vivacemente la ragazza iniziando a preparare il cocktail di Dom sminuzzando un po’ di cocco e ananas.

“Prima di tutto, sono a casa mia e non devo guidare e, seconda cosa” le si avvicinò talmente tanto che poteva contare le lunghissime ciglia che contornavano i suoi occhi “la domanda è: quanti devo berne per per diventare talmente molesto così da convincerti a darmi il tuo numero di cellulare?”

Gli occhi taglienti della ragazza vagavano nel verde di quelli di Dom, alla ricerca di un appiglio, di un qualcosa che le consentisse di prendere una boccata d’aria. Tornarono alla realtà quando Laura si schiarì la voce.

“Se mi fai tagliare un dito con il coltello giuro che ti infilo un tubo in gola e ti riempio di rum finché non esplodi” sussurrò lei facendo ridere Dom di gusto.

“Lo prendo come un ‘vediamo quanto resisti’, no?”  rispose lui poggiandosi a braccia conserte sul bancone e guardando la ragazza lavorare. Qualcuno osservava la simpatica scena in disparte e improvvisamente, quel qualcuno, si parò accanto a Dom: era Kate in tutta la sua bellezza, avvolta da un sexy e corto abito nero.

“Un Margarita e abbonda con la tequila, grazie” chiese acidamente a Laura.

“Finisco il cocktail per il signor Howard e preparo il suo” rispose professionalmente la ragazza.

“Ho da fare, preferirei averlo subito quel cocktail” ribadì l’attrice.

“Kate!” disse Dom stupito cercando di guardare Kate negli occhi sapendo perfettamente perché si stava comportando in quel modo.

"Dominic" fece il verso lei, sembrava una bambina di tre anni col muso.

“Bene, se vuole può prepararglielo Ben mentre io finisco qui visto che c’era prima il signor Howard.”

“No, gradirei che fosse preparato da te” sottolineò la bionda. Laura posò il cocktail di Dom che stava preparando, lanciandogli una rapida occhiata e notando lo sguardo smarrito del batterista, decise che era il caso di lasciar perdere.

“Ben?” chiamò Laura “puoi sostituirmi tu qui? Ho un altro cocktail da preparare.”

Il ragazzo corse a sostituire Laura che prese a preparare il Margarita di Kate con cura e precisione, neanche fosse un intervento chirurgico. Quando ebbe finito, prese un sottobicchiere e pose delicatamente il cocktail davanti all’attrice e attese il responso. Kate prese il bicchiere, assaggiò il cocktail e con un improvviso ed isterico gesto, scagliò il Margarita addosso a Laura che a stento riusciva a credere a quello che era appena accaduto.

“Fa schifo, fossi nel signor Howard ti avrei licenziata da un pezzo” fu l’acida sentenza di Kate.

“Kate!” disse Dom ad alta voce posando il suo cocktail e, per evitare che scoppiasse il pandemonio, chiese rapidamente scusa alla ragazza promettendo che sarebbe tornato dopo e portò via Kate da lì. Cercando di comportarsi normalmente e di non attirare l’attenzione più di quanto non avessero già fatto, portò Kate in una zona appartata del suo giardino, dietro la piscina dove c’era la dépendance per gli ospiti, una bellissima struttura in muratura e mattoni grezzi. Si fermarono, Dom guardò Kate negli occhi.

“Cosa cazzo ti prende, Kate? Ti sembra il modo?” le disse su tutte le furie.

“Non ho fatto niente, Dominic, ho semplicemente espresso un mio parere: quel Margarita faceva davvero schi-..."

“Non me ne frega un cazzo del Margarita, Kate, sai benissimo a cosa mi riferisco.”

Kate posò la borsetta su un muretto e prese a passeggiare lentamente avanti e indietro, a braccia conserte, mentre un sempre più attonito Dom attendeva una risposta.

“Okay, vuoi affrontare l’argomento? Affrontiamolo, allora! Qual è il problema? Siamo finiti a letto insieme, e allora?” disse Kate avvicinandosi sempre di più a Dom che arretrava verso il muro “siamo finiti a letto insieme, ci siamo regalati qualche bella scopata - sicuramente le migliori della tua vita, visto quanto t’è piaciuto e non osare negare - però pensavo che arrivati a questo punto dovessi essereio l’unica a farlo e invece..”

“E invece cosa? E invece cosa, Kate? Stai seriamente riprendendomi e incazzandoti perché io ho provato qualcosa per un’altra seppur una semplice attrazione fisica? Pensavi seriamente che io e te saremmo potuti andare lontano?”

“E’ troppo tardi, Dom, lo so io e lo sai tu..e con molta probabilità lo sa anche Matt” constatò a malapena rammaricata la bionda attrice, fermandosi e fissandolo dritto negli occhi. Dom, dal canto suo, distolse lo sguardo e inspirò profondamente prendendo una boccata d’aria fresca e accendendosi una sigaretta poco dopo.

“Matt è il mio migliore amico e dovrebbe essere anche il tuo uomo e, soprattutto, quello con il quale hai fatto un figlio” disse infine lui “que-quello che è successo tra me e te è..dio, non so nemmeno io cos’è, capisci? Vorrei poter dire che è successo e basta ma n-non è così, Kate. E’ stato uno sbagl-..”

Il batterista non riuscì a terminare la frase: le esili, delicate e pallide mani di Kate gli afferrarono il bavero della maglia e lo spinsero con forza contro il muro alle sue spalle. La sua schiena si abbatté contro i mattoni della dépendance , facendolo gemere per il freddo contatto con la pelle protetta solamente da una sottile maglia grigia; le labbra della compagna del suo migliore amico si avventarono sulle sue e incontrarono un po’ di resistenza ma non si fermarono finché Dom, arrendevolmente, cedeva a quella profumata e delicata morsa. Gettò via la sigaretta e rispose al suo bacio, sentì il sorriso soddisfatto di lei allargarsi sulle labbra; le mani di Dom andarono tra i biondi capelli di Kate, a tenerle delicatamente la testa mentre le loro lingue si sfioravano, si mordevano e si cercavano con un’avidità che Dom mai aveva sentito prima. Voleva possederla e non nel senso più casto, puro e adolescenziale del termine; oltretutto, di baci come quelli ce n’erano stati molti nei mesi precedenti e ognuno di essi portava con sé le stesse sensazioni: erano baci arrabbiati, violenti e affamati, baci che lasciavano un reticolato di corrente sulla pelle ogni volta che vi si posavano. Con l’indice percorse la linea della sua mandibola, dall’orecchio fino al mento e poi giù a stuzzicarle il collo attorno al quale avvolse dolcemente una mano come a volerle fare del male pur sapendo che mai avrebbe potuto. Di contro, il corpo di lei iniziava ad aderire fin troppo a quello del batterista, le sue mani erano semplicemente appoggiate al suo petto come a volercisi disperatamente aggrappare. La mano di Dom, invece, scivolò lungo la schiena di Kate, percorse la zip dell’abito fino all’inizio del suo fondoschiena e l’attirò ancora più forte a sé, i loro respiri iniziavano a farsi più pesanti e rapidi. Sotto il gazebo la festa andava avanti, la musica era altissima ma l’unica cosa che Kate poteva udire era il battito del cuore di Dom contro il palmo della sua mano che, lentamente, stava scivolando verso il cavallo dei jeans neri del batterista. Kate sorrise maliziosamente sentendo un inaspettato rigonfiamento nei jeans di Dom.

Non è cambiato niente’ pensò soddisfatta la bionda spostando le dita sulla fibbia della cintura leopardata del batterista ‘mi desidera come la prima volta e sarà così per sempre.

“Mh, sbaglio dici, Dom? Qualcuno lì sotto non è molto d’accordo con te o sbaglio?” sbottò Kate ridacchiando tra un sospiro e l’altro. Dom si lasciò accarezzare da quelle mani per un po’ finché ebbe un flash: nella sua mente apparve la perfetta riproduzione degli occhi azzurri e limpidi di Matt se avesse visto una scena del genere, un Matt innamorato della sua donna, un Matt che sarebbe morto davanti a loro due in quelle condizioni. Prese un profondo respirò, posò le mani sui fianchi di una Kate ancora impegnata con i suoi pantaloni e, con unchiarissimo gemito di dispiacere, la allontanò da sé.

“Saggia decisione” disse lei passandogli una mano dietro il collo arricciandogli i capelli alla base della testa “magari possiamo aspettare la fine della festa e appena Matt si addormenta posso venire da te, no? Tanto dormiamo tutti qui a casa tua.”

“Non mi sembra il caso, Kate” disse Dom spostandole la mano. Lei si riavviò i lunghi e mossi capelli biondi e maliziosamente si leccò le labbra.

“Sai di fumo, rum e cocco, Dom, mi piace” sussurrò al suo orecchio sorridendo.

“Tu sai di Matt, Kate” rispose secco il batterista, quanto mai deciso a chiudere quella storia.

“M-ma...” iniziò a dire lei, vacillando sotto il terribile e reale peso di quell’affermazione.

“Niente ‘ma’, Kate, basta. Questa storia è finita..storia o qualsiasi cosa essa sia, per me è finita” borbottò Dom sempre più convinto della sua decisione “e, ti prego, smettila di toccarmi perché se continui a mettermi le tue fottute mani addosso, se continui a circondarmi del tuo fottuto profumo, saremo punto a capo e questa cosa deve finire, Kate. Per forza.”

Il batterista si accese l’ennesima sigaretta, improvvisamente voleva solo tornare da Laura e parlare con lei tutta la notte.

“Dom, possiamo parlarne? Ti prego!”

“No, Kate, basta. Tu adesso vai di là, fai il tuo dovere di madre quasi moglie e dimentichi questa schifosissima storia del cazzo. Devi far finta che tutto ciò non sia mai accaduto” aspirò profondamente dalla sigaretta “pensaci, chi ci perde sei tu, che figura ci fai se apri bocca su questa storia? Poi, lo sai, avresti sulle spalle la rovina di tutti noi: se tu parli, i Muse finiscono, la tua carriera arriva al termine e ti troveresti sola come un cane. Pensaci, Kate.”

Spegnendo la sigaretta per terra, queste furono le ultime parole che Dom le rivolse quella sera; le scoccò un bacio sulla fronte e le voltò le spalle, possibilmente per sempre. Kate rimase lì, a fissare Dom che andava via da lei con un’unica e solitaria lacrima a farle compagnia rigandole il viso e lasciando un solco nella cipria. Dominic tornò sotto il gazebo, il suo sguardo volò rapidamente al bancone dei cocktail dove Laura s’era pulita alla bell’e meglio dal Margarita rovesciatole addosso da Kate. Le andò incontro.

“Hey” le disse rammaricato.

“Uhm, ciao, sedata la pazza?” rispose Laura leggermente stizzita.

“I-io non so cosa le sia preso, davvero, e non so perché sono io qui a scusarmi invece di suo marito” blaterò Dom “davvero, non so come scusarmi!”

“E’ tutto a posto, Dom, davvero” disse la ragazza, addolcita da quelle infantili scuse che alla fine non portavano a niente “vorrei solo aver portato un cambio di vestiti, ma chi pensava che sarebbe successo tutto questo casino!”

“Beh, io ho una sorella che porta più o meno vestiti della tua taglia e qui in casa c’è un armadio pieno di sua roba per quando viene a stare qui, magari se vuoi possiamo cercarti qualcosa!” propose lui.

Laura fisso Dom per un istante, piegando leggermente la testa e poi disse: “Sei buffo, Dom, molto buffo ma penso di avere Margarita ovunque perciò mi sembra una saggia scelta.”

“Ottimo” disse lui improvvisamente felice “penso che Ben, Sally e Steven siano sufficienti qui. Ragazzi, la rapisco per un po’ così può cambiarsi, okay?”

Il resto dei baristi annuirono ridacchiando e Laura arrossì violentemente quando Dom le mise una mano sulla spalla, la girò verso casa sua e le sussurrò: “Tranquilla, sono sobrio” e poi scoppiò a ridere.

“Tranquillo tu, ho un coltello nascosto in posti che tu nemmeno immagini, potrei farti a fettine come un limone!” ribatté lei prontamente. Si incamminarono verso la bellissima casa di Dom. Prima di entrare, il batterista diede un’ultima occhiata agli invitati sotto il gazebo, col cuore leggero constatò che Kate era tornata da Matt, come lui le aveva detto di fare, e stavano ballando un lento. Sorridendo, aprì la porta e fece entrare Laura.

“Prego, signorina, si accomodi da questa parte!”

 


 
  
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