Aurora non si annoiava mai a fissarlo mentre impastava, infornava e rifiniva le sue creazioni. Le piaceva troppo e qualche volta riusciva pure ad aiutarlo o ad assaggiare qualcosa, come quel giorno.
-Assaggia.
Le disse.
Lei, felice, avvicinò la faccia a quel dolcetto che lui teneva con quelle sua dita affusolate sporche di panna. Amava quelle mani, le amava quando cucinava, quando suonava il piano, quando dolcemente le accarezzava le labbra prima di baciarla.
Le amava perchè erano le sue.
-Com'è?
-E se non te lo volessi dire che mi faresti?
-Lo vuoi proprio sapere?
La guardò con uno sguardo malizioso, mentre le puliva l'angolo delle labbra sporche di panna, era proprio una pasticciona.
-Pervertito.
Disse cercando di non ridere e diventanto rossa come un peperone. Entrambi sapevano che a lei ogni sua creazione le piaceva, come sapevano che le piaceva terribilmente fare la scema.
Intanto lui aspettava la sua risposta.
-Com'è, com'è.. E' bono.
Gli rispose, citando la pubblicità de "La vazza".
Lui le sorrise nuovamente, questa volta senza malizia. Aurora cercò di non ricambiare il sorrisetto per non stare al gioco ma come sempre, era una frana in tutto quando c'era lui.
-Allora me ne dai un altro si o no?
-E tu che cosa mi dai in cambio?
-Mmm fammici pensare.. mmm.. Questo!
Gli prese il colletto della camicia per attirarlo a se e, stando sempre a un soffio dalle sue labbra facendogli credere che stesse per baciarlo, gli leccò la punta del naso sporca di panna rubandogli inoltre un dolcetto per poi scappare dalla stanza lasciandolo di stucco.
Vedendo che non ritornava più Fabio scosse la testa rendendosi conto che l'aveva fregato prendendolo in contropiede.
"Mi ha fregato." Pensò, prima di rincorrerla per tutta la casa.