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Autore: De_drums    17/06/2013    4 recensioni
-Non voglio morire Jeff... Non abbandonarmi, t-ti prego... Promettimi che resterai, qualunque cosa s-succeda-
Gli tenne la mano finché non sentì la stretta allentarsi, il braccio scivolare inerme sulle lenzuola candide.
Una sensazione di vuoto si impadronì di lui, voleva andarsene, non riusciva a sopportarlo. Ma rimase lì. Glielo aveva promesso, dopotutto.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose, Izzy Stradlin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non voglio morire Jeff... Non abbandonarmi, t-ti prego... Promettimi che resterai, qualunque cosa s-succeda-
Gli tenne la mano finché non sentì la stretta allentarsi, il braccio scivolare inerme sulle lenzuola candide.
Una sensazione di vuoto si impadronì di lui, voleva andarsene, non riusciva a sopportarlo. Ma rimase lì.
Glielo aveva promesso, dopotutto.

Camminava lentamente. Era una giornata afosa, le nuvole cariche di pioggia incombevano minacciose, facendo presagire un violento temporale estivo.
Il ricordo era nitido e doloroso, sebbene fossero passati anni dalla sua morte.
Gli si contrasse lo stomaco, l'aria gli mancò per alcuni minuti; il cimitero gli faceva sempre quell'effetto.
La lapide era di un bianco abbagliante, la scrita "Sorry, I'm late" ben visibile; sopra, incorniciata, una foto di William.
Era strano essere lì senza gli altri: dopo la sua morte il gruppo si era sciolto, ed avevano lentamente iniziato ad ignorarsi.
Jeff non capiva: pensava avrebbero superato insieme la cosa, e invece ognuno era andato per la sua strada.
Aveva sempre considerato quei quattro ragazzi come suoi punti di riferimento, ed ora non era rimasto nessuno al suo fianco. Era tutto così dannatamente difficile.
Si sedette sulla ghiaia, prese la chitarra e iniziò a suonare; aveva composto quella melodia esclusivamente per Axl.
Le prime gocce di pioggia cominciarono a cadere, facendosi sempre più insistenti. Era bagnato da capo a piedi, oramai, un rivolo d'acqua gli scivolò lungo la schiena. Urlò il suo nome con tutto il fiato che aveva in gola. All'improvviso, il buio.
Svenne.

Axl fissava preoccupato l'amico: delirava, povero Isbell, e la febbre non accennava a scendere.
Prese un panno umido e lo posò sulla fronte del chitarrista, sperando di recargli un po' di sollievo.
L'altro aprì gli occhi, accennando un sorriso e tentando di alzarsi.
-Jeff non fare l'idiota, rimettiti giù. Non sei nella condizione di alzarti, non ancora-
-Uh, ma guarda, Axl Rose che si preoccupa per qualcuno. Questa mi è nuova, davvero. Allora non sei così egoista ed egocentrico come dicono, eh?- disse Stradlin, con una punta di sarcasmo nella voce.
-Isbell, sei un fottuto stronzo!- esclamò, sorridendo.
  
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